BERGAMO (BG) – Dopo l’annuncio durante il convegno ‘Turismo dolce e mobilità sostenibile nelle aree montane’, svoltosi a Castione della Presolana il 3 luglio scorso, venerdì 17 settembre nello stabilimento della Melavì di Ponte in Valtellina si è alzato il sipario su Orobikeandola futura ciclovia delle Alpi Orobie. 

Un percorso che andrà dall’aeroporto di Orio al Serio a Tirano, mettendo in rete quasi 1.000 km di sentieri e tracciati per lo più già pronti, ma che devono essere messi in collegamento tra loro: si va dalla Greenway di Bergamo alle piste ciclabili della Val Brembana e del Sentiero Valtellina, ma non mancheranno tracciati paralleli di media-alta montagna e, in ambito urbano, tratti in cui si registrala convivenza ‘forzata’ con pedoni o auto (marciapiedi o corsie ciclabili). 

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La regia del progetto è dei GAL Valtellina – Valle dei Sapori, GAL Val Seriana e dei laghi Bergamaschi, GAL dei Colli di Bergamo e del Canto Alto e GAL Valle Brembana 2020, che si sono aggiudicati un finanziamento europeo da 400.000 € per promuovere interventi di sostegno allo sviluppo locale e di cooperazione interterritoriale. 

Infatti Orobikeando non si limita a mettere a disposizione dei cicloturisti itinerari ideali per le due ruote, ma vuole valorizzare i luoghi e far assaporare la diversità enogastronomica dei territori attraversati. 

I primi a pedalare lungo questa direttrice green sono stati i quaranta partecipanti del bike tour che, da martedì 14 a giovedì 16 settembre, ha permesso a giornalisti, stakeholder e amministratori locali di scoprire le province di Bergamo e Sondrio. 

Un tratto della greenway di Bergamo

Un tratto della greenway di Bergamo

Nel corso dei tre giorni i rider (in sella a biciclette a pedalata assistita) hanno potuto visitare la cooperativa sociale Oikos di Villa d’Almè e i suoi vigneti, l’azienda agricola Massimo Balduzzi a Clusone, l’agriturismo Fattoria della felicità a Onere, l’antico mulino Pietro Giudici a Cerete, la fattoria Ariete di Gorno, l’azienda vitivinicola Nove Lune di Cenate Sopra, l’azienda agricola Marco Carobbio, il Borgo di Cornello dei Tasso, la Cooperativa di Comunità Terre d’Oltre Goggia di Moio de’ Calvi, l’Azienda Agricola Libera di Colorina, la Tenuta La Gatta – Triacca di Bianzone e la Cooperativa Melavì di Ponte in Valtellina. 

«I rifugi, le malghe, ma le stesse realtà agricole diventeranno gli attori in questo progetto: da un lato garantiranno servizi di qualità per chi pedala, dall’altro potranno far conoscere a un pubblico vasto le loro eccellenze», spiega Gianluca Macchi, direttore del GAL Valtellina, capofila di Orobikeando, i cui primi frutti dovrebbero maturare nella primavera del 2022. 

Il gruppo davanti all'ex Monastero di Santa Maria in Valmarina

Il gruppo davanti all’ex Monastero di Santa Maria in Valmarina

Pensati con l’obiettivo di essere percorsi adatti a tutti, i tracciati ipotizzati dallo studio di fattibilità saranno di difficoltà varia. Dalle ciclopedonali classiche, con sede propria, agli itinerari con strade a basso traffico. Senza dimenticare la viabilità agro-silvo-pastorale e le strade campestri. Sul percorso lo studio ipotizza diverse tipologie di servizi: aree di sosta breve e quelle dedicate alla sosta escursionistica, o alle aree di sosta prolungate dove ristorarsi. A questi potranno affiancarsi i punti ristoro mobili, servizi di prossimità, come bar, rifugi, aziende agricole, negozi, punti noleggio e guide turistiche.

Un progetto fondamentale per dare un volto bike friendly alla Lombardia, anche perché si integra con altri due tracciati in rampa di lancio: la Euro Velo 15 (la Monaco – Milano) e la Bergamo – Brescia, che metterà in contatto le due capitali della cultura del 2023.