Il Parlamento europeo ha adottato a febbraio una risoluzione senza precedenti, chiamata “Cycling strategy”. Con questo documento si invitano gli Stati membri dell’Unione Europea ad aumentare gli investimenti in infrastrutture e a sostenere il settore con il fine di trasformare la bicicletta in un mezzo di trasporto a pieno titolo, sostenibile e produttivo. Si tratta di uno dei tanti buoni propositi con cui la UE sta cercando di rispettare i goal del Green Deal, che mira a ridurre le emissioni di CO2 legate ai trasporti, e che ora dovrà essere tradotto in azioni concrete dai singoli Paesi, magari introducendo una regia comune.

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Diciotto i punti della risoluzione, con l’accento posto sulla sicurezza e l’inclusività. Ma ci sono anche spunti concreti, come per esempio quello di ridurre l’aliquota Iva su vendita, noleggio e riparazione di biciclette, elettriche o tradizionali. Un’iniziativa già adottata dal Portogallo, dove la tassa è scesa dal 26 al 6 per cento.

Un ruolo-chiave è attribuito al potenziale della bicicletta elettrica, per la quale servirà una classificazione giuridica, così come si stanno studiando bandi ad hoc per per finanziare la creazione di parcheggi sicuri per le bici. Anche le imprese dovranno fare la loro parte, promuovendo l’uso della bici con incentivi e strutture specifiche.

Cosa chiede la Cycling Strategy agli Stati?

Alle autorità regionali, compresi i Comuni, è rivolto l’invito del Parlamento a integrare la bicicletta e i sistemi di bike sharing nei piani di mobilità urbana; ma anche a valutare la possibilità di mantenere le infrastrutture ciclabili realizzate in risposta alla pandemia.

Fra gli auspici, la creazione di sinergie tra l’uso della bicicletta e altri modi di trasporto; oltre all’aggiunta di piste ciclabili parallele a binari e vie navigabili. Piste che dovranno essere accessibili per le persone a mobilità ridotta, così come l’uso della bici dovrà essere garantito ai gruppi vulnerabili.

Il settore della bicicletta dovrà intendersi come partner legittimo nell’ecosistema della strategia industriale dell’UE. In tale scenario, la Commissione e gli stati membri dovrebbero sostenere la produzione di biciclette e componenti “Made in Europe”, stimolando la competitività dell’industria dell’Unione Europea.

Forcing per la sicurezza

In un Paese dove perde la vita un ciclista ogni due giorni, ovviamente la sicurezza deve essere un tema basilare. Nella strategia europea, la pianificazione delle infrastrutture urbane dovrebbe essere sviluppata conformemente alla legislazione dell’UE in materia di sicurezza stradale, comprese le norme di sicurezza per gli spostamenti in bicicletta. Ciò comporrà che le piste ciclabili rispetteranno uno standard più alto di quanto si sia assistito finora, soprattutto in Italia.

Fin qui i propositi. Resta da capire, come sempre, se si creerà una regia che possa uniformare i provvedimenti o, per lo meno, monitorare l’avanzamento dei lavori.

Da cittadini, il primo passo è conoscere quanto è stato approvato. A questo link, ovviamente in inglese, si potrà leggere la risoluzione e i suoi 18 propositi.