Anche la terza è passata!

La cosa bella di questa terza tappa è che parla italiano. Una bella notizia sopratutto perchè siamo al Giro d’Italia Under 23 dove siamo in gara con i migliori atleti a livello mondiale. Questo è un onore per tutti noi, ma penso che lo sarebbe anche per gli atleti delle diverse nazionalità se un loro connazionale fosse stato in maglia rosa. Penso che in gara ci debba essere un forte agonismo sportivo, ma il tifo per la nazionalità italiana debba far parte di ognuno di noi. So anche che non è sempre cosi per tutti, ma chi mi conosce da anni sa come la penso e sa che su questo non ho mai avuto dubbi.

Oggi siamo partiti dal centro di Riccione , ma sinceramente mi sembrava di essere a Milano . Tante persone che passeggiavano nel centro cittadino , molti ombrelli aperti e molte persone che sono state prese alla sprovvista ed i bar pieni di villeggianti che speravano di essere in spiaggia, ma si sono trovati circondati da più di 150 atleti in bicicletta pronti ad affrontare la tappa fino a Mordano sotto una pioggia battente per un totale di 151 km.




Si parte quindi alle 15:30 con un pò di timore per quello che era successo ieri , ma i ragazzi questa volta sono stati più fortunati , almeno lo sono stati fino ad una ventina di km , quando una moto che stava superando il gruppo compatto in discesa è scivolata ed ha portato con sè per terra una ventina circa di atleti . Un momento  delicato, per di più in un tratto di discesa.

Il gruppo si è spezzato in due o tre tronconi ed un gruppetto di circa 36 atleti si è trovato davanti a circa 15 / 20 secondi. I nostri che erano dietro distanziati hanno pensato di organizzarsi subito con altri atleti per il rientro.  Una moto dell’organizzazione che cercava di rendersi conto dell’accaduto , li informava (sbagliando) che avrebbero neutralizzato la gara. Probabilmente si pensava che la caduta avesse avuto conseguenze più serie.

I primi prendono il largo e guadagnano subito più di un minuto , e quando quelli del secondo gruppetto si accorgono che la corsa non subirà degli stop , ripartono a tutta , ma il distacco ormai ha superato il minuto . Si passano molti km ad inseguire, con le squadre rimaste fuori. Addirittura nel gruppo davanti dove si trovano 35 atleti. Ci sono diverse scivolate e cadute che eliminano alcuni degli atleti in testa che poi dopo la metà gara rimarranno in 26 unità.

Al 90 km di gara i fuggitivi vengono ripresi , e per un pò e sempre sotto la pioggia , il gruppo continua la sua marcia ad una velocità elevata perchè dopo due ore la media è di quasi 47 km all’ora.
Molti atleti si staccano sulle due salite situate negli ultimi 50 km di gara e lì per noi,  inizia il momento più nero di giornata. Mentre Gazzoli riesce ad inserirsi nell’ultima fuga, tenendo duro su tutte e due le salite, purtroppo perde contatto proprio sull’ultimo strappo. Non è lungo ma per lui che è un ottimo velocista , ha una pendenza importante che gli fa perdere quei pochi secondi che non gli permettono più di agganciarsi ai primi che poi arriveranno all’arrivo.

Poco prima però inizia il momento no di Andrea Piccolo che si trova in ottima posizione sul gruppo di testa ed è al suo primo Giro Under 23. Quella che non si trova in ottima posizione è la sua ammiraglia , perchè in discesa i giudici fanno il barrage per gli atleti staccati in salita e quindi l’auto rimane a minuti dal gruppo principale.




Andrea è vittima di una foratura ed alza subito la mano per segnalare il problema ma, il cambio ruote, probabilmente distratto, lo passa a tutta e lo lascia tutto solo ad attendere la sua ammiraglia che arriverà con un notevole ritardo. Cambio bici per lui, che è veloce si , ma il suo gruppo (quello principale) ha preso il largo e lui sarà impegnato per tutti gli ultimi 50 km nel rientro. Una situazione  non è facile perchè gli atleti che perdono contatto per problemi fisici sono tanti e quindi dovrà affrontare i vari barrage . Dispiace molto per Andrea, perchè la “ sfortuna” con lui oggi si è proprio impegnata e ne ha combinate di tutti i colori , permettendosi anche di piazzare anche un “ gentile “ direttore sportivo che pensava di bloccargli la strada per non farlo rientrare. Erano anni che personalmente non vedevo scene antisportive come queste del tipo mettersi a sinistra e cercare di far cadere un atleta o di bloccare l’ammiraglia…….anni luce.
Quindi un elogio a Samuele Zoccarato che ha lavorato con Luca Rastelli per cercare di dare una mano a tutti i compagni di squadra nel chiudere il gap , poi facendo rientrare il giovane Antonio Tiberì che però nel finale si è trovato in difficoltà, e per finire cercando di tenere Gazzoli nelle prime posizioni. Alla fine ha vinto la volata del gruppo con un 6° posto.
Una giornata no ? Si una giornata no ma ….domani è un altro giorno e vi aspetto popolo che pedala.