Ultima tappa, ultima partenza al mare ed esattamente a Francavilla a Mare. E anche se oggi non splende il sole e qualche goccia di acqua cade sul viale di partenza, all’altezza del molo si ritrovano a firmare i nostri atleti pronti per il via. Nello stesso punto a pochi metri di differenza, ma in acqua si trovano due coppie di giovani che più o meno hanno la stessa età dei miei atleti. La particolarità è che mentre loro sono in acqua di mare e si coccolano le loro ragazze, i nostri girini devono percorrere 148 km di cui 30 di salita per arrivare fino alla cima di Campo Imperatore a quota 2100 metri di altitudine. Diciamo che è un modo diverso di amare: loro amano la morosa ed i nostri la bici ed oggi di amore per quella dopo 6 tappe belle toste ce ne vuole veramente tanto.

Oggi quindi grande tensione in casa Colpack, ed in casa di chi comunque, come noi, si sta giocando le prime posizioni della classifica generale. La tappa è finita con la doppietta australiana firmata da Jai Hindley e Lucas Hamilton e con la maglia rosa Pavel Sivakov che ha difeso in modo impressionante la sua posizione, anzi nel finale è stato proprio lui ad attaccare tutti.

Un applauso quindi agli uomini del podio, un grande applauso a tutti gli italiani, Covili, Conci, Raggio insomma anche oggi tanti erano lì nelle prime posizioni e nel finale hanno dato tutto e molto.

Ed ora passiamo a noi e al senno del poi, che non guasta mai………abbiamo vinto una tappa con Mark Padun, abbiamo fatto un terzo posto con Filippo Zaccanti, abbiamo terminato in quinta posizione in classifica generale con Mark e tutti i ragazzi hanno lottato per difendere la classifica e cercare di salire sul podio. Un podio che, senza nulla togliere agli altri, ci è sfuggito solo per colpa di due guasti meccanici che ci hanno penalizzato nella cronometro individuale di martedì. Un po’ di rammarico c’è, ma purtroppo sono cose che capitano e contro la sfiga non ci si può fare nulla.

Ne sa qualcosa più di noi Axel Merckx della Axeon che è partito con 6 atleti e dopo vari infortuni ha finito il Giro solo con due. Insomma possiamo dire che i ragazzi sono stati tutti grandi.

Un elogio a Mark che rientrava da un problema fisico che lo ha tenuto fermo per 40 giorni ed ha iniziato a gareggiare solo da 20 giorni e a tutti gli altri che, giorno per giorno, sono stati le sue guardie del corpo (nella foto Rodella, l’arrivo di Padun oggi a Campo Imperatore).

Un Giro Under 23 creato da Cassani, gestito da Selleri, ed a loro va il nostro grande ringraziamento e già che ci siamo dobbiamo dire grazie a Roberta che ci ha organizzato tutti gli hotel ed ha avuto con noi molta pazienza. Un grazie va a tutti gli addetti partenza ed arrivo, a tutte le motostaffette, a tutta la polizia in moto e sulle auto, a tutti i vigli presenti in tutti i paesi al nostro passaggio, agli speaker che hanno rallegrato le nostre partenze ed i nostri arrivi, a radiocorsa che ci ha costantemente aggiornato sui movimenti in gara, alla giuria ed ai direttori di corsa che però devono sinceramente dire che siamo stati “bravi”, e sicuramente grazie a tutti quelli che ho dimenticato ma che hanno dato anima e corpo per questo Giro Under 23.

Gli atleti li abbiamo già citati, popolo che pedala, e adesso voglio ringraziare voi che ci seguite assiduamente, perché in questo Giro ho incontrato molte persone che mi conoscevano attraverso il web e mi ringraziavano……non posso citarvi tutti ma siete tanti e perciò, grazie a tutti.

Oggi al passaggio nella zona di Chieti abbiamo ricevuto una bella sorpresa con la mamma e la sorella di Giulio Ciccone, il nostro ex atleta abruzzese ora professionista alla Bardiani, che erano a bordo strada a fare il tifo per noi e per l’occasione ci hanno preparato anche un bel cartellone.

Adesso noi siamo in viaggio, metà squadra viaggia verso casa e l’altra metà è diretta verso il Memorial Tortoli che si svolgerà in Toscana sabato prossimo. Nel ritorno abbiamo da segnalare la foratura della ruota anteriore del mezzo magazzino guidato da Daniel Facheris che per qualche ora un po’ è rimasto fermo in autostrada in attesa del carro attrezzi. Come vedete non è sempre facile, ma fortunatamente non è solo e con lui si trovava Matteo Sobrero che ora gli fa compagnia.

Nel Motorhome di ritorno verso casa abbiamo Tessaro che invece è in compagnia del meccanico Maffioletti e del nostro addetto stampa, in ammiraglia Bevilacqua con Padun, Negrente e Fedeli, tutti in direzione Bergamo city.

Verso la Toscana invece con la seconda ammiraglia Valoti alla guida, con lui Lizde e Zaccanti ed io che vi sto pensando e sto scrivendo le ultime righe di questo Giro.

Finito il Giro, come vedete, le corse vanno avanti, perciò a tutta verso i prossimi obbiettivi: Campionati Italiani strada e crono, Giro della Valle d’Aosta e………poi ci penseremo, per ora direi che possono bastare.

Un Giro DOC che in Italia mancava da anni……..ora che c’è bisogna solo studiare il modo di vincerlo …..alla prossima ed io vi aspetto tutti al Diario del giro della Valle d’Aosta!

Rossella Dileo