TRIESTE (TS) – Il Giro Next Gen regala un’altra grande giornata ai ragazzi di casa Colpack Ballan CSB. Sul traguardo di Trieste, Luca Cretti ottiene il secondo posto al termine di una giornata da mattatore in cui, a tratti, ha dato l’idea di essere il più forte sfiorando così il sogno del successo. La volata è però stata impietosa e, il danese  Anders Foldager lo ha battuto allo sprint al termine di un tentativo di fuga a due. Terzo è giunto un altro danese, Henrik Pedersen. Nella top 10 anche Alessandro Romele, l’unico atleta italiano a riuscire ad andare a segno nella frazione con arrivo a Povegliano.

1215 amici si sono già iscritti al canale Telegram BICITV.
Per ricevere aggiornamenti in tempo reale sul mondo del ciclismo, unisciti a loro cliccando qui.

Il bilancio

Quello di Trieste è l’ottavo 2° posto di stagione, in un Giro Next Gen che ha visto la formazione del team manager Antonio Bevilacqua, delle famiglie Ballan e D’Aprile conquistare tutti i gradini del podio (Romele 1°, Cretti 2° e Meris 3°) oltre a una serie importante di piazzamenti, come quello dello stesso Cretti, già quarto nella settima frazione.
“Dopo quell’amaro piazzamento ci volevo riprovare e al via dell’ultima frazione ho sentito di avere dentro di me tanta forza. Sono stato generoso durante tutta la fuga, soprattutto nel finale, quando avevamo il gruppo che ci braccava”.

Anche per questo il corridore bergamasco ha deciso di non staccare Foldager sull’ultimo gpm di giornata. “Probabilmente avrei potuto staccarlo sull’ultima salita. Perché non ho agito? Non riesco a darmi una spiegazione, forse il motivo era che volevo arrivare al traguardo a tutti i costi e in quel momento il danese poteva darmi una mano in pianura. Con il senno del poi, porto dentro un rammarico”.

Luca Cretti racconta il finale: “Sapendo di essere meno veloce, dai meno 2 km ho smesso di collaborare, ma non è servito. Allo sprint non sono nemmeno riuscito a uscire dalla ruota del danese. Se sulla volata non ho nulla da recriminare su alte fasi di corsa, come anticipato, sì”.

Il 21enne, alla sua prima stagione in Colpack, spiega anche la sua evoluzione che lo ha visto grande protagonista in questo finale di Giro con due giornate incredibili: “Con l’andare delle tappe so di recuperare bene, anche in passato è successa la stessa cosa. Inoltre, mi trovo bene nelle corse lunghe e dure. Essere qui al Giro mi ha regalato motivazioni extra, forse inconsciamente mi spingono a dare di più”.

Oltre alla piazza d’onore di Trieste, Luca Cretti ha sfiorato due maglie, giungendo secondo nella classifica a punti e in quella degli scalatori. 

“La maglia azzurra l’ho persa per 8 punti e quella ciclamino per 5. Comunque, sono sereno e devo solo continuare a fare quello che sto facendo. La cosa importante è concentrarsi sulla prestazione, il risultato invece contiene variabili che non puoi controllare. Sto lavorando con un mental coach e mi sta aiutando nella gestione delle emozioni. I risultati si vedono”. 

L’analisi continua con Gianluca Valoti che con Rossella Dileo ha diretto il team: “Luca anche oggi è stato bravo. Il suo stato di forma è frutto di una serie di condizioni favorevoli, come la perdita di peso, la motivazione, l’aver preparato bene l’appuntamento in altura ed il fatto di saper leggere bene la corsa. Chiudiamo il Giro soddisfatti sia per i risultati che per l’atteggiamento del collettivo”.