PARIGI (FRANCIA) – Il presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron, ha annunciato ieri sera un prolungamento del misure restrittive per tutto il Paese fino all’11 maggio, nella speranza di arginare l’epidemia di Coronavirus. Durante il suo discorso pubblico, il Capo dello Stato ha affermato anche che “I principali festival ed eventi che richiamano un vasto pubblico non si potranno svolgere almeno fino a metà luglio”.

Questa affermazione fa sì che il Tour de France, che era stato programmato dal 27 giugno al 19 luglio, non potrà svolgersi in queste date, nemmeno a porte chiuse come era stato anche ventilato, e che sarà quindi necessario trovare una nuova collocazione nel calendario. C’è da dire che il responsabile dell’organizzazione Christian Prudhomme, già un paio di settimane fa si era espresso in modo contrario alla possibilità di un Tour a porte chiuse e senza pubblico e ASO stava già lavorando ad un posticipo dell’evento.

Per il momento l’UCI ha deciso di sospendere tutte le gare fino al 1 giugno. Questo crea un sovraffollamento del calendario e nell’evenienza di una ripresa, non sarà certo facile trovare spazio per tutti, anche se, come ha fatto sapere la Federazione internazionale, i Grandi Giri, insieme alle Classiche monumento, avranno priorità sul resto degli eventi.

Quando si potrà svolgere il Tour de France 2020? Questa mattina L’Equipe scrive “… certamente non da sabato 18 luglio, il primo fine settimana dopo una possibile revoca del divieto, poiché bisognerebbe aspettare almeno un mese o un mese e mezzo per permettere ai ciclisti di allenarsi e riprendere uno stato di forma normale”. Al momento anche in Francia i ciclisti professionisti non possono uscire ad allenarsi. Altro problema da capire sarà quando i confini europei verranno aperti. Numerosi atleti si trovano a casa oltreoceano, compreso l’ultimo vincitore del Tour Egan Bernal, che è in isolamento in Colombia. È quindi probabile secondo L’Equipe che “… il Tour non possa svolgersi prima della fine di agosto o dell’inizio di settembre, posizionando in calendario almeno una gara importante come il Critérium du Dauphiné prima”.

L’intenzione di tutto il sistema ciclismo è quella di provare a salvare il Tour de France, compatibilmente con l’evolvere dell’emergenza Coronavirus che attualmente ha ucciso 14.000 persone in Francia, non solo per una questione sportiva, ma forse anche e soprattutto per salvare l’economia del ciclismo già fortemente minata dal virus.