Fabrizio Gini e suoi ragazzi entusiasti dell’esperienza internazionale fatta alla New Zealand Cycle Classic, dove hanno combattuto con professionisti e avversari locali preparati e agguerriti.

CASCINA (PI) –  “Un’esperienza unica quella di correre in un paese come la Nuova Zelanda così lontana e soprattutto con nessuna esperienza sul livello di preparazione degli avversari e il loro modo di correre”. Sono state queste le parole del Team Manager Fabrizio Gini, appena sceso dall’aereo che ha riportato in Italia lui e i suoi ragazzi (Francesco Bettini, Francesco Mancini, Leonardo Tortomasi, Ricardo Marchesini, ai quali in Nuova Zelanda si era aggiunto Ryan Christensen), dopo l’esperienza nel paese dei “kiwi”, dove hanno disputato la New Zealand Cycle Classic, corsa a tappe di 5 frazioni.

“Essere la prima squadra italiana della storia a prendere parte a una corsa in Nuova Zelanda è stato veramente un onore; siamo stati accolti da una grande organizzazione e da una popolazione locale eccezionale. Un’esperienza davvero molto formativa, soprattutto per i nostri giovani ragazzi” ha concluso Gini, che si sofferma anche sugli aspetti agonistici della gara: “Abbiamo disputato la nostra gara senza timori, anche se competevamo contro dei professionisti e avversari molto più avanti nella forma e molto esperti dei percorsi. Tutti i nostri ragazzi hanno dato il meglio di loro, grazie anche all’aiuto di Ryan Christensen, il nostro nuovo innesto neozelandese che si è integrato velocemente e ci ha aiutato a capire molte sfumature sul modo di correre e sugli avversari, ma anche su vento e pioggia, due attori protagonisti che hanno reso la gara ancora più dura. Giorno dopo giorno abbiamo sempre migliorato le classifiche e abbiamo provato anche ad attaccare la maglia di leader dei giovani; i nostri ragazzi hanno dimostrato tutti un gran carattere. Torniamo in Italia con la consapevolezza che il lavoro svolto durante la preparazione è stato ottimo”.

Abbiamo chiesto anche ai ragazzi di raccontare questa inedita esperienza, trovando tutti veramente entusiasti. Iniziamo da Leonardo Tortomasi, che ha avuto il compito di lanciare Mancini nelle due volate concluse con due sesti posti e che ha concluso a sua volta ottavo in occasione della seconda: “Abbiamo vissuto una bellissima esperienza che mi ha insegnato molto e mi ha aperto gli occhi su diversi aspetti del ciclismo. Ogni giorno di gara è stata una vera battaglia, dal primo chilometro fino alla linea d’arrivo e ogni giorno ho imparato qualcosa di diverso, che sicuramente costituirà un bagaglio di esperienza su tatticismi, gestione di corsa e sui miei punti deboli da migliorare, per ottenere sempre il meglio in ogni condizione atmosferica”.

Riccardo Marchesini è stato il più sfortunato degli atleti Figros Snep Focus; caduto nella seconda tappa, ha pagato i postumi per tutta la gara: “Sono veramente dispiaciuto di non aver potuto dare il 100% a causa della caduta nella seconda tappa, le cui conseguenze si sono fatte sentire anche nei giorni seguenti. È stata però un’esperienza davvero bella, entusiasmante e che mi ha aiutato sicuramente a crescere come corridore. In più non capita tutti i giorni di correre e vivere insieme (tutti i ciclisti erano nello stesso albergo) ad atleti del calibro di Edward Clancy, più volte campione Olimpico e Mondiale di ciclismo su pista”.

I prossimi impegni sportivi del Team Figros Snep Focus saranno la Firenze-Empoli del 25 febbraio e la gara a La Torre di Fucecchio il 26, anticipati da un raduno collettivo e dalla presentazione ufficiale della squadra che avverrà il 18 febbraio (nella foto i cinque ciclisti del Team Figros Snep Focus con il Team Manager Fabrizio Gini e il direttore della corsa Jorge Sandoval).