ROUBAIX (FRANCIA) – Domenica 8 aprile si correrà la Parigi-Roubaix 2018, la terza classica monumento della stagione, dopo la Milano Sanremo e il Giro delle Fiandre. È anche l’ultima classica che si corre sul pavé e sarà un pavé molto particolare, ci arriveremo. Anche se si chiama Parigi-Roubaix non parte da Parigi, ma 80 chilometri più a nord, a Compiègne, e arriva al velodromo di Roubaix dopo 257 chilometri. È organizzata dall’Amaury Sport Organistion, la società che organizza la maggior parte delle gare più importanti del calendario come Tour de France, Vuelta a España, Liegi-Bastogne-Liegi, Parigi-Nizza e altre minori.

La Parigi-Roubaix o più semplicemente Roubaix è soprannominata l’Inferno del Nord. Questo perché nonostante sia completamente pianeggiante – a guardare l’altimetria sembra una tappa per velocisti – crea molta selezione ed è difficile che arrivi un gruppetto più numeroso di 5 o 6 corridori. Anzi, nelle ultime dieci edizioni è successo solo nel 2015, quando John Degenkolb ha vinto uno sprint tra sette corridori, mentre per cinque volte è arrivato un corridore da solo. L’anno scorso ha vinto Greg Van Avermaet su cinque corridori, ma due – Moscon e Stuyven – erano rientrati perché i primi tre hanno rallentato troppo prima di lanciare la volata.

Il vincitore della Parigi-Roubaix riceve una pietra, una di quelle che compone il pavé su cui corrono i ciclisti. Non è il pavé delle Fiandre, fatto di pietre lavorate e vicine tra loro. Le pietre del pavé della Roubaix sono irregolari e distanti tra di loro. Questo rende molto più difficile controllare la bicicletta e sottopone i muscoli dei corridori a sollecitazioni che richiedono diversi giorni di recupero. È facile vedere i corridori che cercano di pedalare a lato della strada, dove inizia la terra e ci sono quindi meno vibrazioni. Per evitare che ciò accada, ogni anno gli organizzatori cercano di piazzare le transenne sempre più verso il centro della carreggiata, diminuendo lo spazio a disposizione dei ciclisti.

Il percorso

Quella di quest’anno è la 116esima edizione della Parigi-Roubaix. Dal 1896, anno della prima edizione, è sempre arrivata al velodromo di Roubaix, mentre è dal 1965 che non parte più da Parigi. Dal 1977 parte da Compiègne che è una cittadina di 40 mila abitanti nella Francia del nord. È da più di quarant’anni che partenza e arrivo sono nello stesso punto, il percorso invece subisce sempre piccole modifiche.

L'altimetria della Parigi-Roubiax 2018

L’altimetria della Parigi-Roubiax 2018

Quest’anno la Roubaix è lunga 257 chilometri, di cui 55 saranno in pavé. Ci sono 29 settori lunghi tra i duecento metri e i quattro chilometri contrassegnati da un nome e un numero progressivo decrescente – il primo è il settore numero 29, l’ultimo il numero uno. Ogni settore ha un coefficiente di difficoltà che va da uno a cinque stellette. La maggior parte dei settori ha tre stellette, ce ne sono due con una e tre con cinque, che oltre a essere i più difficili, sono anche i più famosi e rappresentativi della corsa.

La planimetria della Parigi-Roubaix 2018

La planimetria della Parigi-Roubaix 2018

Il primo settore è dopo 94 chilometri, si chiama Troivilles e ha tre stellette. È lungo due chilometri e duecento metri e da quel momento inizia il bello della corsa, così come quando domenica scorsa il Giro delle Fiandre è passato per la prima volta sul Vecchio Kwaremont. Il primo settore con cinque stellette è la Foresta di Arenberg, a 95 chilometri dall’arrivo. È il più conosciuto ed è lungo due chilometri e quattrocento metri. Lì iniziano le fasi decisive della corsa.

In realtà parlare di fasi decisive della Parigi-Roubaix è difficile, perché qualsiasi momento può esserlo. A causa del pavé sono molto frequenti cadute, forature, salti di catena e altri problemi meccanici. Basta una disattenzione o un po’ di sfortuna nel momento sbagliato e si è tagliati fuori, anche perché in molti punti la strada è stretta ed è difficile per le ammiraglie assistere i corridori. Basta vedere quello che è successo a Peter Sagan l’anno scorso, quando era uno dei favoriti e una foratura in un punto non particolarmente difficile gli ha impedito di giocarsi la vittoria.

Comunque, punti in cui potrebbero arrivare gli attacchi decisivi sono gli altri due settori con cinque stellette: Mons-en-Pévéle e Carrefour de l’Arbre. Mons-en-Pévél è il settore numero 11, è di tre chilometri e inizia a 48 chilometri dall’arrivo. Carrefour de l’Arbre è il numero 4, è lungo due chilometri e trecento metri e inizia a 17 chilometri dal traguardo. L’anno scorso Greg Van Avermaet ha attaccato con Zdenek Stybar e Sebastian Langeveld proprio sul Carrefour de l’Arbre.

Dopo il Carrefour de l’Arbre ci sono ancora il Gruson e l’Hem, due settori di 1,1 e 1,4 chilometri con due e tre stellette. Sono gli ultimi due settori in cui potrebbe ancora succedere qualcosa, mentre il settore numero 1, il Roubaix, è praticamente simbolico. È lungo appena trecento metri e il pavé è simile a quello dei centri storici italiani. L’arrivo della Parigi-Roubaix è probabilmente il più spettacolare tra le corse di un giorno perché avviene all’interno del velodromo di Roubaix, il più famoso al mondo.

I 29 settori in pavé della Parigi-Roubaix 2018:

29 : Troisvilles (km 93,5 – 2,2 km) ***

28 : Briastre (km 100 – 3 km) ***

27 : Saint-Python (km 109 – 1,5 km) ***

26 : Quiévy (km 111,5 – 3,7 km) ****

25 : Saint-Vaast (km 119 – 1,5 km) ***

24 : Verchain-Maugré (km 130 – 1,2 km) **

23 : Quérénaing (km 134,5 – 1,6 km) ***

22 : Maing (km 137,5 – 2,5 km) ***

21 : Monchaux-sur-Ecaillon (km 140,5 – 1,6 km) ***

20 : Haveluy (km 153,5 – 2,5 km) ****

19 : Trouée d’Arenberg (km 162 – 2,4 km) *****

18 : Hélesmes (km 168 – 1,6 km) ***

17 : Wandignies (km 174,5 – 3,7 km) ****

16 : Brillon (km 182 – 2,4 km) ***

15 : Sars-et-Rosières (km 185,5 – 2,4 km) ****

14 : Beuvry-la-forêt (km 189 – 1,4 km) ***

13 : Orchies (km 197 – 1,7 km) ***

12 : Bersée (km 203 – 2,7 km) ****

11 : Mons-en-Pévèle (km 208,5 – 3 km) *****

10 : Avelin (km 214,5 – 0,7 km) **

9 : Ennevelin (km 218 – 1,4 km) ***

: Templeuve – L’Epinette (km 223,5 – 0,2 km) *

: Templeuve – Moulin-de-Vertain (km 224 – 0,5 km) **

7 : Cysoing (km 230,5 – 1,3 km) ***

6 : Bourghelles (km 233 – 1,1 km) ***

5 : Camphin-en-Pévèle (km 237,5 – 1,8 km) ****

: Carrefour de l’Arbre (km 240 – 2,1 km) *****

3 : Gruson (km 242,5 – 1,1 km) **

: Hem (km 249 – 1,4 km) ***

1 : Roubaix (km 256 – 0,3 km) *

Chi parteciperà?

La Parigi-Roubaix – oltre a essere una delle 5 classiche monumento insieme a Milano-SanremoGiro delle FiandreLiegi-Bastogne-Liegi e Giro di Lombardia – è una delle 37 gare che fanno parte del calendario Uci World Tour, la massima serie del ciclismo mondiale. Questo significa che hanno il diritto e dovere di parteciparvi i 18 World Team dell’Uci. Oltre alle 18 squadre World Tour l’organizzazione può assegnare sette wild card ad altrettante squadre con licenza Professional, per un totale di 25 squadre.

Le squadre della Parigi-Roubaix

Le squadre della Parigi-Roubaix

Alla Parigi-Roubaix 2018 le sette squadre professional invitate sono la Direct Energie, la Team Fortuneo-Samsic, la Veranda Willems-Crelan, la Wb Veranclassic Aqua Protect, la Cofidis-Solutions Crédits, la Vital Concept e la Delko Marseille Provence Ktm.

I favoriti

Tutta la Quick-Step
Così come domenica scorsa al Giro delle Fiandre, la Quick-Step sarà la squadra più forte alla Parigi Roubaix. Dal 27 febbraio al 4 aprile ha vinto nove corse di un giorno in Belgio, di cui tre World Tour e quattro Hors Catégorie. Niki Terpstra è in un ottimo stato di forma e – soprattutto dopo la vittoria al Fiandre – sarà il favorito principale.

Niki Terpstra vince il Giro delle Fiandre 2018

Niki Terpstra vince il Giro delle Fiandre 2018 (foto Tim-De-Waele/Getty-Images)

Ma la Quick-Step può vincere con Zdenek Stybar, secondo l’anno scorso e molto abile a guidare la bici perché proviene dal fuoristrada, Philippe Gilbert o Yves Lampaert. Le nove vittorie in poco più di un mese poi sono arrivate con diversi corridori, alcuni anche molto giovani. Questo significa che la Quick-Step sa preparare molto bene i propri atleti anche dal punto di vista tattico.

Greg Van Avermaet
L’anno scorso in questo periodo era molto più in forma, probabilmente nelle condizioni in cui è ora Terpstra. Aveva vinto E3 Harelbeke e Gand-Wevelgem ed era arrivato secondo al Giro delle Fiandre nonostante la caduta mentre inseguiva Gilbert. Quest’anno è arrivato terzo all’E3 Harelbeke, 14esimo alla Gand-Wevelgem e quinto al Fiandre. Sembra meno in forma, ma questo non significa che non sia uno degli avversari più credibili di Terpstra e della Quick-Step.

Greg Van Avermaet vincitore della Parigi-Roubaix 2017

Greg Van Avermaet vincitore della Parigi-Roubaix 2017

Peter Sagan
Dopo i tre mondiali e la vittoria nel 2016 al Giro delle Fiandre, tutti si aspettano un’altra sua vittoria in una classica monumento. Se alla Milano-Sanremo ci è andato vicino diverse volte, l’unico piazzamento alla Roubaix è un sesto posto nel 2014. Ma sembra che c’entri un po’ anche la sfortuna, vedi la foratura dell’anno scorso. In più quest’anno potrà contare su Daniel Oss, che l’anno scorso è stato fondamentale nella vittoria di Van Avermaet, quindi potrebbe essere la volta buona.

Sep Vanmarcke
Dopo essere arrivato secondo dietro a Fabian Cancellara alla Roubaix del 2013, quando aveva 24 anni, è diventato una promessa. Nonostante la sfortuna che lo ha accompagnato in carriera, è riuscito ad arrivare due volte terzo al Fiandre due volte quarto alla Roubaix nel 2014 e nel 2016, oltre a vincere qualche gara minore. Domenica al Fiandre, tanto per cambiare, è caduto su un filo spinato. Ora che ha quasi 30 anni potrebbe essere arrivato il momento per una sua vittoria in una grande corsa.

Outsider e possibili sorprese

La squadra da seguire con più attenzione – oltre alla Quick-Step – è la Trek-Segafredo. John Degenkolb, il capitano, ha vinto la Roubaix nel 2015 dopo il secondo posto del 2014 e nel 2017 è arrivato decimo. È da capire lo stato di forma di quest’anno, ma può contare su alcuni giovani interessanti. Uno è Jasper Stuyven che l’anno scorso è rientrato con Moscon  sui primi tre nel velodromo ed è arrivato quarto. L’altro è Mads Pedersen, danese di 22 anni che domenica scorsa ha stupito tutti al Fiandre per il secondo posto, ma soprattutto per come si è gestito nel finale. La Trek lo ha premiato rinnovandogli il contratto fino al 2020.

I giovani da tenere d’occhio sono un po’ gli stessi del Giro delle Fiandre. Quello che incuriosisce di più è Wout Van Aert, classe ’94 e vincitore di tre Mondiali di ciclocross, che da quest’anno ha deciso di correre su strada e al Fiandre è rimasto con i migliori fino all’ultimo. Gli italiani e il Team Sky si aspettano molto da Gianni Moscon che l’anno scorso è arrivato quinto correndo con grande intelligenza. Sempre tra gli italiani c’è attesa per Filippo Ganna. Lui ha vinto la Roubaix per Under 23 e domenica si è fatto vedere al Fiandre nella fuga di giornata. Altri giovani da seguire sono Magnus Cort Nielsen dell’Astana e Dylan Groenewegen della Lotto Nl-Jumbo.

Poi c’è una serie di corridori, non di prima fascia, ma di ottimo livello che sono nel pieno della loro carriera e se le cose si mettono bene, hanno le caratteristiche per vincere. Sono il campione belga Oliver Naesen, Aleksander Kristoff, vincitore del Fiandre 2015, Geraint Thomas – anche se dovrebbe correre per Moscon – e l’italiano Matteo Trentin. Potrebbero fare qualcosa anche Sebastian Langeveld, in fuga al Fiandre domenica e Mathew Hayman che infatti ha già vinto, un po’ a sorpresa, la Roubaix due anni fa. Di questa categoria di corridori facevano parte anche Stuart O’Grady e Johan Vansummeren che hanno vinto nel 2007 e nel 2011.

La vittoria di Mathew Hayman (Orica-GreenEdge) alla Parigi-Roubaix 2016

La vittoria di Mathew Hayman (Orica-GreenEdge) alla Parigi-Roubaix 2016 (foto ASO)

25 squadre e i principali contententi:

Team Dimension Data: Boasson Hagen (NOR) and Vermote (BEL)

Bora-Hansgrohe: Sagan (SVK), Burghardt (GER) and Oss (ITA)

Team Sunweb: E. Theuns (BEL) and Teunissen (GER)

Mitchelton–Scott: Hayman, Durbridge (AUS) and Trentin (ITA)

Bahrain-Merida: Haussler (AUS) and Božič (SLO)

Quick-Step Floors: Gilbert, Lampaert (BEL), Štybar (CZE) and Terpstra (NED)

Lotto–Soudal: Bak (DEN), Debusschere and Keukeleire (BEL)

Vérandas Willems – Crelan: Van Aert and Devolder (BEL)

WB Aqua Protect Veranclassic: Dehaes (Bel) and Spengler (SUI)

UAE Team Emirates: Kristoff, Byström (NOR) and Marcato (ITA)

BMC Racing Team: Van Avermaet, Roelandts (BEL) and Küng (LUX)

EF Education First–Drapac: Vanmarcke (BEL), Langeveld (NED) and Phinney (USA)

Trek–Segafredo: Degenkolb (GER), Stuyven (BEL) and Pedersen (DEN)

Movistar Team: Soler (ESP) and Bennati (ITA)

Ag2r-La Mondiale: Naesen, Vandenbergh (BEL) and Gallopin (FRA)

Cofidis: Laporte, Hofstetter and Lemoine (FRA)

Direct Énergie: Chavanel, Petit and Gaudin (FRA)

Groupama-FDJ: Démare, Le Gac (FRA) and Guarnieri (ITA)

Delko Marseille Provence KTM: Martinez (FRA) and Šiškevičius (LIT)

Fortuneo-Samsic: Périchon and Jarrier (FRA)

Vital Concept Cycling Club: Ermenault (FRA) and De Backer (BEL)

Team Sky: Thomas, Rowe (GBR), Moscon (ITA) and Van Baarle (NED)

Astana Pro Team: De Vreese (BEL) and Nielsen (DEN)

Team LottoNL–Jumbo: Groenewegen and Wynants (BEL)

Team Katusha Alpecin: Martin, Kittel (GER) and Haller (AUT)

Che tempo farà?

Uno dei fattori che incide molto sull’esito della Parigi-Roubaix è il meteo. Se fa bello o comunque non piove il problema principale è la polvere che si alza al passaggio dei corridori. Se piove invece al posto della polvere c’è il fango. Tanto fango. E pedalare a bordo strada per evitare il pavé nel fango non è il massimo. Forse sono meglio le vibrazioni delle pietre.

Secondo Météo France dovrebbe iniziare a piovere sul percorso sabato pomeriggio e continuare fino a domenica mattina. Dovrebbe migliorare invece al pomeriggio. Dato che è solo giovedì, l’indice di affidabilità delle previsioni non è ancora particolarmente elevato. Ma è possibile che ci sia una Parigi-Roubaix fangosa. Male per i corridori, bene per gli spettatori.

Dove vederla?

La Rai ed Eurosport trasmetteranno la Parigi-Roubaix in diretta dall’inizio alla fine. Su Eurosport la diretta durerà ininterrottamente dalle 11 fino alla fine della gara. La Rai trasmetterà la corsa su Raisport+ (canale 57) dalle 11.30 alle 16.30 e poi su Rai 3 dalle 16.30 fino alla fine. Se non siete a casa potete seguire la Roubaix in streaming sul sito Rai.tv oppure sull’app Raiplay.