PARIGI (FRA) – “Oggi non avevo le gambe, ma domani arriva la ‘mia’ gara”. Così ieri Elia Viviani aveva spostato l’attenzione dal settimo posto nell’Omnium alla prova odierna dell’Eliminazione. E il veronese non ha tradito le aspettative confermandosi sul tetto del mondo sul velodromo di Parigi, battendo nettamente il neozelandese Corbin Strong, medaglia d’argento, e l’inglese Ethan Vernon, terzo (nella foto di credit Sprint Cycling Agency, il veronese celebra il successo).

1050 amici si sono già iscritti al canale Telegram BICITV.
Per ricevere aggiornamenti in tempo reale sul mondo del ciclismo, unisciti a loro cliccando qui.

La corsa ha vissuto momenti veramente concitati che hanno tenuto il pubblico con il fiato sospeso. Lo stesso Viviani, che è giunto al traguardo con un’abrasione sul polpaccio destro, è entrato in contatto con gli avversari. Per lui un veloce stop per cambiare la bici e ripartenza con brivido.

“Non so se la bici avesse qualcosa, ma non potevo rischiare più perchè la mia corsa sarebbe finita. E’ stato un mondiale più duro rispetto allo scorso anno, dove ho evitato anche un’altra caduta per pochissimo. Questa era la mia corsa, non potevo sbagliare”.

L’azzurro rivive gli ultimi istanti di gara: “Volevo guadagnare in rettilineo, perchè la mia impressione era che in curva non si riuscisse a passare. Per questa ragione ho anticipato lo sprint, sorprendendo Strong. E’ andata come pensavo. Finire così la stagione è veramente bello, volevo chiudere con una medaglia”.

Viviani sottolinea la difficoltà di una sfida ad altissimo livello che chiude un anno tribolato in cui si sarebbe aspettato bel altri risultati. “La stagione su strada è stata negativa, avrei dovuto vincere delle corse di prima fascia, ma ci lavorerò. Ora ripartiamo da questa pista con obiettivo Parigi 2024, l’Italia conta su un grande gruppo”.

Elia Viviani sul podio dell'eliminazione

Elia Viviani sul podio dell’eliminazione

Le parole di Marco Villa, sono piene di stima e riconoscenza verso il suo corridore e non solo. “Sono felice per Elia. Ieri ci era rimasto male per l’Omnium, ma oggi ha dimostrato di saperci fare, arrivando al top in questi eventi. Vincere o piazzarsi non è facile, in più ci avviciniamo alle qualifiche olimpiche e tutti portano i migliori. 2 su 2 al mondiale vuol dire esserci. Lui è un ragazzo speciale, un pilastro del gruppo, lo si è visto dalla festa che ha ricevuto dai compagni. Sono cresciuto come tecnico con lui e spero che pure lui sia cresciuto con me. Oggi finalmente l’ho visto vincere al Mondiale perchè nel 2021 io ero in Grecia per la premiazione del quartetto. Oggi ho chiuso un cerchio. Sono emozionato per le vittorie e per il gruppo. Non cambierei nessuno di loro”.

Se Elia Viviani torna a casa con una nuova maglia iridata (il miglior regalo di nozze, ormai prossime), la coppia formata da Simone Consonni e Michele Scartezzini lascia il velodromo parigino con l’amaro in bocca avendo chiuso al quarto posto la Madison. I due italiani hanno lottato fino alla fine e solo allo sprint finale sono scivolati giù dal podio. Nella combinazione dei risultati la Gran Bretagna, aggiudicandosi lo sprint conclusivo è riuscita scalzare i nostri da un podio che sembrava ormai raggiunto.

Il successo è andato ai padroni di casa della Francia (Donovan Grondin e Benjamin Thomas) che hanno fatto letteralmente impazzire il Velodrome National di via Laurent Fignon, a St Quentin. I galletti hanno appunto avuto la meglio sui britannici (Ethan Hayter – Oliver Wood) e i belgi Fabio Van Den Bosche e Lindsay De Vylder.

Ciò nonostante, Simone Consonni guarda il bicchiere mezzo pieno. “Un quarto posto ottimo, che ci riempie d’orgoglio alla presenza di un parterre di alto livello. Forse verso metà gara ci siamo impauriti, ma poi abbiamo ripreso con grinta. Ci succede in alcune prove. Siamo comunque felici di come ci siamo comportati e del percorso portato avanti in questi ultimi anni. E’ mancata solo la medaglia”. 

Simone Consonni e Michele Scartezzini - credit sprint cycling agency

Simone Consonni e Michele Scartezzini – credit sprint cycling agency

Generosa pure la prova di Silvia Zanardi, la piacentina ha gareggiato in modo spavaldo la corsa a punti, chiudendo sesta.

“Mi manca un pizzico di esperienza e devo cercare di correre meglio. Sicuramente ho dato tutto, rimanendo in corsa fino a 5 giri dalla fine. Avrei dovuto sfruttare meglio il lavoro altrui, un appunto fatto anche dai CT”, ha dichiarato Silvia Zanardi.

Oro per Neah Evans, argento alla danese Julie Leth, bronzo alla statunitense Jennifer Valente. Giù dal podio Lotte Kopecky, che più volte ha avviato azioni potenti per guadagnare il giro. La belga finisce solo quarta ed è probabilmente la grande sconfitta di giornata.

Con l’exploit di Elia Viviani, l’Italia si congeda dalla rassegna iridata francese con quattro medaglie d’oro e il record del mondo nell’inseguimento stabilito da Filippo Ganna.