CERMENATE (CO) – Negli istanti in cui, da Como, i protagonisti del 115° Giro di Lombardia muovevano le prime pedalate, a Cermenate, lungo la Statale dei Giovi, è stato inaugurato un monumento dedicato a Gino Bartali, uno dei più grandi ciclisti di tutti i tempi. Il cippo, che consiste in una bicicletta con i colori della bandiera italiana interamente costruita con pezzi firmati “Bartali”, è stato posizionato all’intersezione tra via Negrini e la Statale, cioè esattamente nel punto in cui avvenne l’incidente automobilistico che nell’autunno del 1953 coinvolse il campione toscano e che pose, di fatto, fine alla sua lunga e vincente carriera (foto Fabiano Ghilardi).

La base dell’opera è costituita dal paracarro originale (che compare nella fotografia d’epoca che immortala l’auto capovolta) sul quale si può leggere la dedica: “Gino Bartali, sommo campione e uomo Giusto tra le nazioni, qui il 18 ottobre 1953 per un incidente in auto cessò la sua carriera in bici. Soccorso da Giuseppe Introzzi e Bruno Carraro”. Ai piedi del cippo è stata posta una fotografia autografata di Bartali.

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La targa è stata realizzata su iniziativa del Comune di Cermenate e del Gruppo Sportivo Madonna del Ghisallo. Il sindaco di Cermenate, Luciano Pizzutto, ha con orgoglio ed un po’ di emozione spiegato che “Sul cippo è posizionata una bicicletta con i colori della nostra bandiera e con il manubrio rivolto verso le montagne. Il tricolore rappresenta l’orgoglio italiano che ci contraddistingue nel mondo. La bicicletta rivolta verso le montagne sta a ricordarci la fatica fisica di questo sport meraviglioso e delle tante salite che ci troviamo ad affrontare nella vita”. L’importanza dell’evento, per un piccolo comune come Cermenate, è testimoniata dalla presenza dell’Onorevole Nicola Molteni, sempre presente alle iniziative sul territorio, appassionato di ciclismo.

Bruno Carraro e Giuseppe Introzzi sono due cermenatesi “doc” che quel mattino furono – insieme a Luigi Galletti, che lavorava alla pompa di benzina in prossimità dell’incrocio, i primi soccorritori di Gino Bartali, sbalzato violentemente sull’asfalto dopo l’impatto. Alla cerimonia hanno partecipato Gioia Bartali, figlia di Andrea (scomparso qualche anno fa) e nipote del campione toscano, e Angelo Fausto Coppi – per tutti “Faustino” – diretto discendente del campionissimo di Castellania accompagnato dalla moglie Rita. Gioia e Faustino hanno potuto toccare ancora una volta con mano come gli anni non abbiano minimamente intaccato l’affetto dei tifosi per i due fuoriclasse, legati da una profonda amicizia che ancor oggi unisce le famiglie dei discendenti ed abbraccia anche gli eredi di uno dei primi “grandi” del ciclismo italiano: Costante Girardengo.

Gioia e Claudio Gregori, giornalista della Gazzetta dello Sport ed autore del libro “Coppi contro Bartali”, hanno ricordato a lungo la figura di Gino Bartali con numerosi aneddoti, sottolineando in egual misura la grandezza dell’uomo e del campione che salvò la vita di centinaia di ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale, sintetizzabile con la frase “Il bene si fa, ma non si dice”. Gioia Bartali e Bruno Carraro, al termine di una breve benedizione da parte di Don Stefano, hanno poi materialmente sollevato il velo che nascondeva il monumento tra gli applausi dei tanti appassionati presenti, molti dei quali tifosi della prima ora di “Ginettaccio” Bartali.

Una seconda targa recita: “In questo luogo nel 1953 avvenne un incidente automobilistico che coinvolse il ciclista Gino Bartali. L’amministrazione comunale e la cittadinanza di Cermenate rendono omaggio, con questo monumento, a Gino Bartali, campione del ciclismo, mito dello sport italiano del Novecento e uomo partecipe alle vicende storiche e sociali del suo tempo.”

Sul sito del Comune di Cermenate è possibile consultare una pagina che ricorda i dettagli dell’evento al seguente link: https://comune.cermenate.co.it/contenuti/531438/omaggio-gino-bartali#

(Servizio a cura di Fabiano Ghilardi)