Nelle scorse settimane, le gare ciclistiche organizzate sulle piattaforme virtuali hanno parzialmente riempito il vuoto lasciato dalla cancellazione delle competizioni professionistiche su strada, portando alla ribalta alcune impressionanti prestazioni realizzate da corridori di spicco del panorama mondiale in eventi quali il Giro delle Fiandre virtuale, il Giro d’Italia virtuale, il Digital Swiss 5, lo Zwift Tour of All e il Team INEOS eRace su Zwift.

Contando sul supporto di un gruppo di esperti di ciclismo di bonusfinder.com, il preparatore ciclistico professionista e analista dati Philipp Diegner – il quale effettua costanti studi sulle prestazioni nel mondo del World Tour – ha compiuto una valutazione sui dati pubblicamente disponibili relativi a più di 200 performance di corridori professionisti impegnati nelle recenti gare virtuali, comprese quelle del vincitore di quattro Tour de France Chris Froome, del campione olimpico su strada Greg Van Avermaet e dell’iridato della cronometro Rohan Dennis.

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Tra le prestazioni che hanno maggiormente colpito Diegner, ben tre sono state realizzate da corridori italiani, ovvero Filippo Ganna (Team Ineos, cronoman e quattro volte iridato su pista nell’inseguimento individuale), Domenico Pozzovivo (NTT Pro Cycling, scalatore) e Samuele Zoccarato (Team Colpack-Ballan, passista).

Ganna ha espresso una potenza media di ben 463 watts nella seconda gara del Digital Swiss Race 5, con uno sforzo prolungato durato 55’17”, una prestazione i cui dati sono stati avvicinati da quelli fatti registrare dal sorprendente Zoccarato, capace di pedalare per 53’29” a una potenza media di 400 watts nella prima tappa del Giro d’Italia virtuale.
Anche lo scalatore Pozzovivo ha avuto modo di farsi notare nella quinta tappa della Zwift – Pro Tour for All: in 84 minuti di gara, ha fatto registrare una potenza media di 5.63 watts/kg.

Le competizioni virtuali sono fino a sei volte più corte rispetto alle gare su strada ma, come sottolineato dall’analista Diegner, esse sono risultate impegnative tanto quanto le corse su strada e hanno colto di sorpresa alcuni ciclisti professionisti. “Gli eventi sono corti e particolarmente intensi” ha spiegato “Si corre per 45-90 minuti al posto delle 3-6 ore delle competizioni su strada: come conseguenza, i ciclisti non hanno occasioni per risparmiare energie, come invece possono fare quando gareggiano su strada, e sono quindi costretti a sostenere sforzi alla soglia prolungati che li spingono ai loro limiti fisici”.

“Non è detto che tutti i ciclisti professionisti siano abituati a questa tipologia di sforzi e tutto ciò può rappresentare un grande shock. Una gara virtuale è impegnativa tanto quanto una corsa su strada: su strada, la resistenza sulla distanza rappresenta un fattore maggiormente decisivo, mentre negli eventi virtuali  si tratta di sostenere un’ora di pura, intensa sofferenza”.

Diegner ha selezionato le seguenti 10 prestazioni, ritenute come le più notevoli che abbia visto: