SPRESIANO (TV) – Non c’è pace per la pista italiana, almeno per quanto riguarda gli impianti. Come scritto questa mattina da Il Sole 24 Ore, notizia proposta anche dalla Gazzetta dello Sport, si è fermato il cantiere del velodromo di Treviso, che la Pessina Costruzioni sta costruendo a Spresiano.

Da settimane non ci sono più operai al lavoro nel cantiere di quello che sarebbe dovuto essere il secondo impianto coperto in Italia, il più grande con i suoi 6.000 posti. Cantiere aperto nell’autunno 2018, consegna dell’impianto prevista per primavera 2020. Ma la notizia è che la Pessina Costruzioni, colosso delle costruzioni con un portafoglio ordini da 890 milioni (fonte Sole 24 Ore), che aveva vinto l’appalto della Federciclismo e ottenuto la gestione dell’impianto per 50 anni, ha depositato oggi al Tribunale di Milano la richiesta di concordato in bianco ed entro domani si aspetta la nomina del commissario per elaborare un piano a 120 giorni, per garantire la continuità aziendale e far fronte alle richieste dei creditori.

Una volta insediato il commissario, si capirà come potranno essere portati avanti i lavori, in funzione anche della redditività economica dei singoli cantieri. Comprensibile la preoccupazione della Federciclismo, che contava su questo velodromo per incentivare ancor più l’attività su pista.

In compenso, buone notizie, invece, arrivano dall’impianto di Montichiari. I lavori di ristrutturazione del tetto del velodromo bresciano, per risolvere definitivamente i problemi di infiltrazione d’acqua, procedono spediti e si dovrebbero concludere a metà settembre. Questo dovrebbe garantire l’attività invernale almeno delle Nazionali dei CT Villa e Salvoldi in preparazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020.