SANTA MARIA DI ZEVIO (VR) – Dopo una stagione da numero uno al mondo, da ciclistica più vincente dell’anno con 18 successi, per il campione olimpico su pista Elia Viviani è il tempo dei festeggiamenti. E non c’è festa migliore che quella da vivere col suo storico Fans Club e con oltre 250 tifosi e amici che lo scorso sabato sera, al ristorante Sacchetto di Santa Maria di Zevio, hanno animato la serata che ogni anno celebra il campione veronese e anche la sua compagna Elena Cecchini, pure lei reduce da una straordinaria stagione che l’ha vista anche conquistare il titolo mondiale della cronosquadre (foto Photobicicailotto).

Tra i numerosi ospiti il CT della pista Marco Villa, i compagni di Nazionale Simone Consonni, Francesco Lamon, Michele Scartezzini, Carloalberto Giordani, Stefano Moro e Attilio Viviani, fratello minore di Elia. Presenti anche i professionisti veronesi Umberto Poli, Davide Gaburro e Leonardo Fedrigo. In testa all’immancabile delegazione friulana l’organizzatore Enzo Cainero, promotore degli arrivi allo Zoncolan.

“Una stagione indimenticabile – attacca Elia Viviani rivivendo i momenti della sua annata ciclistica –. Tutto è andato nel migliore dei modi. Ho avuto a disposizione sempre una squadra super, i compagni mi hanno dato fiducia in ogni istante e dalla mia parte ho avuto anche un po’ di fortuna e quindi ho sempre avuto la possibilità di giocarmi tutte le possibilità di vittoria che mi passavano davanti”.

La vittoria più bella?Per il modo anomalo in cui è arrivata sicuramente quella al Campionato Italiano di Darfo Boario Terme è stata la vittoria più bella dell’anno”, conferma Viviani. “Fin da quando ho scoperto che il Tricolore sarebbe stato a Boario era diventato un obbiettivo per me. Poi hanno indurito un po’ il percorso, ma sapevo che se quel giorno fossi arrivato con una grande condizione avrei potuto dire la mia. Una vittoria ottenuta con la testa, con le gambe e anche tatticamente è stata una giornata perfetta. Decisamente spettacolare”.

Quanto ha contato il supporto della squadra, la Quick-Step Floors, per vivere una stagione come questa? “La squadra ha fatto la differenza. Già alla fine dello scorso anno mi sentivo la forma di alcuni momenti di questa stagione, ma non c’era chi credeva in me. Quest’anno, invece, mi è stata data la possibilità di giocarmi tutte le mie chance”.

Che effetto fa essere il corridore più vincente del mondo? “Sicuramente era un obbiettivo che mi ero prefissato – ammette Viviani –, ma credo che ancora più importante sia stato il sesto posto nella classifica del WorldTour e il terzo posto nel ranking mondiale dietro a Sagan e Valverde. Questo mi rende orgoglioso e testimonia la regolarità di risultati della mia stagione, in pochi velocisti sono riusciti a fare questo”.

Il prossimo fine settimana ti vedremo tornare anche nella Coppa del Mondo su pista. “Sì, è un ritorno importante. Abbiamo pensato bene il percorso di preparazione con la partecipazione alla 6 Giorni di Gand prima di prendere parte alle prossime due prove di Coppa del Mondo. Non sarò al top della condizione, ma posso giocarmi un posto nella top 5. L’unico obbiettivo sarà quello di fare punti importanti che serviranno per qualificarci all’Olimpiade di Tokyo”.

Tornando a parlare di strada, dopo un 2018 di questa portata che stagione 2019 ti aspetti? “Diciotto vittorie sono tante e difficili da ripetere, ma quello che voglio per il nuovo anno è confermarmi ad alti livelli. Nel mirino ci sono diverse Classiche, c’è il Giro e anche il Tour de France diventerà un obbiettivo importante. Non conterà il numero delle vittorie, potranno essere di più o di meno rispetto a quest’anno, l’importante per me sarà migliorare ancora ed essere sempre competitivo. Mi basterebbe anche solo una vittoria se fosse la Milano-Sanremo”, conclude.

(Servizio a cura di Giorgio Torre)