GAND (BELGIO) – Elia Viviani torna in pista alla 6 Giorni di Gand (da domani a domenica prossimi) dove è stato 3° nel 2016, quando vinse la coppia inglese Cavendish-Wiggins. Sarà ancora in coppia con Iljo Keisse, che a Gand ha vinto nel 2005, 2007, 2008, 2010, 2012, 2015 (tra gli italiani, hanno vinto la manifestazione solo Nando Terruzzi nel 1955 e 1956, Silvio Martinello e Marco Villa nel 1998 e ancora Martinello nel 2000). “Quella di Gand – riferisce Elia – è la Sei Giorni per eccellenza, quella scelta da Bradley Wiggins per concludere la sua bella carriera. Mi attende una settimana fantastica e dura. Conto di dare spettacolo con Ilje. Gli avversari sono qualificati e tanti, ma l’obiettivo è sempre quello di vincere” (foto Photobicicailotto).

Elia, dopo un periodo di vacanza a Lampedusa, ha ripreso da poco la preparazione “e l’obiettivo rimane quello di essere competitivo su strada sin dall’esordio, il 18 gennaio, al Tour Down Under”, ma ha anche quello di “conquistare su pista punti utili alla qualificazione ai Giochi olimpici di Tokyo del 2020” e per questo secondo obiettivo parteciperà alle prove di Coppa del Mondo di Berlino (30 novembre-2 dicembre) e Londra (14-16 dicembre), che raggiungerà da Valencia dove sarà al lavoro dal 5 dicembre, prima di tornare a Calpe per un ritiro con la Deceuninck-Quick Step.

A Berlino e Londra, Viviani dovrebbe essere impiegato in tre prove: quartetto dell’inseguimento, omnium e americana. Al riguardo, il c.t. Marco Villa osserva: “Elia è un esempio per tutti, un trascinatore. Mi ha già sorpreso agli Europei di Glasgow per come si sia subito reinserito in un quartetto che, ora, viaggia su tempi nettamente migliori rispetto a prima. Elia continua ad essere un esempio perfetto di come praticare strada e pista dia frutti. La posizione bassa in sella provata nel giro lanciato, ad esempio, è stata utilizzata con profitto da Viviani nelle volate su strada”.

L’Italia nutre fondate ambizioni di medaglia a Tokyo sul quartetto. Villa rileva che con il primato italiano a 3’53”153 (realizzato anche con Scartezzini, senza Viviani) è a meno di 3” dal record del mondo, “pur senza allenamenti specifici”. “Con un lavoro dedicato e la presenza di Elia – conclude Villa – potremmo avvicinare quel limite e lottare per una medaglia”.

Il 21 novembre a Pontenuovo di Calenzano Elia Viviani riceverà anche il “Giglio d’Oro”, il premio italiano con più anzianità (è nato nel 1974), che va al miglior atleta della stagione. È stato vinto nove volte da Francesco Moser, sei da Vincenzo Nibali, quattro da Paolo Bettini.  

(Servizio a cura di Renzo Puliero)