GLASGOW (SCO) – Resta in casa della Svizzera il titolo mondiale del Team Relay; come accaduto a Les Gets 2022, i rossocrociati hanno confermato la loro superiorità lasciandosi alle spalle la Francia, attardata sul traguardo di 9 secondi, e la Danimarca, che si è messa al collo la medaglia di bronzo aggiudicandosi per merito dell’ultimo frazionista Sebastian Fini Carstensen ai danni dell’ottima formazione canadese, che con una strategia di gara controcorrente rispetto alle altre nazioni è arrivata a un solo secondo da un podio impronosticabile sulla carta.

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Un titolo che, per quanto sia stato difeso da Nino Schurter, al 15° titolo mondiale in carriera (10 individuali e cinque di squadra), ha un’impronta femminile, con le prestazioni dell’elite Linda Indergand, dell’U23 Ronja Blochlinger e della junior Anina Hutter che hanno permesso agli elvetici di portarsi in prima posizione al termine della quarta frazione.

L'arrivo di Nino Schurter, al quindicesimo titolo iridato

L’arrivo di Nino Schurter, al quindicesimo titolo iridato

Purtroppo per l’Italia i giochi per ambire a un posto sul podio si sono chiusi presto, con il primo frazionista Andreas Emanuele Vittone che è incappato in una caduta chiudendo il suo run in 11° posizione, con un ritardo di una trentina di secondi sulle due formazioni che si sono giocati il podio e che, sulla carta, avrebbero dovuto avere una partenza più lenta rispetto agli azzurri. Il sestetto di Mirko Celestino alla fine ha chiuso in quinta posizione, con un ritardo di 2′ e 1″ dagli svizzeri e di 1′ e 20″ dalla Danimarca.

In vista delle prove individuali, proviamo a trarre qualche indicazione da questa prova, confrontando i tempi sul giro dei nostri atleti e paragonandoli ai principali rivali delle altre nazioni.

Iniziamo col dire che Luca Braidot ha dimostrato un’ottima gamba, chiudendo il giro secco con il tempo di 9:46; lo stesso tempo di Jordan Sarrou, quattro secondi meglio di Nino Schurter e tre secondi più lento del neozelandese Samuel Gaze, il cui 9:43 è stato il miglior giro in assoluto.

Impossibile fare delle considerazioni su Vittone, mentre lo junior Elian Paccagnella si è dimostrato in palla, chiudendo con il quarto tempo assoluto in categoria (10:21), nonostante si sia trovato nel traffico in alcuni tratti del percorso: meglio di lui hanno fatto solo il britannico Max Greensill (10:19), l’ottimo canadese Ian Ackert (10:09) e il fenomenale Albert Philipsen, che dopo lo show su strada promette di dire la sua anche in sella alla mtb.

Tutto sommato buona anche la prestazione dell’elite Giada Specia (al primo anno in categoria), che ha girato sotto i 12 minuti, più o meno con lo stesso passo della gran parte delle altre atlete: le uniche eccezioni sono state la francese Loana Lecomte con il su0 11:22 e la svizzera Linda Indergand (11:41).

Scendendo tra le Under 23 donne, la bergamasca Sara Cortinovis ha fermato il cronometro sui 12 minuto e 30 secondi, tempo che dovrà essere migliorato nel cross country se si vorrà ambire a una posizione di vertice, tenendo in considerazione che Ronja Blochlinger, Line Burquier e Sophie Pedersen hanno girato tra l’11’ e 37″ e l’11’ e 48″.

Discorso analogo per la junior Valentina Corvi che, per quanto si è visto nel team relay, avrà il suo bel da fare al cospetto di atlete del calibro di Anina Hutter e delle canadesi Marin Lowe e Isabella Holmgren, apparse in gran forma sul giro secco.

E saranno proprio gli junior a tornare per primi in sella. Domani il programma prevede la prova cross country degli U19 (alle 12 le ragazze, alle 14 i ragazzi) e nel tardo pomeriggio lo short track per le categorie elite (17:45) e donne elite (18:30).

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