ARAXA (BRA) – É arrivato ad Axara il primo podio in Coppa del Mondo per la giovane Valentina Corvi che, dopo l’esordio con il quinto posto conquistato solo una settimana fa nella prova d’apertura di Mairipora, si è confermata tra le giovani promesse dell’off-road femminile salendo sul terzo gradino tra le U23, preceduta solo dalla tedesca Kira Bohm, e dalla canadese Emilly Johnston, entrambe atlete al loro ultimo anno nella categoria (nella foto di Michele Mondini, le prime tre classificate).

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Una felice e insospettata conferma quella della giovane valtellinese – in forza al Devo Team del Santa Cruz RockShox – chiamata all’ultimo a sostituire la “titolare” Sara Cortinovis per la trasferta sudamericana.

«Sono estremamente felice e soddisfatta di questi due week-end di gare. Un esordio più che positivo incorniciato con due risultati importanti che sono, prima di tutto, una grande opportunità per il mio cammino di crescita sportivo», ha confermato Valentina Corvi, che ha pagato solo 36″ di ritardo dalla vincitrice.

Oltre alla valtellinese, campionessa europea di specialità nel 2023, non sono mancate le buone indicazioni anche da parte degli altri italiani impegnati nella giungla di Araxa.

Nella stessa prova di Valentina Corvi, seconda top 20 di fila per Lucia Bramati (Trinx Factory Team), che ha chiuso 18°, con la compagna di squadra Nicole Pesse 23° ma in recupero rispetto alle difficoltà patite nello short track di venerdì. Gioiscono anche gli altri due team ‘tricolori’, con il Wilier Pirelli Factory Team che ha piazzato l’elvetica Ginia Caluori quarta e il Trinx Factory Team che ha visto la francese Olivia Onesti chiudere quinta.

Lucia Bramati in azione nella foresta di Araxa - credit Maxime Schmid

Lucia Bramati in azione nella foresta di Araxa – credit Maxime Schmid

Le prove degli Elite

Un po’ più amaro il bilancio delle due gare degli elite.

In campo femminile, nella prova vinta dalla statunitense Haley Batten davanti alla svedese Jenny Rissveds e a Savilia Blunk, la migliore è risultata essere Greta Seiwald, ancora una volta tredicesima, con la campionessa italiana Martina Berta subito alle sue spalle e in ripresa rispetto alla prima prova. «Dopo le difficoltà di settimana scorsa era importante recuperare posizioni e concentrazione», ha confermato l’atleta del Santa Cruz RockShox. «Sono ancora lontana dalle prime ma sono serena perché sono consapevole che quest’anno il calendario e la preparazione ci impone una preparazione un po’ diversa».

Mastica amaro invece Chiara Teocchi, che mentre stava lottando per entrare nuovamente nella top 10 è caduta picchiando il fianco destro e perdendo posizioni fino al 21° posto finale, 50″ davanti alla bellunese Giada Specia (Wilier Vittoria Factory Team), 24°.

Chi è riuscito a confermarsi tra i migliori dieci al mondo è stato il piemontese Simone Avondetto (Wilier Vittoria Factory Team), che dopo il sesto posto di Mairipora ha artigliato il decimo posto. Undicesima piazza per il lecchese Juri Zanotti (BMC), mentre Nadir Colledani (Santa Cruz RockShox) ha chiuso 33°, con Daniele Braidot 52° e Andreas Emanuele Vittone 57°. Niente da fare per Luca Braidot, costretto al ritiro dai problemi respiratori che l’hanno afflitto in Brasile.

Simone Avondetto decimo ad Araxa

Simone Avondetto decimo ad Araxa

In questo caso a vincere è stato il danese Simon Andreassen, con Victor Koretzky secondo e Alan Hatherly terzo.