VERONA (VR) – Edoardo Salvoldi, il C.T. più vincente del ciclismo italiano, ha onorato la Festa che, al palasport di Valeggio sul Mincio, ha concluso la stagione veronese con le premiazioni dei tanti atleti che si sono distinti in tutte le discipline. Salvoldi ha concluso il suo primo anno come commissario tecnico degli juniores dopo aver portato ai vertici il ciclismo femminile.

Salvoldi, come è andata la prima stagione?

“È stato un anno da prima elementare in un mondo che avevo sempre vissuto indirettamente. Mi è servito per conoscere una realtà con numeri importanti e molto variegato. Ci sono tante squadre che hanno una vocazione più promozionale, tante altre più orientate verso l’agonismo e il risultato. È senza dubbio la categoria che lega in modo trasversale tutta l’Italia, la prima internazionale che dà la possibilità di fare esperienza all’estero”.

Per la prima volta nella storia, l’Italia ha vinto quest’anno Mondiale e Europeo nell’inseguimento a squadre juniores.

“Abbiamo fatto buoni risultati, soprattutto su pista. Per contro, bisogna ammettere in umiltà che come sta succedendo nel ciclismo italiano su strada, anche qui siamo in un momento di difficoltà”.

Dal 2023 i rapporti saranno liberi.

“È un argomento molto controverso con pareri contrapposti. È una scelta fatta a livello internazionale e bisogna adeguarsi. Starà alla competenza dei diesse capire e decidere a quale livello di competitività potranno accedere i ragazzi”.

C’è tendenza a far passare gli juniores direttamente al professionismo.

“A mio personale parere il passaggio diretto è precoce. Per quanto stiamo vedendo, non è solo prerogativa di talenti e fenomeni, ma sta diventando una consuetudine. Bisognerà trovare contromisure, tipo allungare di un anno la permanenza tra gli juniores e bloccare il passaggio tra i prof. Sarebbe una buona soluzione anche per poter lavorare su un ragazzo per tre stagioni”.

Bisognerà ragionare anche sugli Under.

“Altra categoria in difficoltà perché servono risorse da World Tour visto che tante hanno inserito una formazione development, contro le quali è difficile essere competitivi”.

Verona è stata per anni leader tra gli juniores.

“Ha tuttora squadre come Autozai Contri, Ausonia, Assali Stefen tra le migliori in Italia. Come calendario, Verona è molto presente. Quando venivo a correre qui ricordo un livello sempre molto molto alto”.

Le “sue” atlete, ora affidate a Marco Villa, hanno continuato a vincere.

“Era tutto scritto e sarà così per tanti anni perché è una generazione come qualità e numero troppo forte. Io le conosco bene”.

(Servizio a cura di Renzo Puliero)