CALI (COL) – Si chiudono nel segno di Federica Venturelli e Vittoria Grassi i mondiali di ciclismo pista juniores, chiusini nella nottata. Le due atlete classe 2005 (nella foto di MundialJrCali) hanno dominato la Madison, regalando all’Italia la quarta medaglia d’oro di questa rassegna colombiana; sul podio sono finiti anche Matteo Fiorin e Juan David Sierra, terzi nella stessa specialità, e il primo anno Davide Stella, che ha chiuso l’eliminazione al terzo posto. Con dodici medaglie (equamente divisi tra oro, argento e bronzo), la nazionale azzurra U19 chiude così la quattro giorni al velodromo di Cali in prima posizione nel medagliere.

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La copertina dell’ultima giornata se la sono meritata Federica Venturelli e Vittoria Grassi: dopo le medaglie nell’inseguimento a squadre e quella individuale della cremonese (con tanto di record del mondo), le due azzurrine hanno messo subito in chiaro le cose nella Madison, passando in testa nei primi sei sprint, conquistando il giro e scava un solco incolmabile per le rivali.

Oltre ai rivali, il duo formato da Juan David Sierra e Matteo Fiorin ha dovuto fare i conti anche con la sfortuna, con l’italobrasiliano coinvolto in una caduta e lo sprinter brianzolo rallentato da una foratura. Nonostante ciò i due azzurri hanno lottato fino alla fine  mettendosi al collo bronzo (44 pt) alle spalle di Gran Bretagna (55 pt) e Belgio (46 pt).

Fiorin e Sierra in azione nella Madison di Cali - credit MundialJrCali

Fiorin e Sierra in azione nella Madison di Cali – credit MundialJrCali

L’ultima gioia per la squadra azzurra l’ha regalata Davide Stella, juniores al primo anno, che è salito sul terzo gradino del podio nell’eliminazione alle spalle dello spagnolo Sanchez Cordo e dell’ucraino Ushakov.

L’Italia chiude quindi questa avventura iridata con un bottino di 12 medaglie e, come ricordato, il primo posto nel medagliere. Era difficile fare meglio del già ricco bottino dello scorso anno a Tel Aviv, ma il gruppo guidato dai tecnici Villa (femminile) e Salvoldi (uomini) ci è riuscito. Diverse medaglie sono arrivate nelle discipline olimpiche (ins. a squadre, madison, corsa a punti, team sprint), con una quasi identica distribuzione tra settori (maschile, femminile; endurance e velocità). Si tratta dell’evidente conferma della crescita complessiva del movimento e della bontà del lavoro svolto.

Entusiasta il presidente della FCI Cordiano Dagnoni“In pochi giorni il ciclismo italiano a livello giovanile ha lasciato un segno tangibile della propria consistenza. Alla Vuelta abbiamo gioito per la maglia rossa di Milesi e Piccolo, nel Tour de l’Avenir e nel ranking U23 i nostri ragazzi sono ai vertici, adesso dalla Colombia arriva la conferma che su pista i nostri juniores uomini e donne stupiscono il mondo con prestazioni di assoluto valore tecnico e con ben 4 titoli mondiali. Non poteva esserci risposta migliore a quanti disegnano un movimento in difficoltà. Per quanto ci riguarda continuiamo su questa strada consapevoli dell’ottimo lavoro che stanno facendo i nostri tecnici (anche grazie alla disponibilità delle società e delle famiglie, a cui vanno i nostri più sinceri ringraziamenti, come anche a tutti gli staff delle nazionali) e che i fatti contano più delle parole”.

I commenti dei tecnici azzurri

Marco Villa (CT juniores donne): “Sono molto soddisfatto del livello raggiunto da questa categoria. Fra Europei e Mondiali abbiamo cercato di portare più atlete possibili senza indebolire le squadre e per questo ringrazio team e famiglie, che si sono prestate a portarci le atlete agli allenamenti di selezione. Sia agli europei che qui ai mondiali abbiamo raccolto ottimi risultati, soprattutto in specialità olimpiche, con una notevole crescita delle prestazioni nello spazio di poche settimane. Queste atlete più corrono e più migliorano, mostrando ancora ampi margini di crescita. Diverse atlete sono al secondo anno e andranno ad arricchire qualitativamente la categoria U23 mentre quelle del primo anno, dopo questa esperienza, saranno da traino per le nuove. Ringrazio la Federazione per averci permesso di fare questa attività giovanile e tutto lo staff, che si è diviso tra allenamenti e trasferte, e ha supportato magnificamente un gruppo di grandi qualità”.

Dino Salvoldi (CT juniores uomini): “Ci tengo a fare i complimenti ai ragazzi con i quali ho lavorato per un anno intero. E’ un gruppo ammirevole per comportamento, impegno e coesione. Da Glasgow in poi stiamo maturando sempre maggiori crediti con la sorte. Tutti sappiamo come andò la gara in linea ai Mondiali. Qui a Calì, anche nell’ultimo giorno di gare, nella Madison abbiamo dovuto fare i conti non solo con gli avversari ma anche con la caduta di Sierra e la foratura di Fiorin. Nonostante questo sono riusciti a portare a casa un bronzo che appariva impossibile. Se a questo aggiungiamo anche l’argento di Sierra nella corsa a punti frutto di una decisione della giuria incredibile, che ci ha privato dell’oro, abbiamo un quadro completo delle vicissitudini di questo mese. Nonostante ciò, però, il bilancio è altamente positivo. Nella specialità olimpica del quartetto, quella forse tecnicamente più difficile, abbiamo realizzato una prestazione perfetta. In finale stavamo viaggiando sotto il record del mondo e soltanto perché abbiamo raggiunto gli avversari non siamo riusciti ad ottenerlo. Di spessore anche l’argento nell’inseguimento individuale, in una finale nella quale entrambi i corridori hanno corso sotto il precedente record del mondo. La mia maggiore soddisfazione è che in questa stagione sia su strada che su pista, in tutti gli eventi internazionali ai quali abbiamo partecipato, siamo tornati ad essere competitivi: a volte si è vinto, a volte si è perso, ma l’Italia è stata sempre protagonista”.

Ivan Quaranta (tecnico di settore): “Il settore velocità torna da questi mondiali ‘solo’ con la medaglia di bronzo nel Team Sprint femminile. Potrebbe apparire poca cosa rispetto allo scorso anno, quando vincemmo praticamente tutto tra gli uomini. In realtà è la dimostrazione che anche nel settore femminile stanno crescendo atlete di qualità in un movimento che, a livello internazionale, è diventato molto più competitivo. Per quanto riguarda gli uomini, in Colombia eravamo presenti solo con ragazzi al primo anno: diamo tempo loro di crescere”.

Le medaglie dell’Italia

ORO – Inseguimento a squadre uomini: Matteo Fiorin, Juan David Sierra, Etienne Grimod, Luca Giaimi e Renato Favero
ORO – Eliminazione donne: Anita Baima
ORO – Inseguimento individuale: Federica Venturelli
ORO – Madison: Federica Venturelli e Vittoria Grassi
ARGENTO – Inseguimento a squadre donne: Federica Venturelli, Valentina Zanzi, Vittoria Grassi, Alice Toniolli e Virginia Iaccarino.
ARGENTO – Scratch donne: Anita Baima
ARGENTO – Inseguimento Individuale: Luca Giaimi
ARGENTO – Corsa a punti: Juan David Sierra
BRONZO – Team Sprint donne: Carola Ratti, Beatrice Bertolini e Asia Sgaravato (50”436, record italiano di categoria)
BRONZO – Corsa a punti: Valentina Zanzi
BRONZO – Madison: Juan David Sierra e Matteo Fiorin
BRONZO – Eliminazione: Davide Stella