ARZON (FRANCIA) – Si è conclusa ieri ad Arzon, in Francia, la tre giorni del consiglio direttivo dell’UCI, che ha approvato l’Agenda 2022 proposta dal presidente David Lappartient. Questi i punti chiave del programma, che verrà pubblicato a fine settembre:

  • rinforzare l’autorità dell’UCI con una solida leadership
  • rendere l’UCI al servizio delle federazioni nazionali
  • fare del ciclismo lo sport del ventunesimo secolo
  • sviluppare una visione ambiziosa per il ciclismo professionistico
  • garantire la credibilità dei risultati sportivi e proteggere gli atleti.

È stato deciso che, a partire dal 2019, tutti i dipendenti dei team femminili dovranno firmare un codice di condotta per incrementare il rispetto nei confronti delle cicliste: la mancanza di tale requisito comporterà sanzioni per le squadre inadempienti. Sono state approvate misure per garantire l’eguaglianza di genere sul podio delle premiazioni in occasione dei Campionati del Mondo, con l’UCI che approverà o meno gli indumenti indossati dagli addetti e dalle addette al cerimoniale.

Sempre nel campo della parità tra i sessi è stato deciso che la classifica finale della Coppa del Mondo di ciclocross avrà il medesimo montepremi per donne e uomini, mentre le singole tappe della competizione dovranno raggiungere la totale parità entro il 2021/2022. È stato inoltre deciso di creare la categoria Junior femminile nel programma della Coppa del Mondo di ciclocross a partire dal 2020/2021.

È stata approvata la proposta di raggruppare, una volta ogni quattro anni (nell’anno preolimpico), i vari Campionati del Mondo in una unica regione nel corso di 17-19 giorni di gara. Le discipline interessate sono: strada, pista, MTB (cross country, marathon e downhill), BMX, Urban Racing (BMX Freestyle, MTB Eliminator e Trials), ciclismo indoor (cycleball e ciclismo artistico), paraciclismo (strada e pista) e granfondo. Il primo anno di introduzione di questo sistema sarà il 2023. Una sorta di piccolo olimpiade del ciclismo. 

 

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