RICHMOND (STATI UNITI) – Nuova doppietta per gli Stati Uniti con Chloe Dygert eEmma White che conquistano, esattamente come nella cronometro individuale, l’oro e l’argento anche nella prova in  linea. Bronzo, come nel 2014, per la polacca Agnieska Skalniak. Sesta Elisa Balsamo, la migliore delle italiane.
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Il circuito di Richmond è lungo 10 miglia, pari a poco più di 16 km, verrà percorso quattro volte per complessivi 64,8 km. Tre gli strappi inseriti nel percorso: la Libby Hill con pendenza media 8%, la 23ma strada al 12% e la Governor Street al 7% proprio a ridosso del traguardo. Le atlete al via sono 74 e le previsioni del tempo sembrano azzeccatissime: era prevista pioggia e inizia a gocciolare proprio a pochi istanti dal via. L’incognita meteo sarà una variabile che renderà la gara ancor più dura.
Il primo giro viene percorso a gruppo compatto, eccezion fatta per un timido attacco della francese Marion Borras nelle fasi iniziali. Le tre salite favoriscono la selezione delle atlete. Al primo passaggio sotto il traguardo il gruppo principale è composto da sole 41 concorrenti seguite a breve distanza da numerosi gruppetti.
Nella seconda tornata iniziano le schermaglie. Due atlete, la russa Ksenia Tchymbaliuke la statunitense Emma White, allungano sul resto del plotone – che nel frattempo si è praticamente ricompattato –  e transitano al rilevamento cronometrico intermedio con 8” di vantaggio. Il duo di testa collabora e prova a trasformare l’allungo in una fuga. Il vantaggio sale a 20” con le azzurre di Dino Salvoldi che lavorano attivamente in testa al gruppo per riacciuffare le due leader.
Gli strappi della seconda parte del circuito rimescolano le carte. Al termine del secondo giro il drappello di testa è composto da quattro atlete: l’americana White, che aveva promosso la prima fuga, e la connazionale Chloe Dygert vincitrice della prova a cronometro, la polacca Agnieska Skalniak (bronzo lo scorso anno a Ponferrada) e la francese Juliette Labous. Il margine sulle inseguitrici è molto esiguo, soltanto 13”, con la prima parte del tracciato che favorisce i ricongiungimenti.
Il quartetto di testa riesce invece ad incrementare notevolmente il vantaggio, che arriva a 49” ai piedi della prima delle tre salite. La statunitese Dygert, che solo quattro giorni fa si è laureata campionessa mondiale a cronometro, prova la soluzione da lontano in perfetta solitudine.
L’attacco dell’atleta di casa è potente e inesorabile: al termine del terzo giro, quando suona la campana, la Dygert ha 20” di vantaggio sulle tre immediate inseguitrici e oltre 1’ sul resto delle avversarie. L’ultimo giro vede la diciottenne americana correre una sorta di secondo campionato del mondo a cronometro. Sola al comando, incitata da tutto il pubblico di Richmond a bordo strada e proiettata verso la storica doppietta. Dietro di lei il trio delle inseguitrici, con l’altra statunitense White a rompere i cambi, si allontana sempre più. Il gruppo in forte rimonta riacciuffa le tre inseguitrici a pochi chilometri dal traguardo, riaprendo i giochi per la conquista delle medaglie d’argento e di bronzo. Chloe Dygertchiude la sua marcia trionfale in perfetta solitudine.
Alle sue spalle Emma White e Agnieska Skalniak trovano la forza per allungare sulla Governor Street e chiudere in solitudine al secondo e terzo posto con un distacco, rispettivamente, di 1’23″’e 1’28”. Sesto posto per Elisa Balsamo, diciassettenne di Peveragno, al suo primo Campionato del Mondo su strada, lei che già quest’anno aveva conquistato la maglia iridata al Mondiale di Astana in pista nello Scratch.
podio
ORDINE D’ARRIVO:
1. Chloe Dygert (Stati Uniti) km 67,8 in 1h42’16”
2. Emma White (Stati Uniti) a 1’23”
3. Agnieska Skalniak (Polonia) a 1’28”
4. Yumi Kajihara (Giappone) a 1’41”
5. Susanne Andersen (Norvegia) s.t.
6. Elisa Balsamo (Italia)
7. Grace Garner (Gran Bretagna)
8. Yara Kastelijn (Olanda)
9. Jessica Pratt (Australia)
10. Ida Jansson (Svezia)
23. Sofia Bertizzolo (Italia) a 2’10”
30. Katia Ragusa (Italia) a 3’46”
41. Chiara Zanettin (Italia) s.t.
45. Nadia Quagliotto (Italia) s.t.
(Servizio a cura di Fabiano Ghilardi