PLOUAY (FRANCIA) – Elizabeth Deignan (Boels Dolmans) vince per la seconda volta in carriera il Grand Prix di Plouay Lorient Agglomération battendo nello sprint a due la beniamina di casa Pauline Ferrand-Prevot (Canyon Sram Racing) al termine di una gara avvincente e incerta fino al termine. Terza l’australiana Sarah Roy (Orica Scott) che si aggiudica lo sprint del gruppo davanti alla campionessa uscente Eugenia Bujak (BTC City Ljubljana) e alla friulana Elena Cecchini (Canyon Sram Racing).

LA GARA. 22 le squadre che sfilanosul palco della presentazione per complessive 126 atlete al via. Con il dorsale numero uno la polacca Eugenia Bujak (BTC City Ljubljana), vincitrice a sorpresa dell’edizione 2016. Tra le autorità presenti merita una citazione a parte François Hamon, ex professionista vincitore a Plouay esattamente 50 anni or sono. In mattinata l’anziano campione ha preso parte alla pedalata vintage che costituisce uno dei principali eventi di contorno della 4 giorni di Plouay organizzata da Jean-Yves Tranvaux. Immancabile, prima del via, la foto del patron accanto alle leader delle classifiche del World Tour.

Il circuito, ormai consolidato, prevede quattro tornate da 26,9 km e un giro finale piccolo di 13,9 km. Il primo passaggio sulla linea d’arrivo si verifica dopo 42 minuti con il gruppo compatto che procede ad andatura controllata. A partire dal secondo giro, invece, la gara si sviluppa con continui attacchi che si susseguono senza soluzione di continuità. Alla fine del secondo giro l’attacco porta la firma della vicentina Katia Ragusa (BePink Cogeas) e dell’olandese Rijanne Markus (WM3 Pro Cycling Team). Il gruppo reagisce, riprende le battistrada e al contrattacco parte Lisa Brennauer (Canyon Sram Racing).

Il podio del Grand Prix di Plouay Lorient Agglomération

Il podio del Grand Prix di Plouay Lorient Agglomération

La tedesca, ex iridata a cronometro, resta in avanscoperta per qualche km prima di essere riacciuffata. Alla conclusione del terzo giro il ritmo della gara cambia radicalmente. Elisa Longo Borghini (Wiggle High5), Anna Van der Breggen (Boels Dolmans), Rossella Ratto (Cylance Pro Cycling) cui si accodano immediatamente Anna Stricker (BTC City Ljubljana) e Ashleigh Moolman (Cérvelo Bigla) accelerano decise e spezzano il gruppo in due tronconi. La fuga ha breve durata, con la britannica Hannah Barnes (Canyon Sram Racing) che riparte a testa bassa. Dal gruppo esce al contrattacco l’olandese Janneke Ensing (Alé Cipollini): si forma così un tandem di testa che guadagna circa 30″, prima che il gruppo si ricompatti di nuovo.

Ci si avvicina all’inizio dell’ultimo giro e nuovamente un quintetto si avvantaggia di qualche decina di metri: Elisa Longo Borghini, Anna Van der Breggen e Ashleigh Moolman – già attive nelle precedenti fasi di corsa – con l’apporto di Elizabeth Deignan (Boels Dolmans, ex Armitstead da nubile) e l’applauditissima Pauline Ferrand-Prevot (Canyon Sram Racing). La transalpina è a tutt’oggi l’unica francese ad aver calcato il podio di Plouay.

Al suo arrivo, in mattinata, un nugolo di piccoli tifosi si è precipitato nell’area tecnica della squadra per strappare un’autografo alla campionessa del mondo di Ponferrada 2014. Il gruppo delle prime inseguitrici riassorbe anche questo attacco e l’epilogo allo sprint sembra farsi sempre più concreto. Le possibilità aumentano dopo che, nel corso dell’ultimo giro, anche la coppia formata dall’australiana Tiffany Cromwell (Canyon Sram Racing) e Karol Ann Canuel (Boels Dolmans) si rende protagonista di un allungo tanto coraggioso quanto velleitario. La Canyon Sram Racing diretta in ammiraglia da Ronny Lauke ha, come si dice in questi casi, “fatto la corsa” e Pauline Ferrand-Prevot prova negli ultimi km a finalizzare tutto il lavoro fatto dalla squadra durante la giornata.

All’attacco della francese risponde un’altra ex campionessa del mondo, Lizzie Deignan. Le due battistrada guadagnano una ventina di secondi e, finalmente, il pubblico assiste alla fuga decisiva. Il rettilineo d’arrivo in falsopiano è teatro di uno sprint a due da cui emerge vincitrice la Deignan. Braccia aperte sulla linea d’arrivo, come nel 2015, quando vinse a Plouay e conquistò la sua seconda coppa del mondo. A Pauline Ferrand-Prevot resta la piazza d’onore e il lungo applauso del pubblico quando viene premiata, come da tradizione, come miglior atleta francese della corsa.

WORLD TOUR. Immutati i vertici delle classifiche del World Tour. Anna Van der Breggen (Boels Dolmans) è sempre la leader della classifica generale, con la danese Cecilie Uttrup Ludwig (Cérvelo Bigla) che veste la maglia azzurra di miglior giovane. Prossimo appuntamento con il Womens World Tour la prossima settimana con l’Holland Ladies Tour.

ORDINE D’ARRIVO:

1 Elizabeth Deignan (GBr) Boels Dolmans Cyclingteam km 121,5 in 3:07:29 media 38,883 km/h
2 Pauline Ferrand Prevot (Fra) Canyon SRAM Racing 0:00:02
3 Sarah Roy (Aus) Orica Scott Women 0:00:10
4 Eugenia Bujak (Pol) BTC City Ljubljana
5 Elena Cecchini (Ita) Canyon SRAM Racing
6 Sheyla Gutierrez (Spa) Cylance Pro Cycling
7 Lauren Stephens (USA) Team Tibco-Silicon Valley Bank
8 Ingrid Drexel (Mex) Team Tibco-Silicon Valley Bank
9 Danielle King (GBr) Cylance Pro Cycling
10 Polona Batagelj (Slo) BTC City Ljubljana

(Servizio a cura di Fabiano Ghilardi)