MILANO (MI) – Negli ultimi due giorni si è accesa una querelle tra l’atleta Francesca Baroni e le sue due ultime società di appartenenza. Attraverso un messaggio postato sui suoi profili social, l’atleta toscana, quasi 22 anni, ha annunciato clamorosamente il suo ritiro dalla scena agonistica lanciando pesanti accuse verso la Selle Italia Guerciotti Elite – società per cui ha corso l’ultima stagione di ciclocross – e il Team Isolmant Premac Vittoria – con cui ha gareggiato negli ultimi mesi su strada.

Questo il contenuto della sua lettera.

Oggi, 29 settembre, si chiude un capitolo della mia vita…
Voglio ringraziare sentitamente il Team Isolmant Premac Vittoria, i Signori Giovanni Fidanza e Nadia Baldi per non avermi concesso ad oggi (lo faranno dal 13 ottobre, sicuramente una data “studiata”…) il prestito temporaneo, impedendomi così di poter partecipare alle prove di Coppa del Mondo negli USA come da prevista convocazione nazionale. Tutto questo nonostante “a parole” si fosse concordato che io avrei dovuto fare il ciclocross, come sempre ho fatto, e il Sig. Giovanni Fidanza mi avesse rassicurato che non ci sarebbero stati problemi arrivando poi, nonostante avessero già firmato ad agosto il contratto tripartitico UCI, a “rimangiarsi” il tutto chissà per quale motivo, visto che ad oggi non ho avuto ancora nessuna spiegazione scritta per il loro ripensamento. Hanno saputo solo chiedermi “a parole” le dimissioni immediate e, via comitato regionale, la rinuncia agli ultimi miei compensi della stagione, cosa logicamente subito smentita quando io ho richiesto che me le mettessero per scritto, chissà come mai… Di tutto ciò ho subito informato però gli organi federali e l’ ACCPI Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani .
Colgo l’occasione per ringraziare anche il Selle Italia Guerciotti Elite Cyclocross Team, i Signori Paolo Guerciotti e Alessandro Guerciotti che a tutt’ora mi devono il saldo della scorsa stagione negatomi una volta saputo che non avrei rinnovato con loro, appellandosi ad una liberatoria che secondo loro avrei dovuto firmare per l’uso della mia immagine con i loro sponsor per tutto il 2021 e ad una mia foto con bici De Rosa pubblicata il 14 febbraio 2021, dopo però aver ricevuto dagli stessi comunicazione scritta attestante il fine prestito temporaneo datata 4 febbraio 2021 e di tutto ciò, questa volta però, ho documentazione scritta e se ne sta occupando il mio avvocato di fiducia.
Mi sono proprio stufata di continuare a far parte di questo sistema, dove tutti sanno ma tacciono e piegano la testa per evitare problemi, quasi da sembrare di modello mafioso!
Non ne posso più di farmi il mazzo tutti i giorni per poi non avere nemmeno quel poco che mi spetta e essere trattata come una pezza da piedi!
Ho deciso di smettere di correre in bicicletta e di inseguire il sogno di far diventare il ciclismo il mio lavoro, ma non smetterò di pedalare visto che ho la bici nel cuore!
Voglio ringraziare i miei genitori e tutti quelli che mi hanno sostenuta nonostante tutto e, per fortuna, non sono pochi.
Da oggi per me inizierà una nuova vita…

Francesca Baroni

Alessandro Guerciotti

Alessandro Guerciotti

LA REPLICA DEL TEAM SELLE ITALIA – GUERCIOTTI – ELITE

Diversi social e alcune testate hanno pubblicato nelle ultime ore dichiarazioni dell’atleta Francesca Baroni con riferimenti al Gruppo Sportivo Selle Italia-Guerciotti-Elite.
A seguire c’è la replica di Alessandro Guerciotti, team manager della società.

“Tutto il nostro team rimane esterrefatto e senza parole di fronte al post pubblicato su tutti i social da parte della nostra ex atleta Francesca Baroni. Ciò che ha fatto, ossia accusandoci di doverla ancora pagare, le porterà solo come risultato un’azione da parte dei nostri legali per diffamazione.

Ciò che ha scritto è di una gravità assoluta andando anche a ledere l’immagine non solo della mia persona e di quella di mio padre, ma oltre all’azienda Guerciotti, anche a tutti gli sponsor che fanno parte del nostro team. Premesso che stiamo parlando di una cifra irrisoria rispetto al suo contratto e di quello che ha già percepito. Purtroppo con la ragazza è aperta un’altra azione legale nei suoi confronti per aver pubblicato foto di bici della concorrenza durante ancora il contratto in essere con la nostra società. Se una ragazza si reputa professionale, come ha sempre dichiarato lei, non dovrebbe essere protagonista di mancanze di questa gravità. La ragazza dichiara che poteva farlo perché avevamo rilasciato il prestito temporaneo terminata la sua stagione ciclocross. Questo è stato fatto solo come favore per poter iniziare la nuova attività con la società Isolmat (visto anche gli ottimi rapporti che abbiamo con Giovanni Fidanza, che reputiamo persona
squisita). In altri casi l’avremmo liberata dal prestito solo a scadenza di contratto. Essendo il contratto che firma un corridore con una società composto anche da elementi legati all’immagine dei nostri partner tecnici (e nel contratto c’è una voce dove il corridore non può fare pubblicità con prodotti della concorrenza), pur avendo avuto il prestito temporaneo non era comunque tenuta a pubblicizzare e mettere in mostra tramite tutti i social bici e componenti della concorrenza.

In riferimento alla liberatoria sull’immagine di cui parla Francesca, questa era una pura liberatoria che abbiamo richiesto (sapendo ormai come si era ai ferri corti, e questo suo post lo dimostra) per poter usare le foto delle sue vittorie della stagione per tutti gli sponsor del team. Liberatoria che, a livello legale, potevamo anche non chiedere considerato che erano foto riferite al periodo contrattuale in essere, quindi assolutamente legittime da utilizzare. Tutto ciò è documentabile da scambi di pec tra i nostri rispettivi legali.

Inoltre, proprio perché come Team Selle Italia Guerciotti Elite una volta che finisce il rapporto con un corridore non vogliamo avere nessun tipo di pendenza (per evitare appunto situazioni di questo tipo), già a giugno ho inviato svariate email per vedersi e trovare una soluzione a cui la ragazza non ha mai dato seguito. Infine, ho provveduto a inviare due email a Francesca Baroni in data 12.08.21 ore 08.08 e in data 30.08.21 ore 12.46 chiedendo di fissare un appuntamento per trovarsi definitivamente, mettere da parte gli asti accumulati, e trovare una soluzione bonaria di tutto l’accaduto per potersi lasciare in modo pacifico. A seguito di queste mie due email, anche in questo caso, non ho mai ricevuto risposta da parte di Francesca.

Il risultato di questo suo gesto impulsivo (sicuramente consigliata da persone più impulsive di lei) purtroppo le porterà solamente un’altra causa legale nei suoi confronti, ma in questo caso sicuramente più grave e onerosa. Purtroppo per lei, tutto è documentabile e visibile con scambi di pec e email.

Mi spiace constatare ancora una volta come alcuni ragazzi, una volta che hanno ottenuto risultati appena discreti, e che ancora devono dimostrare il loro vero valore nelle categorie più importanti, si sentano dei fuoriclasse e perdano poi la dimensione con la realtà, andando a fare azioni senza senso e che vanno solo a ledere la loro stessa immagine e credibilità.

LA REPLICA DEL TEAM ISOLMAN PREMAC VITTORIA

Siamo amareggiati per quanto sta succedendo a seguito delle dichiarazioni dell’atleta Francesca Baroni, e pur non volendo alimentare polemiche né gettare ombre sull’immagine di questa atleta riteniamo necessario raccontare la reale versione dei fatti come dovere nei confronti delle altre atlete del team e degli sponsor che durante questa stagione ci hanno supportato con entusiasmo e lealtà.

 A Francesca Baroni è stato concesso e firmato il nulla osta per il ciclocross, documento in suo possesso già da metà settembre, ma alla stessa atleta è stato chiesto anche di rispettare i termini di contratto e di gareggiare con la sua squadra fino al 10 ottobre, come previsto dal regolamento federale. Richiesta che è stata elusa e delusa dalla Baroni, costringendo il team manager Giovanni Fidanza a fare scelte diverse potenzialmente penalizzanti rispetto al conseguimento degli obiettivi di stagione della squadra.

Stiamo attualmente valutando l’assunzione di un legale per dirimere la questione, e se non lo abbiamo ancora fatto è solo per eccesso di zelo e di rispetto verso un’atleta e un entourage che invece di rispetto ne hanno dimostrato ben poco, utilizzando termini gravemente offensivi e lanciando accuse infondate. Se sarà necessario per tutelare l’immagine della squadra porteremo avanti un’azione legale, parleranno le carte e i contratti.

Rimane l’amarezza per una situazione che non tiene conto dell’impegno profuso in tanti anni di attività nel ciclismo, ma allo stesso tempo la consapevolezza di aver sempre tenuto un comportamento corretto e coerente.