Elisa Balsamo è una delle più grandi atlete del panorama ciclistico internazionale.
Ma non solo. Elisa è un esempio per ogni giovane atleta che si affaccia a questa professione. Ecco perché per BICITV è un onore e un piacere ospitare il suo blog www.elisabalsamo.com.

 

di Elisa Balsamo

Ho preso il via al Trofeo Binda a Cittiglio, correre in Italia è sempre una bella sensazione anche se l’assenza del pubblico si è fatta sentire, infatti, essendo questa la gara più vicino a casa dell’intero calendario, solitamente tutta la mia famiglia viene a vedermi e a fare il tifo per me.

Purtroppo quest’anno non è stato così e ne sono dispiaciuta perché la gara è andata molto bene! Sono partita con la consapevolezza che il percorso era un po’ troppo duro per le mie caratteristiche e soprattutto per la tipologia di allenamento che sto affrontando quest’anno (molto incentrato sulla pista), ma le sensazioni erano buone e ho tenuto duro fino all’ultimo GPM di giornata, la vittoria è andata ad una fortissima Elisa Longo Borghini che con un’azione in solitaria si è lasciata alle spalle un piccolo drappello di cinque atlete, io ho vinto la volata del gruppo inseguitore portando a casa un ottimo settimo posto. Un piazzamento sopra le mie aspettative e soprattutto ben augurante per la mitica CAMPAGNA DEL NORD!

Il martedì abbiamo fatto le valigie e preso un volo con destinazione Bruxelles per affrontare quelle che, a mio avviso, sono le gare più belle e prestigiose di tutto l’anno: Brugge-De Panne, Gent-Wevelgem e Giro delle Fiandre.

La prima apparentemente potrebbe sembrare la più semplice: completamente piatta e senza pavè, MA… il vento era fortissimo, le raffiche arrivavano a più di 45 km/h e sebbene non ci fosse neanche un metro di salita a circa quaranta chilometri dall’arrivo la gara è esplosa! Le squadre più forti hanno aperto i ventagli e, sebbene la strada fosse totalmente piatta, vi garantisco che le mie gambe stavano per esplodere! Siamo rimaste davanti solamente in dodici, purtroppo io sono rimasta senza compagne di squadra e son dovuta restare passiva di fronte al grande attacco di Grace Brown che è riuscita ad arrivare al traguardo con sette secondi su di noi. Durante la volata sono rimasta chiusa e non sono riuscita ad esprimermi al meglio, sono dispiaciuta di non essere riuscita a salire sul podio perché ci tenevo davvero moltissimo a questa gara e dopo la riga del traguardo la delusione è stata grande.

Fortunatamente solo tre giorni dopo mi aspettava la Gent-Wevelgen: il primo pavè, i primi muri e… ovviamente il vento che ha reso la gara dura fin dai primi chilometri.  La gara si è decisa sul secondo passaggio sul Kemmelberg, un muro in pavè con pendenze significative, quando mancavano circa quaranta chilometri all’arrivo. Superato quel punto cruciale credevo che il tratto pianeggiante che ci separava dal traguardo sarebbe stato semplice invece… ventagli, ventagli e ventagli. Ho sprecato molte energie per riuscire a rimanere davanti, a soli venti chilometri dall’arrivo eravamo rimaste in otto e c’era con me anche Vittoria Guazzini, poi, purtroppo la situazione si è trasformata e il gruppo ha dovuto inseguire due fuggitive che, soprattutto grazie al prezioso lavoro della mia compagna di squadra Vittoria, sono state riprese a poche centinaia di metri dall’arrivo. Le mie energie erano quasi esaurite e in volata sono riuscita a portare a casa solamente un quarto posto.

Domenica è stato il turno del Giro delle Fiandre, finalmente dopo due anni di grande sfortuna, infatti a causa di due cadute non avevo potuto prendere il via né nel 2019 né nel 2020, ho potuto partecipare a questa competizione leggendaria! Credo che sia stata una delle giornate più dure di tutta la mia carriera ciclistica, ho sofferto e resistito per portare a casa il miglior risultato possibile ed è arrivato un ottimo quindicesimo posto di cui sono soddisfatta! Ogni anno mi sento sempre più a mio agio sul pavè e sui muri, sul Paterberg (l’ultimo muro di giornata con pendenze sopra il 20%) non avevo più neanche l’energia per riuscire a tenere gli occhi aperti e ho dovuto chiuderli per qualche istante… in queste giornate di pura sofferenza mi capita di chiedermi quale malsana idea io abbia avuto quel giorno in cui ho deciso di andare in bicicletta, poi il sogno di poter tagliare un giorno QUEL traguardo a braccia alzate mi ricorda perché ho scelto questo sport.

Mercoledì ho concluso le mia trasferta in Belgio con la prima edizione dello Schelderprijs Women, quella che viene definita la classica più veloce delle Fiandre perché totalmente pianeggiante. Già da parecchi anni questa classica fa parte del calendario maschile e io sono immensamente felice che gli organizzatori abbiano deciso ci organizzare la competizione anche per noi ragazze, questo testimonia che il nostro mondo è in forte crescita e che anche il nostro calendario è molto ricco e prestigioso! Le condizioni meteorologiche erano estreme: temperatura freddissima, poco più di zero gradi, infatti ho corso molto vestita, io non avevo mai preso il via ad una gara con i gambali! Le strade erano bagnate e ogni tanto scendeva qualche goccia di pioggia. All’inizio il vento era molto forte e si sono aperti i soliti ventagli, ma alla fine il gruppo si è presentato compatto al traguardo. Purtroppo a circa dieci chilometri dall’arrivo ho avuto un contatto con un’altra atleta e strisciando la scarpa sinistra a terra per riuscire a non cadere ho rovinato completamente la tacchetta. Ho perso molto tempo e non credevo di riuscire a rientrare in gruppo, ma, grazie al lavoro delle mie compagne di squadra, ho raggiunto il gruppo e ho potuto partecipare alla volata portando a casa un buon terzo posto. Non ho interpretato in modo del tutto corretto lo sprint perché ho provato a passare a sinistra mentre la traiettoria migliore era a destra e per questo sono rimasta penalizzata ma… nelle volate è questione di attimi e non sempre è facile prendere la decisione giusta.

Concludo questo blocco di appuntamenti consapevole dei miglioramenti graduali che sto avendo ogni anno e soddisfatta delle mie prestazioni, anche se rimane un po’ di delusione per aver sfiorato due podi in gare molto prestigiose e non essere riuscita a salirci.

 

Leggi tutti i post del blog di Elisa Balsamo su www.elisabalsamo.com.