La carriera di Simone Petilli si conclude a Il Lombardia
Membro dell’Intermarché-Wanty per sei anni, Simone Petilli chiuderà la sua carriera professionistica sabato 4 ottobre a Il Lombardia. Sarà un addio in patria per il climber italiano di 32 anni, che domenica scorsa ha completato il suo decimo Grande Giro alla Vuelta.
Petilli è stato un talento importante nelle categorie giovanili, vincendo la classifica generale della Ronde de l’Izard 2015, e ha esordito nel professionismo con la maglia della Lampre, poi diventata UAE Team Emirates. È stato il primo compagno fedele di Tadej Pogacar, aiutandolo a conquistare la sua prima vittoria da professionista nel 2019.
Dopo quattro stagioni con il team emiratino, è passato all’Intermarché-Wanty nel 2020, dove è diventato un compagno rispettato ed esemplare, sempre pronto a sacrificarsi per i propri leader, sia essi scalatori o sprinter, affrontando turni instancabili al comando del gruppo lontano dai riflettori televisivi.
Con il team vallone ha partecipato a sette Grandi Giri, contribuendo alle vittorie di Taco van der Hoorn, Rein Taaramäe e Rui Costa. Come fedele luogotenente di scalatori come Jan Hirt e Louis Meintjes, ha inoltre supportato Taaramäe e poi Odd Christian Eiking nella difesa della maglia di leader alla Vuelta 2011 per nove giorni memorabili.
A livello personale, il nativo di Bellano ha saputo anche cogliere le proprie opportunità, come alla Strade Bianche 2022 dove ha chiuso al nono posto, o durante il Giro d’Italia 2023, dove è andato vicino a un successo brillante trasformando una fuga di 211 chilometri in un superbo terzo posto sul Gran Sasso.
Oltre alle sue prestazioni, Petilli sarà ricordato per il suo carattere solare e la sua lealtà. Sempre sorridente, il suo entusiasmo ha lasciato il segno nelle sei stagioni con l’Intermarché-Wanty. A Il Lombardia disputerà il suo dodicesimo e ultimo Monumento in patria, sulle rive del suo amato Lago di Como.
Simone Petilli:
“Ho fatto ciò che sognavo da bambino: ho pedalato in tutto il mondo, ho gareggiato contro campioni che guardavo in TV e poi ho provato a imitarli uscendo in bici e salendo le salite con tutta la forza che avevo! Da adolescente, diventare professionista era il mio obiettivo. Poi ci sono riuscito e, senza nemmeno rendermene conto, avevo trasformato la mia passione nel mio lavoro. Ho imparato tanto, vissuto esperienze che pochissimi possono sperimentare… Più di 10 anni durante i quali ho incontrato persone incredibili che mi hanno insegnato molto e contribuito a formare chi sono oggi.”
“Il Giro d’Italia — la corsa che tutti in Italia seguono a maggio — ho avuto l’onore di correrla 5 volte, di essere uno dei protagonisti, sognando sempre la Maglia Rosa, una vittoria di tappa o anche solo l’orgoglio di finirla! Non ero un campione, ma ho avuto il privilegio di conoscere molti di loro e da ciascuno ho imparato qualcosa, aumentando il mio rispetto per ogni singolo corridore. Ma ero un ciclista professionista — e questo significa saper rialzarsi dopo ogni caduta, correre in qualsiasi condizione: pioggia e freddo, o sotto un sole cocente a oltre 40 gradi. Significa gareggiare per 3 settimane consecutive, allenarsi ogni singolo giorno, viaggiare in ogni circostanza, misurare tutto ciò che si mangia, recuperare correttamente, prendersi cura del proprio corpo pur spingendolo ai limiti assoluti quasi ogni giorno.”
“Mi sono divertito, ho fatto tutto ciò che volevo fare (beh, quasi tutto!), quindi ho deciso che ora è il momento di crescere e guardare avanti. Il futuro sembra altrettanto entusiasmante! E ora è il momento di restituire al ciclismo tutto ciò che mi ha dato… Il mio ultimo Grande Giro è giunto al termine, ma il mio addio finale sarà nella mia corsa di casa: Il Lombardia. Ci vediamo lì. Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto — e sono stati tantissimi! Grazie a tutti con cui ho corso, allo staff, alla dirigenza e a tutti coloro che fanno parte del mondo del ciclismo. Grazie alla mia famiglia. Grazie, ciclismo. Se sei stato ciclista, puoi fare qualsiasi cosa nella vita!”
FONTI: Ufficio Stampa Intermarché – Wanty; FOTO: Photo News