OGGIONO (LC) – Diciotto squadre straniere e dodici italiane; più del 50% dei corridori provenienti dall’estero. Sono questi i dati che certificano la dimensione internazionale raggiunto da Il Lombardia U23, classica di fine stagione che domenica 1 ottobre porterà a Oggiono il meglio del ciclismo dilettantistico europeo e non solo.

1360 amici si sono già iscritti al canale Telegram BICITV.
Per ricevere aggiornamenti in tempo reale sul mondo del ciclismo, unisciti a loro cliccando qui.

Una corsa che si prospetta di altissimo livello e ancora più scoppiettante rispetto al passato. Infatti gli organizzatori del Velo Club Oggiono hanno ridotto a cinque il numero di corridori per squadra (contro i sei delle precedenti edizioni): questo permetterà la partecipazione di più formazioni e renderà difficile controllare la corsa.

Le squadre de Il Lombardia U23 2023

A oggi risultano iscritti diciotto team stranieri: Lotto Dstny, Ag2r Citroen U23, Jumbo Visma, Groupama FDJ, Israel Premier Tech Academy, Soudal Quick Step Devo, Nazionale Svizzera, Tudor Pro Cycling, Tirol KTM, Lotto Kern Haus, Bingoal WB Devo, Trinity Racing, Basso Team Flanders, UC Monaco, Hagens Berman Axeon, Velo Club Mendrisio, WAS KTA Graz e la Nazionale Ucraina.

Le dodici italiane invece sono: Colpack Ballan CSB, Biesse Carrera, Hopplà Petroli Firenze Don Camillo, Gallina Ecotek Lucchini Colosio, Sissio Team, Cene Valleseriana, D’Amico Tools, Onec Team, Sias Rime Cicli Drali, Q36.5 Cycling Team, Namedsport Uptivo e General Store Essegibi F.lli Curia.

L’albo d’oro de Il Lombardia U23

Che la corsa lombarda abbia un profilo internazionale lo certifica l’albo d’oro recente. Le ultime dieci edizioni hanno visto imporsi quattro italiani: Davide Villella (2013), Gianni Moscon (2014), Fausto Masnada (2015) e Andrea Bagioli (2019); nel 2016 successo del belga Harm Vanhoucke, seguito nel 2017 dal bielorusso Aljaksandr Rabušėnka e, nel 2018, dall’australiano Robert Stannard. Ultime tre edizioni di stampo straniero, con gli exploit dell’australiano Harry Sweeny, del francese Paul Lapeira e del belga Alec Segaert.