GLASGOW (SCO) – Alle 10 di ieri mattina il gruppo guidato dal ct Daniele Bennati ha pedalato lungo il percorso di Glasgow, sede domenica della prova iridata degli Elite. Unico assente Andrea Pasqualon, che ha raggiunto la Scozia solo in serata dopo aver chiuso al decimo posto l’ultima tappa del Tour de Pologne.

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Ecco il parere di Daniele Bennati, che aveva già testato il tracciato iridato a fine marzo. “I ragazzi si sono resi conto in prima persona di quanto raccontato in questi mesi. Abbiamo provato anche la salita del tratto in linea, prima di arrivare al circuito. Il giudizio complessivo non cambia: tracciato nervoso. Il tempo giocherà un ruolo determinante”.

Matteo Trentin (nella foto di Federciclismo) è forse l’uomo di maggiore esperienza, anche in virtù di aver già corso su queste strade in occasione del Campionato europeo del 2018: “Se devo fare un paragone con qualcosa di già visto, il finale mi ricorda molto il mondiale di Richmond (vittoria di Sagan), con lo strappo a un chilometro dall’arrivo. Secondo me chi scollina con 5″ di vantaggio può arrivare”.

Ne è convinto anche Mathieu Van der Poel, che con gli altri olandesi ha già provato più e più volte lo strappo conclusivo, sia ad andatura turistica, sia aprendo il gas.

Ovviamente Van der Poel non è l’unico che ha testato i punti chiave del percorso: con lui c’erano tutti gli altri grandi favoriti della prova di domenica, tra i quali i belgi Wout van Aert, Jasper Philipsen e Remco Evenepoel e il danese Mads Pedersen.

(Fonte Federciclismo)