HOOGERHEIDE (PAESI BASSI) – Valentina Corvi è ormai abituata a indossare la maglia azzurra: già nelle categorie giovanili partecipò agli Europei giovanili di Pila e, nel 2022, ha inanellato le presenze ai Mondiali di Ciclocross, agli Europei mtb di Anadia e ai Mondiali mtb di Les Gets. Tuttavia la rassegna iridata ciclocross di Hoogerheide, che la vedrà al via sabato alle ore 11 (diretta su Eurosport), avrà un sapore particolare.

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«È un Mondiale che chiude una lunga stagione, in cui mi sono misurata con tante avversarie e percorsi diversi l’uno dell’altro, anche a livello internazionale», spiega la valtellinese di Tirano (nelle fotografie di Elisa Haumesser). «Esperienze che mi hanno permesso di crescere e di migliorare in prospettiva futura, anche se, ovviamente, la speranza è fare bene già da sabato».

Una prova che, considerate le previsioni meteo, si preannuncia veloce.

«Non ha piovuto e non sono previste precipitazioni; il terreno sarà compatto e scorrevole. Ci sarà da spingere tanto, come già accaduto a Benidorm e a Besançon in Coppa del Mondo».

Valentina Corvi in gara a Benidorm - credit Elisa Haumesser

Valentina Corvi in gara a Benidorm – credit Elisa Haumesser

Nelle ultime due prove di Coppa la junior del Trinx Factory Team ha conquistato due top 10.

«In Spagna terminai quinta, mentre in Francia nona, pagando un po’ i carichi di lavoro fatti in settimana; in questi giorni ho pensato a rifinire la condizione e sabato spero di avere un colpo di pedale più brillante rispetto a quello fatto vedere domenica scorsa».

Al netto di quello che sarà il risultato di Hoogerheide, quella che si chiuderà sabato sarà una stagione da incorniciare per Valentina, laureatasi campionessa italiana a Ostia Antica, vice campionessa europea sul mitico tracciato di Namur e capace di regalare al team diretto da Luca Bramati quattro top 10 in Coppa del Mondo e altri nove successi tra Spagna, Italia e Svizzera.

«È stato un inverno positivo, in cui ho imparato a conoscermi meglio e a gestire le gare con maggiore maturità, affrontando con il giusto piglio anche i tracciati a me non ideali. Le tredici gare all’estero mi hanno permesso di confrontarmi con realtà e percorsi diversi, arricchendo un bagaglio di esperienza che mi tornerà utile anche per la stagione estiva nel cross country».