Ha vinto sedici gare, ha riportato in Belgio una grande corsa a tappe a distanza di 44 anni dal successo di Johan De Muynck al Giro e ha aggiornato i manuali di storia del ciclismo riuscendo a distanza di 42 anni dall’ultima volta a diventando a conquistare un classica monumento, un grande giro e la maglia iridata nella stessa stagione. Insomma, chi se non Remco Evenepoel poteva aggiudicarsi il Vélo d’Or?

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Un ambito riconoscimento che torna in Belgio a distanza di 17 anni dall’ultima volta (Boonen nel 2005) e che nella storia è finito al collo di alcuni dei più grandi atleti delle due ruote, come Indurain, Museeuw, Mario Cipollini, Paolo Bettini (2006), Cancellara, Gilbert e Alberto Contador, che con i suoi quattro incoronazioni è il primatista nella storia di questo premio.

“È un grande onore vincere il Vélo d’Or”, ha detto Remco Evenepoel (nella foto di Wout Beel), il corridore più giovane della storia a vincere il Vélo d’Or. “Secondo me è il premio più importante in questo sport ed è una ricompensa per l’intera stagione. Quando giocavo ancora a calcio, ero affascinato dal prestigio del Pallone d’Oro e ne parlavo con i miei amici. Quando Benzema ha vinto l’edizione 2022 ho pensato che anche io potessi coronare questo sogno, aggiudicandomi il Vélo d’Or, che è il Pallone d’Oro del ciclismo”.

Nella classifica maschile, alle spalle del belga ha chiuso Wout Van Aet con Tadej Pogacar al terzo posto.

Annemiek Van Vleuten in rosa_sprintcyclingagency

Annemiek Van Vleuten in rosa_sprintcyclingagency

Ma da quest’anno l’ambito premio è stato assegnato anche in campo femminile ed è stato assegnato a un’altra campionessa del mondo di Wollongong: Annemiek Van Vleuten. Oltre al mondiale, l’eterna scalatrice ha convinto la giuria avendo vinto, anzi, dominato, le tre grandi corse a tappe della stagione: Giro, Tour e Vuelta.

Seconda posizione per Lotte Kopecky, mentre al terzo posto hanno chiuso a pari merito Elisa Longo Borghini e la polivalente biker francese Pauline Ferrand Prevot