BOTTANUCO (BG) – Manca poco al debutto della Valcar – Travel & Service alle Strade Bianche di sabato 1 agosto e al via della prima gara World Tour italiana ci sarà anche Teniel Campbell, atleta caraibica di Trinidad & Tobago al primo anno in Italia con la maglia fucsia della squadra di Bergamo.

“Le Strade Bianche e le gare in pavé sono occasioni per imparare” racconta Teniel “non sono ancora molto a mio agio su questo tipo di percorsi, ma sono qui per migliorare”.

Teniel, la tua storia ha affascinato i media di tutto il mondo. Da Trinidad & Tobago al Centro UCI ad Aigle in Svizzera con il sogno di diventare professionista. Come mai hai scelto proprio la Valcar – Travel & Service come squadra?

“È divertente, non avevo mai considerato l’idea di correre in Valcar – Travel & Service. Un giorno però la mia amica Miriam Vece in Svizzera mi ha detto che questa squadra era adatta a me. Così ho mandato una mail a Davide Arzeni. Lui era molto interessato, chiamava tutti i giorni Miriam e poi ci siamo incontrati in pista ad Aigle. Miriam faceva da traduttrice e Davide mi spiegava che mi avrebbe visto bene nel team”.

Che cosa ti ha convinto a scegliere?

“In Valcar – Travel & Service si guarda prima la persona e poi l’atleta. Questo mi ha convinta a scegliere. Sono giovane e ho bisogno di crescere come persona per raggiungere il mio obiettivo di essere una delle più forti atlete al mondo. Quando ho visto i progressi di ragazze giovani come Elisa Balsamo, Marta Cavalli e Chiara Consonni, mi sono detta che questa sarebbe stata la squadra giusta per me. Non è stato per i soldi. Altre squadre mi hanno cercata, ma io avevo bisogno di stare in un posto in cui mi sento a mio agio. Ho fatto la scelta giusta. Davide mi ha sorpreso per quanto velocemente mi ha capita come persona. Anche se non parlo, lui capisce immediatamente se c’è qualcosa che non va”.

Un ottimo rapporto, quindi. E le tue compagne di squadra come sono?

“In queste settimane ho osservato le mie compagne di squadra: hanno tutte una forte personalità, sono molto diverse tra loro e sono tutte ‘affamate’. Questo mi piace. Hanno tanta energia e spingono molto e danno tutto anche in allenamento. In gara sono lavorano come squadra. Anche questo mi piace molto”.

Le ragazze della Valcar – Travel & Service in ricognizione sul percorso della Strade Bianche femminile

Le ragazze della Valcar – Travel & Service in ricognizione sul percorso della Strade Bianche femminile (foto Twila Muzzi)

Hai degli esempi in questo senso?

“Sì, ad esempio Silvia Persico mi ha stupito. Lei è così piccola, ma è molto forte. Dà tutto e lavora molto. Anche Silvia Pollicini è così: sono ragazze che danno tutto per chiunque sia la leader. Ilaria Sanguineti mi incoraggia sempre. Prima della volata alla Omloop van het Hageland lei ha detto ‘T.C., credici, puoi farcela’. Ilaria è pazza. Una volta eravamo intorno alla trentesima posizione del gruppo e mi ha detto ‘Teniel, seguimi’. E io ho detto ‘Ok’. L’ho seguita e – non so come ha fatto – in pochi secondi mi ha portata in testa al gruppo. Siamo davvero una squadra forte, questo mi piace molto”.




Le tue gare come sono state?

“Nelle gare dopo il lockdown mi sono messa a disposizione della squadra. Non sono ancora in forma e ho chiesto a Davide di non darmi ruoli da leader. Anche se amo vincere e sono competitiva, non sarebbe stato giusto puntare su di me. Prima del lockdown in Spagna sono arrivata terza, ma non ero felice. Avrei potuto vincere se non fossi stata chiusa alle transenne. Ma non fa niente, è Ok, fa parte del gioco. In Belgio invece sono scoppiata a piangere dopo la gara. Stavo facendo la volata, intorno a me c’erano Marta Bastianelli e Lorena Wiebes e proprio quando stavo aprendo il gas, ho avuto un momento di distrazione e sono rimasta chiusa dalla ragazze della Fdj. Sono arrivata quinta, ma ero delusa”.

Quali obiettivi ti poni, Teniel?

“Vorrei fare bene in Cina e Thailandia nel finale di stagione, ma il mio sogno più grande è di entrare nella Top 10 ai Campionati Mondiali di cronometro in Svizzera perché è lì che è iniziata la mia storia ciclistica. So che non è facile, ma giusto provarci. Non bisogna porsi limiti: a volte le gambe vanno più forte di quello che tu pensi. Davide Arzeni e il presidente Valentino Villa pensano che io possa fare di più della Top 10. Addirittura Valentino mi ha detto che se salirò sul podio ai mondiali, lui inizierà a studiare inglese. Anche se non ci capiamo molto perché lui parla italiano e io inglese, si vede che è una brava persona. Qui sto bene, sono contenta di avere tutto: un’ottima bici da cronometro, l’equipaggiamento e un buon programma di nutrizione. Io sono molto focalizzata su questo obiettivo, voglio fare bene”.