BOGOTA (COLOMBIA) – Da oggi, mercoledì 1° luglio, l’Unione Europea ha riaperto le sue frontiere ai viaggiatori stranieri, anche se non a tutti come vedremo tra poco, dopo essersi lasciata alle spalle il picco più alto dell’epidemia da Covid-19 tra i mesi di marzo, aprile, maggio e parte di giugno. La misura va a limitare l’arrivo da Paesi che ancora oggi hanno il più alto aumento di contagi, mentre apre la porta ad altri quindici, che hanno dimostrato con i numeri, che continuano ad affrontare la pandemia con misure efficaci.

Questo, ovviamente, crea qualche problema e serie preoccupazioni anche nel mondo dello sport e del ciclismo. E per ovviare a ciò le diplomazie di alcuni Paesi particolarmente interessati a mandare i propri atleti in Europa si sono già attivate.

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Nelle misure adottate da oggi dall’UE viene data l’autonomia di ogni Paese di scegliere se consentire o meno l’ingresso dei cittadini delle quindici nazioni che fanno parte della lista di Paesi extra-UE a cui è concesso raggiungere l’Europa. Tra questi l’unico paese latinoamericano è l’Uruguay, gli altri sono tutti attualmente nella “lista nera”.

Nella lista dei Paesi inclusi ci sono, tra gli altri, Australia, Canada, Nuova Zelanda, Giappone, Serbia, Tunisia, Marocco e viene sottolineato anche che l’UE valuterà ogni due settimane la situazione delle nazioni non incluse e l’opportunità di riaprire le frontiere.

La Cina sarà inclusa nell’elenco soltanto se i cittadini europei saranno ammessi senza restrizioni in territorio cinese. Sembra che la lista sarà adottata anche dal Regno Unito, che però continuerà a chiedere a tutti quelli che arrivano dall’estero di rimanere in quarantena volontaria per 14 giorni.

Tra gli esclusi anche colossi come Stati Uniti, Brasile e India che sono tra le nazioni con il maggior numero di contagi nel mondo.




Per quanto riguarda l’Italia, il ministro della salute Roberto Speranza ha spiegato: “Quarantena per arrivi extra-Schengen”. L’Italia sceglie la linea della prudenza e mantiene in vigore l’isolamento fiduciario e la sorveglianza sanitaria per tutti i cittadini provenienti dai Paesi extra-Schengen. La misura si applica anche ai cittadini dei 14 Paesi individuati dall’Ue nella “lista verde”, da e per i quali ci si può muovere liberamente da oggi. Nell’Ordinanza firmata ieri dal ministro Speranza si aggiunge anche la comprovata ragione di studio ai motivi che consentono l’ingresso nel territorio nazionale. Le altre motivazioni per l’arrivo in Italia sono le comprovate esigenze lavorative, i motivi di salute e l’assoluta urgenza.

Le “comprovate esigenze lavorative” potrebbero essere la chiave di salvezza per i ciclisti professionisti. “La situazione a livello globale resta molto complessa. Dobbiamo evitare che vengano vanificati i sacrifici degli italiani negli ultimi mesi”, ha precisato il ministro.

Nel frattempo, dalla Colombia, fanno sapere che il Governo, guidato dal Ministero dello Sport, ha già avviato le opportune relazioni diplomatiche, alla ricerca di eccezioni che consentano l’ingresso in Europa del suo gruppo di sportivi attraverso il “Volo dello Sport colombianoprogrammato per il prossimo 19 luglio (direzione Madrid), con il quale è previsto il trasferimento in Europa di quasi 200 sportivi nazionali tra cui un numero importante di ciclisti. Nel volo programmato saranno presenti tutti i ciclisti colombiani che gareggiano all’estero e che dovranno partecipare dal mese di agosto al Tour de France, al Giro d’Italia, alla Vuelta a España, al Tour del Avenir e al Giro d’Italia Under 23, oltre alle altre gare del calendario internazionale.




La rivista Mundo Ciclístico ha fatto sapere che i Ministeri dello Sport e degli Affari Esteri della Colombia, la FCC e la compagnia aerea Avianca hanno già svolto una riunione di coordinamento in materia e cercheranno meccanismi più appropriati che permettano al viaggio di procedere senza intoppi secondo i protocolli necessari. A tal fine, si rivolgeranno anche al massimo organo ciclistico mondiale (UCI) per chiedere il loro intervento, tenendo conto delle condizioni dei passeggeri del volo che si sposterebbero per lavoro o comunque esigenze sportive di interesse internazionale.

(Servizio a cura di Giorgio Torre)