ROMA (RM) – L’Ufficio per lo sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha diramato le Linee-Guida sulle modalità di svolgimento degli allenamenti per gli sport individuali. In particolare l’attenzione è posta agli sport che si svolgono all’interno dei centri sportivi. Quindi più che il ciclismo su strada, in prima battuta coinvolge i velodromi, le scuole ciclismo e l’attività di tutte le società di base che possiedono o gestiscono un impianto dedicato alla bicicletta che ora dovranno adeguarsi alle misure previste per provare a ripartire non appena sarà possibile farlo in sicurezza.

Il complesso delle misure contenute nel presente documento consente, altresì, e fino a nuove disposizioni, la possibilità che possano svolgersi allenamenti anche di atleti, professionisti e non, riconosciuti di interesse nazionale e internazionale, di discipline sportive di squadra, purchè questi si svolgano sempre in forma individuale.

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Le presenti Linee-Guida sono volte a fornire indicazioni generali e azioni di mitigazione utili ad accompagnare la ripresa dello sport di natura individuale nei termini sopra individuati a seguito del lockdown per l’emergenza Covid-19; esse dovranno essere declinate per le singole discipline a cura degli organismi sportivi di riferimento, per quanto di propria competenza. Le indicazioni riguardano gli operatori sportivi e i siti sportivi e hanno carattere temporaneo, e strettamente legato all’emergenza.

Come previsto dal DPCM, le Linee-Guida sono state elaborate su proposta del CONI e del CIP, sentita la Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI), le Federazioni Sportive Nazionali (FSN), le Discipline Sportive Associate (DSA) egli Enti di Promozione Sportiva (EPS), nonché validate dal Comitato Tecnico-Scientifico istituito presso il Dipartimento della Protezione Civile.

Puoi leggere l’intero documento dal link qui sotto:

>> Linee guida sulle modalità di svolgimento degli allenamenti per gli sport individuali <<

Il documento, qui sopra, è stato spedito ai Presidente del CONI e del CIP e da loro anche a tutti i Presidenti di Federazioni, DSA, EPS
nonché, per conoscenza, alla Segreteria del Ministro e all’Ufficio di Gabinetto del Ministro dello Sport.

Si tratta di una rielaborazione, a cura dell’Ufficio per lo Sport, del Rapporto denominato “Lo sport riparte in sicurezza”, trasmesso dal CONI e dal CIP in data 26 aprile 2020, redatto dal CONI con la collaborazione del Politecnico di Torino 1 ed è disponibile sul sito del Governo cliccando su questo link.

La presente tabella riassume le indicazioni che nei giorni scorsi la Federazione Ciclistica Italiana, per mezzo del CONI, ha fornito ai tecnici del Politecnico di Torino che per conto del Ministero hanno elaborato il dossier “Lo sport riparte in sicurezza”. All’interno di questo le griglie per definire, in una scala da 0 a 4, i fattori di rischio di ogni sport: 0 inesistente, 1 scarso, 2 medio, 3 alto, 4 elevato. L’indice di rischio prevede quindi diversi aspetti: i luoghi di allenamento, gli impianti sportivi, la singola gara e l’incidenza del pubblico. Il dossier ovviamente nelle sue oltre 400 pagine prevede un numero molto variegato di casistiche, che fanno variare il risultato del fattore di rischio. Una guida che suggerisce come permettere alle 387 discipline sportive di uscire dall’emergenza Covid-19. Oggi Palazzo Chigi, come vi abbiamo spiegato in apertura, ha dato definitivamente corpo allo studio.




Per quanto riguarda nello specifico lo sport del ciclismo ci sono due aspetti differenti: in generale più sicuro quello che riguarda gli allenamenti, considerato tra gli sport più a basso rischio, con un indice 1 come valutazione finale, considerato che si possono evitare tranquillamente gli assembramenti con sedute individuali o, in futuro, anche in gruppi molto ristretti; di tutt’altro tenore la situazione che riguarda le gare: quasi tutte le discipline hanno visto assegnati fattori di rischio ben più alti, con punteggi spesso tra l’alto e l’elevato, a seconda dei criteri di valutazione, che potrebbero non essere sufficientemente mitigati da altri più bassi, anche a rischio zero. In particolare, nel ciclismo alcuni fattori particolari rischiano di pregiudicare seriamente lo svolgimento delle corse quando il Ministero dello Sport dovesse trovarsi a prendere decisioni restrittive.

La Federciclismo ha considerato come maggiormente a rischio gli eventi al chiuso, come la pista o alcuni eventi indoor, oppure tutti quelli in cui c’è un alto numero di atleti che competono vicini fra loro, come può essere per le gare su strada e soprattutto gli eventi amatoriali. Sembra al momento chiarito, almeno per quanto riguarda gli allenamenti, l’aspetto relativo all’utilizzo delle mascherine e dei vari dispositivi di protezione (guanti e occhiali sono già abitualmente utilizzati dai ciclisti e non dovrebbero rappresentare un grosso problema).




Per gli adempimenti richiesti agli Enti sportivi,  fermo restando il ruolo del medico sociale e il rispetto delle prescrizioni di tutela sanitaria in ambito sportivo, si allega la Circolare del 29 aprile 2020 sulle “Indicazioni operative relative alle attività del medico competente nel contesto delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2 negli ambienti di lavoro e nella collettività”.

>> Scarica il documento con le Indicazioni operative relative alle attività del medico competente <<