MILANO (MI) – Per ottenere grandi risultati serve lavoro, sacrificio, dedizione, meticolosità e attenzione a ogni dettaglio. Servono doti fisiche. Forza mentale. E oggi più che mai, in un ciclismo sempre più fatto di watt e numeri, anche l’aiuto della scienza. Vittoria Bussi, ciclista italiana detentrice del Record dell’ora al femminile (fissato a 48,007 km il 13 settembre 2018 sulla pista di Aguascalientes, in Messico), lunedì, per la prima volta, è entrata nella Galleria del Vento per dei test personali.

Una storia anomala la sua, arrivata al ciclismo tardi e quasi per caso. Romana, classe 1987, fino al 2009 ha praticato atletica leggera. Poi gli impegni universitari l’hanno portata alla scelta di abbandonare lo sport. Laurea in Matematica Pura all’Università La Sapienza di Roma nel luglio 2010, un dottorato ad Oxford conseguito nel 2014, quindi un cambio di vita e l’amore per la bicicletta. A causa di una crisi personale legata anche alla dolorosa scomparsa del padre, Vittoria decide di abbandonare la matematica e si avvicina al ciclismo. Diventa per lei una valvola di sfogo. Sulla biciletta ritrova sé stessa e scopre di potersi spingere oltre i limiti. Per due anni il suo lavoro è finalizzato solamente all’unico obbiettivo che diventa riuscire a battere il Record dell’ora. Un’impresa incredibile che Vittoria riesce a vincere.

Un successo che è stato da stimolo per continuare ad inseguire nuovi sogni. Lo scorso anno sono arrivate anche le convocazioni in maglia azzurra per Europei e Mondiali a cronometro. L’intento dell’atleta romana è di continuare a migliorarsi senza lasciare nulla al caso.

Lunedì scorso abbiamo avuto il privilegio di poter vivere con lei un intero pomeriggio, insieme allo staff della Galleria del Vento del Politecnico di Milano, durante una sessione di test su materiali e posizioni in bicicletta. “È stata un’esperienza molto costruttiva – ci racconta Vittoria Bussi al termine del test –. Abbiamo pensato di trasformare, sia per quanto riguarda la biomeccanica che l’aerodinamica, la mia posizione da crono che ho tenuto in occasione del Record dell’ora per provare a migliorare anche per le cronometro su strada che hanno caratteristiche diverse rispetto alle prove su pista. Essere in galleria del vento è qualcosa di emozionante, io la vivo anche da un punto di vista matematico e devo dire che i numeri contano nello sport. Si testano i materiali, si testano le posizioni, c’è un cambiamento continuo e c’è la frenesia si vedere un test come è andato rispetto ad un altro. Una giornata sicuramente divertente per me e anche molto costruttiva”.

La sua preparazione atletica è seguita da Fabrizio Tacchino, coordinato dal CT azzurro Dino Salvoldi, insieme la stanno guidando nel suo percorso di crescita. Il sogno è quello di riuscire a guadagnarsi una convocazione per la prova a cronometro delle Olimpiadi di Tokyo 2020, ma Vittoria sa bene che non sarà cosa facile. “Tutti gli atleti del mondo sognano di poter andare alle Olimpiadi, ma dietro ci deve essere la consapevolezza che all’Olimpiade si va solamente se si è pronti e bisogna capire se si è degni di vestire la maglia azzurra ad un appuntamento così importante. Io mi sto preparando e se mai sarà dovrò essere sicura di poterlo fare. Il livello in competizioni di questo genere è davvero altissimo e per un’atleta come me, che è alle prime esperienze, è davvero dura e la strada è ancora molto lunga. Io ci metto tanto impegno e vedremo se mi meriterò di essere lì”.

Simone Omarini, dottorando in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Milano e componente dello staff della Galleria del Vento che ha seguito il test di Vittoria Bussi, spiega: “È importante studiare la posizione degli atleti perché l’aerodinamica conta tanto quando si va in bici. Possiamo dire che un ciclista e come se stesse viaggiando sul fondo di un oceano d’aria e quindi l’aerodinamica è un aspetto fondamentale, forse il più importante per un ciclista. Quindi, bisogna studiare a fondo la posizione per ottimizzare al massimo la performance dell’atleta in modo che si possa esprimere al meglio anche in gara”.

Omarini, che anche un appassionato ciclista, aggiunge: “In condizioni di laboratorio controllate come queste, in Galleria del Vento, noi possiamo misurare nel dettaglio quali sono le variabili più importanti e cercare di studiare ed ottimizzare posizioni e materiali per consentire poi all’atleta di esprimersi al meglio durante le gare”.

Scienza al servizio dello sport. E Vittoria Bussi è solo l’ultima in ordine di tempo di numerosi campioni e squadre WorldTour che sono passati negli anni dal Politecnico di Milano. Grazie al suo particolare layout, la Galleria del Vento del Politecnico ospita due camere di prova nello stesso impianto. La prima si trova nella parte inferiore del circuito ed è adatta ai test a bassa turbolenza. La seconda, più grande, destinata ai test di ingegneria civile, è la più grande d’Europa e si trova nella parte superiore. La struttura, eccellenza italiana, si mette anche al servizio dello sport, del ciclismo, e non solo, per festeggiare con atleti e sportivi grandi successi.

(Servizio a cura di Giorgio Torre)