MEDOLE (MN) – L’UCI ha studiato approfonditamente il caso di Michael Bresciani, risultato positivo ad un diuretico furosemide dopo un controllo nel mese di giugno, è ha pienamente scagionato dall’accusa di doping il giovane neoprofessionista mantovano, infliggendogli la squalifica minima, di soli 2 mesi, di fatto inferiore anche all’eventuale negligenza. 

Bresciani, con la maglia della Bardiani CSF, aveva gareggiato solamente al Campionato Italiano. Proprio al termine di quella competizione c’era stato il controllo. Nelle settimane successive il 22ene di Medole non aveva più gareggiato e l’annuncio del controllo non negativo era arrivato solamente lo scorso ottobre.

In un intervista alla Gazzetta dello Sport il corridore aveva dichiarato: “So di non aver fatto nulla di male. Il problema è che mia madre prende il Lasix ai pasti. Nel dividere le pastiglie per forza ne deve essere finita qualche scheggia nel mio piatto. L’Uci sta studiando il caso, non credo di poter essere punito oltre la negligenza”.

E di fatto l’UCI ha dato pienamente ragione a Michael Bresciani dandogli il minimo della pena. Due mesi di squalifica che quindi sono già stati scontati dal mantovano con termine lo scorso 10 ottobre. Un momento difficile è quindi messo alle spalle, ora Bresciani ha già iniziato a lavorare con la Bardiani CSF e vuole tornare a vivere a pieno il suo sogno tra i professionisti.