SAN PELLEGRINO TERME (BG) – Le grandi imprese si misurano con i numeri: 1.120 chilometri percorsi in bicicletta; 51 ore no-stop trascorse in bicicletta, da Barcellona (Spagna) fino a Bergamo; la scalata ai quasi tremila metri del Colle dell’Agnello, così per rendere il tutto ancora più difficile; 8.500 metri di dislivello totali. È questa l’impresa realizzata dal ventiquattrenne di Zogno Yuri Giupponi.

Il Team Testa Cuore e Gambe con alcuni ospiti

Il Team Testa Cuore e Gambe con alcuni ospiti


L’impresa è stata celebrata ieri sera alla birreria “Via Priula“, in centro a San Pellegrino Terme, dove il Team “Testa, Cuore e Gambe” ha presentato il video ufficiale dell’impresa. La serata è iniziata alle 20 circa quando agli ospiti presenti è stata offerta una squisita pasta alla “catalana” a base di pesce, preparata con cura dalla cucina del ristorante Via Priula.
Ma il sapore catalano si è ulteriormente irradiato nell’aria quando è iniziata la proiezione del bellissimo video, ottenuto con un accurato montaggio delle immagini e delle riprese più significative dell’impresa. La partenza della grande pedalata di Giupponi è stata infatti fissata ai piedi della celeberrima chiesa catalana “Sagrada Família” , nel cuore di Barcellona.
Dopo il video la serata è stata animata dal Team Testa, Cuore e Gambe al completo: Yuri Giupponi, Andrea Fustinoni, Alessandro Gotti, Lionello “Palmiro” Rocca, Demetrio Ricci, Giovanni Ferrari, che, incalzati dalla simpatia del presentatore Juri Pianetti hanno incuriosito e divertito il pubblico presente.
Yuri Giupponi e Juri Pianetti

Yuri Giupponi e Juri Pianetti


Ospiti della serata l’ex ciclista professionista Wladimir Belli, oggi commentatore di ciclismo su Eurosport, e il giornalista sportivo della testata online BICITV Giorgio Torre, che hanno fatto qualche domanda “live” a Yuri Giupponi.
Wladimir Belli: “Complimenti a Yuri e al suo Team per un’impresa che entrerà nella storia del ciclismo orobico. La simpatìa e la semplicità di questo ragazzo mi ha colpito. Il ciclismo ti insegna a soffire. E’ una lotta con te stesso, con gli altri, con la natura e le sue salite, con la fatica delle gambe… . Ma questo è il suo fascino irresistibile. A Yuri chiedo quale sarà la sua prossima impresa e quale è stato il momento più difficile… “.
Yuri Giupponi: “Il Colle dell’Agnello è stato il punto più delicato. Ho avuto bisogno di gestirmi. Ho cercato una pedalata agile perchè avevo già 35 ore di strada sulle spalle e la notte insonne si faceva sentire. Ma nel ciclismo la voglia di portare a termine il tragitto è sempre la forza più grande. Ho raccolto le forze e sono andato avanti. La prossima impresa non so ancora quale sarà…, ma certamente c’è voglia di fare ancora tante cose…”

Poi è stata la volta delle domande di Giorgio Torre:
Giorgio Torre: “Quanto hai dormito dopo il rientro? Da dove nasce la tua passione per il ciclismo? C’è qualche aneddoto particolare durante l’impresa che merita di essere raccontato?
Yuri Giupponi: “A dire il vero dopo il rientro ho dormito poco. Quando fai cose di questo genere purtroppo non riesci a stenderti e dormire 24 ore di fila. La stanchezza, l’adrenalina e il peso delle notti insonni impongono un recupero graduale. Quando ho fatto il tragitto Parigi-Bergamo, l’anno scorso, mi ero ripromesso di superare il muro dei mille chilometri, e allora ho scelto Barcellona. Per questa impresa ho seguito una preparazione fisica, fisioterapica ed alimentare più accurata rispetto a quella precedente e questo mi è stato di grande aiuto. La passione l’ho ereditata da mio padre. All’inizio non amavo le salite. Poi ho iniziato a capire il valore della fatica ed è iniziata la grande passione per le lunghe percorrenze. Di piccoli episodi ce ne sono stati tanti, ma è stato uno a colpirmi in modo particolare. Quando sei in strada è normale incontrare altri ciclisti… . E’ frequente  scambiare un saluto, pronunciare o ascoltare una frase detta così… , in velocità. Quando ero ormai in zona Milano ho affiancato un ciclista che mi ha detto: “Sto partendo ora, vado in Calabria diretto”. Ecco, mi è sembrato un cambio della guardia, una specie di staffetta. E’ stata un’emozione particolare…
Strade che salgono, strade che scendono, strade che si incrociano, vite che si incrociano. Il valore umano di un’impresa. Questo in fondo il senso della traversata di Giupponi e compagni. Si perchè…”Testa, Cuore e Gambe”…questo sono.
Giupponi e Fustinoni, due amici, una passione, un grande sogno realizzato. Due eroi di un moderno concetto di ciclismo “outdoor”, che non fa della bici un canale di agonismo, ma un ponte di contatto tra due ruote e una catena. Uomo e Natura. Testa, Cuore e Gambe insomma, basta la parola. Complimenti ragazzi! . In attesa della prossima impresa che sarà certamente ancora in grado di stupire ed appassionare…