Che cosa passava nella testa di Felice Gimondi in quegli ultimi chilometri del campionato del mondo di Barcellona, quando si trovò in fuga con MerckxOcanaMaertens? Erano davvero i più forti del mondo. Merckx e Maertens erano ben più competitivi di lui, in volata. Che cosa provò Felice sull’ultimo strappo del Montjuich quando Merckx allungò improvvisamente come se volesse piantarli tutti in asso?
Era la prima domenica di settembre del 1973. Due anni prima, a Mendrisio, al traguardo si erano presentati in due: Merckx e Gimondi. E per il bergamasco non ci fu scampo: medaglia d’argento.
A Barcellona il pronostico era di nuovo contro di lui: avrebbe potuto puntare al bronzo. Eppure.
Eppure nella vita c’è sempre un margine, un aspetto di imprevedibilità che ti consente di cullare sempre una speranza.
Ho parlato con Felice di quegli ultimi minuti della corsa e lui mi ha detto del suo desiderio di “fare bella figura” perché lui non era soltanto Gimondi, in quel momento rappresentava l’Italia. Felice ci credeva profondamente.
Mi ha raccontato del pensiero di sua moglie incinta, della sua prima figlia, Norma, là, davanti al televisore.
Aveva paura che un’emozione troppo forte potesse nuocere a Tiziana, alla sua gravidanza.
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Allora ho cominciato a immaginare. Ho pensato a quel giorno caldissimo, alla fatica della bicicletta, al desiderio di farcela, alle troppe sconfitte contro il rivale Eddy. Ho pensato alla vita di Gimondi, alle sue prime pedalate con la Ardita rossa, alla prima gara, da allievo, a Treviglio. A suo padre, alla mamma postina. Ho pensato ai chilometri, ai minuti che passavano, al tempo che passa inesorabile, sempre, nella vita di ogni uomo.
E una domenica pomeriggio ho cominciato a scrivere ed era come se schiacciando sui tasti del computer io stesso fossi in bicicletta e ogni tasto pigiato fosse una pedalata. Alla fine, quando Gimondi e gli altri nel mio racconto si affacciarono sul viale dell’arrivo, ero tutto sudato.
Da quel racconto, è nato il romanzo La vita a pedali. Ed è nato il monologo teatrale “Il campione” che martedì alle 18, su iniziativa del Credito Bergamasco, verrà recitato nel teatro alle Grazie. In occasione del compleanno di Gimondi. Un modo per dire: “Tanti auguri, Felice!”.