TREVISO (TV) – Si accenderanno domani con la prova iridata femminile i riflettori sui Mondiali Gravel, per il secondo anno ospitati in Italia (photocredit Sprint Cycling Agency); se in campo maschile il borsino dei favoriti vede in prima linea il belga Wout Van Aert, tra le donne i pronostici sono tutti per le atlete olandesi, che possono schierare campionesse del calibro di Lorena Wiebes, recentemente laureatasi campionessa europea di specialità, e la vincitrice del Tour de France Femmes Demi Vollering.

1360 amici si sono già iscritti al canale Telegram BICITV.
Per ricevere aggiornamenti in tempo reale sul mondo del ciclismo, unisciti a loro cliccando qui.

Tra i nomi altisonanti di un gruppo forte di 112 unità anche la campionessa del mondo uscente Pauline Ferrand-Prévot, che ha saltato i Campionati europei dello scorso fine settimana per malattia e Tiffany Cromwell, vincitrice domenica scorsa in Belgio, la biker Sanne Cant, Emma Norsgaard, Ashleigh Moolman-Pasio o la campionessa nazionale austriaca gravel Sabine Sommer.
A difendere i colori azzurri ci saranno Sofia Bertizzolo, Giada Borghesi, Barbara Guarischi, Soraya Paladin, Silvia Persico, Gaia Realini ed Elena Cecchini, quest’ultima terza nella rassegna continentale dell’1 ottobre. Per l’atleta di Udine il gravel ha rappresentato una bella novità.

Quella in Belgio è stato un debutto davvero divertente», afferma Cecchini. «Quello che mi aspetto nel weekend del 7-8 ottobre è una vera e propria festa. La gara sarà durissima, perché il percorso è molto impegnativo e selettivo, molto simile a quella che può essere una tappa di montagna. Per le mie caratteristiche potrebbe diventare un percorso troppo duro, ma sono contenta di partecipare e di aiutare le mie mie compagne. Correre un mondiale in Italia è sempre motivo di grande orgoglio, come lo è indossare la maglia azzurra e non vedo l’ora di correre».

«Il gravel l’ho scoperto di recente», continua Cecchini «e me ne sono innamorata subito. Penso che anche dal punto di vista degli allenamenti sia una disciplina utile che può portare tanti benefici. Come gesto atletico è molto simile a quello che si fa su strada, in più ci si può allenare in mezzo alla natura, lontani dal traffico e dallo stress delle macchine».

Un’altra esordiente nel mondo delle gare gravel è Gaia Realini, atleta della Lidl-Trek. La giovane pescarese ha un palmares di primo piano nel mondo del ciclocross e si tuffa in questa nuova esperienza con la curiosità di chi ama sporcare le ruote di fango.

«Quando il CT della nazionale Daniele Pontoni mi ha chiesto di far parte della nazionale ho subito colto l’occasione al volo», spiega l’abruzzese. «Sarà una bellissima esperienza, una cosa nuova in una disciplina nata da poco alla quale mi sto approcciando proprio in questi giorni. Si tratta di un mix tra strada e fuoristrada, quindi dovrò essere brava a sfruttare le qualità di queste due discipline a mio favore. L’abilità di guida del ciclocross mi tornerà sicuramente utile, così come l’abitudine ai lunghi sforzi che ho allenato in queste stagioni di gare su strada. Il percorso sarà molto duro, con 140 Km e ben 1600 metri di dislivello, ma questo non mi spaventa, la cosa importante sarà gestire al meglio le energie».

(Interviste a Cecchini e Realini a cura di Federciclismo.it)