VERONA (VR) – Prosegue a ritmi serrati la preparazione del Team Autozai Petrucci Contri. La sessione di mercato ha aggiunto qualità e personalità ad una squadra già rodata, con l’arrivo del vicecampione italiano Allievi Marco Martini, di Riccardo Biondani e del campione regionale su pista (specialità Keirin) Andrea Tortella.

Continua nel segno della valorizzazione di nuovi talenti il rapporto con il Cycling Team Petrucci, da cui lo scorso anno sono arrivati Francesco Lonardi, Pietro Biondani e Omar Dal Cappello, tutti e tre a podio nel 2021.

Grandi aspettative per un 2022 da protagonisti, in cui sono già arrivate le prime convocazioni in Nazionale proprio per Martini, Biondani e Tortella, selezionati dal Ct Dino Salvoldi per un test al velodromo di Montichiari.

Un altro importante riconoscimento per le ambizioni di rilancio del Team, che anche quest’anno è affiancato da un importante pool di sponsor, da sempre il vero cuore pulsante del progetto.

E saranno proprio loro ad accompagnarci in questa nuova emozionante avventura: oltre a seguire e raccontarvi le imprese dei nostri atleti, vi porteremo infatti all’interno delle aziende che sostengono il Team, per conoscerne da vicino i protagonisti e le loro storie di successo.

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Il nostro viaggio comincia con una vecchia conoscenza di questa squadra e del ciclismo veronese: Maurizio Petrucci (nella foto Photobicicailotto). Grande appassionato di ciclismo, oggi affermato imprenditore nel settore del tessile e della biancheria per la casa, quando salì a Verona 25 anni orsono, Maurizio aveva un sogno. Nient’altro. Ma tanto bastava per lasciare la sua terra d’origine, le Marche, e ripartire daccapo in una nuova realtà. Con pochissime certezze, ma grande determinazione e forza di volontà. Quelle che nel 2012 gli hanno permesso di aprire il suo primo punto vendita, nel solco di una tradizione che prosegue da ben quattro generazioni.

“L’azienda Petrucci nasce nel 1891 dall’intraprendenza e dalla tenacia del mio bisnonno, che commerciava in tessuti, un settore già allora foriero di grandi opportunità. Partiva a cavallo, caricando la merce sul carretto, per salire in montagna e far conoscere i suoi prodotti col porta a porta. Da lì le cose hanno iniziato ad andar bene, la ditta Petrucci ha continuato a crescere negli anni, con mio nonno prima e mio padre poi. Dopo 120 anni di attività, nel 2012 abbiamo realizzato il sogno di aprire il nostro spaccio di tessuti e biancheria per la casa, a Villafranca di Verona, ampliandolo poi successivamente fino agli attuali 1000 mq di esposizione, ed oggi possiamo contare su venti dipendenti”.

Custodi di una lunga tradizione di successo. Obiettivi e strategie per continuare ad essere protagonisti sul mercato?
“Lavorare per trovare sempre la soluzione giusta alle richieste del cliente, creare e formare uno staff preparato all’interno del punto vendita, offrire un prodotto di qualità”.

Quando e come nasce l’idea di legarsi al progetto del Team?
“Mi sono avvicinato a questa squadra grazie a mio figlio Mattia (oggi con il Team Colpack Ballan, nda), che qui ha vissuto due anni indimenticabili, crescendo come uomo e come atleta. Si è creato un bellissimo rapporto di amicizia e stima reciproca con la dirigenza e lo staff e da allora le nostre strade non si sono più separate. In casa Petrucci siamo cresciuti a pane e ciclismo, io stesso ho avuto la fortuna di fare una discreta carriera tra categorie giovanili e dilettanti, una passione che è rimasta immutata nel tempo. Siamo partiti con investimenti mirati, che nel tempo sono diventati sempre più importanti, tanto che dalla scorsa stagione ho avuto l’onore di realizzare un altro mio sogno nel cassetto, quello di essere presente col marchio di famiglia in tutte le categorie del ciclismo giovanile, affiancando Autozai e Contri come main sponsor del Riboli Team”.

Mattia Petrucci vince ad Altivole

Mattia Petrucci vince ad Altivole nel 2018 (foto Rodella)

Che valori vi accomunano a questa società e perché secondo voi è stata una scelta vincente?
“Passione, umiltà e tradizione. Anche nella nostra azienda sono importanti l’affiatamento, lo spirito di gruppo e la capacità di lavorare per obiettivi a lungo termine. Proprio come in una squadra di ciclismo. Qui i giovani sono valorizzati, seguiti e preparati ad affrontare il passaggio spesso non semplice alle categorie superiori, in cui oltre alla caratura tecnica del singolo atleta, sono i valori e l’educazione a fare la differenza”.

La gara, o le gare, che ricordi con più piacere?
“La mia grande passione per questo sport meraviglioso mi porterebbe a dire che non c’è una singola gara a cui abbia assistito che non porti nel cuore. Tutte mi hanno regalato grandissime emozioni. D’altronde è il fascino senza tempo del ciclismo. Ma alcune sono state sicuramente speciali, penso a quelle vinte da Mattia o a quelle in cui i “miei” ragazzi, come mi piace affettuosamente chiamarli avendoli visti crescere dal G1 nel Team Petrucci, hanno vinto o sono andati a podio. Sono sensazioni uniche, le stesse che provo quando dalle frequenze di Radio Corsa sento che là davanti c’è un treno di maglie gialle e nere che sta tirando il gruppo per rientrare”.

Aspettative per la nuova stagione?
“Le sensazioni sono molto positive. Abbiamo un bel gruppo, con ottime potenzialità. Il ritorno di Emiliano Donadello è un valore aggiunto al percorso di crescita. Sono convinto che questa società potrà togliersi delle grandi soddisfazioni e tornare a ricoprire un ruolo di primissimo piano, misurandosi alla pari con le corazzate della categoria”.