RONCO DI GUSSAGO (BS) – Poco meno di una settimana fa, lo scorso 1° maggio, il Gruppo Sportivo Ronco ha festeggiato il prestigioso traguardo dei 50 anni di fondazione. La società bresciana presieduta da Rudi Braghini, ha chiamato a raccolta al Ristorante Villa Giardino di Paderno Franciacorte, tanti amici, personalità del mondo del ciclismo, ex professionisti e atleti in attività che numerosi hanno mosso le loro prime pedalate ciclistiche proprio con il team di Ronco di Gussago.

LE AUTORITÀ – Tra le autorità intervenute anche il presidente della Federazione Ciclistica Italiana Renato Di Rocco ed il sindaco di Gussago Giovanni Coccoli e poi il consigliere del Comitato Regionale Lombardo FCI Paolo Pioselli, i consiglieri provinciali FCI di Brescia Guido Sanna e Priscilla Bontempi (che da bambina ha anche vestito la maglia della Ronco) e poi naturalmente tutto lo staff al completo del Gs Ronco.

TANTI CAMPIONI – Tra storia, ricordi e tante emozioni sono sfilati i campioni e gli atleti di ieri e di oggi per una grande festa. Sono tantissimi i ragazzi che in questi 50 anni hanno vestito la maglia della Ronco, tanti quelli che hanno portato vittorie. Per fare solo alcuni nomi: Angelo Facchini, Giuseppe Zanardini, Angelo Tosoni, Franco e Daniele Pagani, Luigi Crescini, Gianpietro Fracassi, Roberto Pezzaioli, Fabrizio Bontempi, Piergiorgio Angeli, fino ad arrivare al corridore principe della storia del Gs Ronco, quel Guido Bontempi protagonista anche di una straordinaria carriera tra i professionisti: Professionista dal 1981 al 1995, vinse sedici tappe al Giro d’Italia, cinque al Tour de France, quattro alla Vuelta a España, due Gand-Wevelgem e una E3 Harelbeke.

Poi dagli anni ’80 in avanti vanno ricordati Angelo Corini, Gianbattista Verzelletti, Daniele Contrini, Zeno Mombelli, Roberto Savoldi, Manuel Crescini, che nel 2002 ha vinto il Campionato Italiano Esordienti a Costa Masnaga, fino ai più recenti Davide Martinelli e Nicolas Marini, Matteo Furlan, Stefano Taglietti, Pasquale Lamanna e Thomas Trainini che tanto bene sta facendo nell’ultimo periodo tra gli Juniores.

Presenti anche Renato Bongioni, che ricordiamo campione del mondo dilettanti a Salò nel 1962, e il professionista bresciano della Bardiani CSF Alessandro Tonelli.

TORTA E FUOCHI D’ARTIFICIO – La giornata, dopo la conferenza di celebrazione e le premiazioni, si è conclusa con una cena, torta e spumante di rito e la sorpresa dei fuochi d’artificio che hanno augurato un brillante futuro alle giovani leve che attualmente difendono i colori del Gs Ronco, 42 atleti in tutto: 20 Giovanissimi, 11 Esordienti e 11 Allievi.

MAGLIA CELEBRATIVA – Per tutto il mese di maggio, in occasione di questi festeggiamenti per il 50° anniversario, i ragazzi del Gs Ronco Maurigi Delio Gallina indosseranno in gara una speciale maglia celebrativa che ricorda molto il disegno della prima maglia storica del team (domenica scorsa in casa sono già arrivate le prime vittorie). Maglia che è stata donato a tutti durante la serata.

Luca Braghini vince il Trofeo Maurigi (Foto Rodella)

Luca Braghini vince il Trofeo Maurigi (Foto Rodella)

LA STORIA DELLA RONCO, TRA GIOIE E TRAGEDIE

Una storia, quella del Gs Ronco che brevemente, vale la pena di essere raccontata. Tutto ha inizio alla Trattoria Da Carlì di Ronco, è una fredda sera di novembre del 1968. Tra una chiacchierata e un buon bicchiere di vino un gruppo di amici capitanati da una figura carismatica, Pietro Codenotti, da tutti conosciuto come il “Partigiano”, prende la decisione di fondare una società ciclistica che esprima i valori e stimoli la passione di un’intera comunità, quella di Ronco di Gussago. Erano 18 i padri fondatori del Gs Ronco che si autofinanziarono e iniziarono questa meravigliosa avventura.

Da sempre lo spirito e il fine societario sono rimasti sempre gli stessi “Insegnare ciclismo e trasmettere ai ragazzi il buon comportamento e il rispetto dei compagni e degli avversari”.

C’è una particolarità che da sempre contraddistingue il Gs Ronco: sono i colori sociali. Il rosa e il nero. Da cosa derivano? In realtà da nulla di particolarmente significativo. I fondatori ricordano come fonte di ispirazione sia stata la maglia del Palermo Calcio. Un’accoppiata di colori che piaceva e che fino a quel momento era inesistente nel ciclismo. E allora rosa-nero fu. E a distanza di cinquant’anni quei colori sono diventati un elemento distintivo nel gruppo, un simbolo di appartenenza e di orgoglio.

Al 1969 risalgono la prima affiliazione alla Federazione e le prime gare, ma è nel 1970 che si può dire vi sia un inizio effettivo dell’attività agonistica con già la bellezza di 56 atleti tesserati. Da subito il Gs Ronco si contraddistingue anche per il proprio impegno nell’attività organizzativa.

In una storia lunga 50 anni, ci sono tante cose belle, ma come spesso accade, ci sono anche i momenti difficili. La gioia di questa nuova avventura viene subito squarciata da un’immensa tragedia e dal dolore che fanno traballare le certezze della nuova società. Infatti, nel maggio del 1970 a Lonato un ragazzo della Ronco, Giampaolo Del Bono, 15 anni, cade in gara e finisce in un canale in piena e annega. Il Partigiano si buttò in acqua, anche se non sapeva nuotare, pronto a dare la sua vita pur di salvare il suo ragazzo. Con fatica e senza più forze riuscì ad estrarre l’atleta dall’acqua, ma ormai non c’era più nulla da fare.

Un dramma non solo per i componenti della società, ma per tutto il paesino. Una tragedia che fa pensare anche di chiudere tutto, ma alla fine i padri fondatori decidono di continuare anche nel ricordo di Giampaolo. Le vittorie e tanti piazzamenti e le grandi soddisfazioni, nel corso degli anni, servono per mitigare il dolore e perseverano il ricordo del ragazzo.

Il Partigiano un grande uomo di sport che sapeva unire conoscenza ciclistica, tattica e passione. Venuto a mancare nel marzo 2015. Figura iconica, simbolo di un club e di un’intera comunità che vive la passione verace per il ciclismo. Nel 2016 in onore del Partigiano, di Giampaolo Del Bono e di questa immane tragedia che ha sconvolto tutta la Comunità di Ronco, l’artista Johan Frisot gli ha dedicato una statua istallata in via Ronco.

Negli anni sono stati davvero tanti, come già detto, i ragazzi iniziati al ciclismo dal Gs Ronco. C’è chi è diventato un grande campione, come Guido Bontempi, e tanti altri che si sono affermati in altri ambiti della vita, facendo tesoro dei preziosi insegnamenti del ciclismo. Tutti hanno mantenuto nel loro intimo un legame forte con questa società che oggi, con i più giovani, continua a scrivere pagine di una storia meravigliosa. E ringiovanito è anche il consiglio direttivo ed il gruppo dei direttori sportivi. Una grande famiglia che guarda con fiducia al futuro.

(Servizio a cura di Giorgio Torre)

 

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