KIGALI (RUANDA) – Il Campionato del Mondo Donne Elite su strada di Kigali 2025 ha regalato un finale a sorpresa. A conquistare la maglia iridata è stata la canadese Magdeleine Vallieres, 24 anni della EF Education First, alla sola seconda vittoria in carriera dopo il Trofeo Palma dello scorso anno. La sua azione decisiva è arrivata sull’ultima salita in pavé del Kigali Golf, dove ha staccato le avversarie e anticipato i Mondiali che nel 2026 si correranno proprio in Canada.

Alle sue spalle Niamh Fisher-Black (Nuova Zelanda) si è presa l’argento, mentre la veterana Mavi García, 41 anni, ha completato il podio con una prestigiosa medaglia di bronzo. L’Italia è rimasta fuori dalla top-10: la migliore è stata Elisa Longo Borghini, quindicesima al traguardo dopo una corsa generosa e sempre in prima linea nel rispondere agli attacchi.

I 165 km suddivisi in 11 giri del circuito di Kigali sono stati caratterizzati da fughe e marcature continue da parte delle big, che però non hanno trovato lo spunto giusto al momento decisivo. A 35 km dalla conclusione si è formata la selezione vincente, con Vallieres, Fisher-Black e García capaci poi di fare la differenza sull’ultima ascesa.

La giovane canadese ha così coronato una giornata storica, scrivendo il suo nome nell’albo d’oro iridato e firmando la sorpresa più grande di questo Mondiale.

C’è delusione, invece, in casa azzurra. Elisa Longo Borghini, che ha chiuso al 15° posto, ha dichiarato al termine: “È stata una gara strana. Ringrazio le compagne a cui non si può rimproverare nulla. Quella che non ha corso bene, insieme a tutte le altre favorite di questo mondiale, sono stata io. L’abbiamo persa in maniera sciocca; chi ha vinto invece è stata veramente intelligente, merita il titolo e i nostri complimenti. Ci sarà tempo per riflettere. Adesso a caldo resta una grande delusione e mi assumo le responsabilità di questo risultato. Peccato perché stavo bene ma in gara non bastano le gambe, ci vuole anche la testa. Faremo tesoro e ci rifaremo tra una settimana agli Europei.”

Tra le azzurre grande protagonista è stata Barbara Malcotti (18^), nel vivo dell’azione fino alla fine nel tentativo di supportare Elisa Longo Borghini e capace di entrare nell’azione chiave della prova: “Dovevo seguire Elisa e portarla nelle condizioni migliori nel finale. Mi sono trovata nella fuga giusta, al momento giusto. Ho provato a dare il massimo ma avevo speso tanto. Quando Elisa è tornata sotto ho provato a chiudere il buco con le prime, ma ormai lo svantaggio era enorme. Penso di aver fatto una delle mie gare migliori. Dispiace per il risultato, ma Elisa non si deve rammaricare di nulla, è una grande campionessa e la settimana prossima c’è già l’opportunità di rifarsi. Ogni corsa è una lezione. L’importante è non demoralizzarsi.”

Non è soddisfatto il CT Marco Velo“Le big si sono annullate. Con il senno di poi sarebbe stato meglio per noi evitare di controllare la corsa nella parte iniziale. È stata una fatica che ci è costata cara. Sarebbe stato meglio lasciare il lavoro ad altre formazioni. Faremo un’analisi di quello che è successo con calma per capire gli errori ed evitarli in futuro.”

ORDINE D’ARRIVO: 

1 Vallieres Magdeleine (Canada) 4:34:48
2 Fisher-Black Niamh (New Zealand) 0:23
3 García Mavi (Spain) 0:27
4 Chabbey Elise (Switzerland) 0:41
5 Markus Riejanne (Netherlands) 0:57
6 Niedermaier Antonia (Germany) 1:17
7 Vollering Demi (Netherlands) 1:34
8 (Le Court) Pienaar Kimberley (Mauritius)
9 Reusser Marlen (Switzerland)
10 Niewiadoma Kasia (Poland)