A Verona ripartono anche gli Amatori col 7° Trofeo Go Pressia, pensando anche ai più giovani

VERONA (VR) – In attesa della ripartenza della categoria giovanissimi dopo l’8 maggio, dopo che nel territorio Veronese già tutte le altre categorie e discipline sono ripartite per questa stagione 2021, il Comitato gestione pista Pescantina, con RF TEAM e il  Comitato Provinciale FCI di Verona, hanno preso una sorta di impegno anche nei confronti dei molti amici Amatori, mettendo in cantiere anche una manifestazione per loro (foto Photobicicailotto).

Si è tenuta oggi a Bassona Zai2 di Verona la gara riservata ai Master valevole per il 7° Trofeo Go Pressia. Verona come Federazione ciclistica italiana, è molto vicina al mondo amatoriale sia con le spettacolari Gran Fondo che si svolgono sul territorio provinciale, sia con i circuiti veloci. Questo evento è servito anche come prova in quanto gli organizzatori vorrebbero accostare nei prossimi mesi le gare amatori a quelle del mondo giovanile agonistico e promozionale, perché in un periodo come questo dove siamo ancora in difficoltà con il numero di gare domenicali, si potrebbe creare il giusto connubio amatori-attività giovanile.

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Anche nella gara amatoriale sono stati rispettati tutti i protocolli della Federazione, anche nel rispetto del Comune di Verona che ha subito colto con entusiasmo la necessità di gareggiare nella zona di Bassona.

Nella settimana che sta per terminare, il Comitato Gestione Pista Pescantina ha avviato anche gli allenamenti al Velodromo di Pescantina e c’è un grande impegno nella promozione verso le specialità della pista, casa del ciclismo veronese, ma anche il mondo amatoriale deve avere il giusto spazio, magari al servizio proprio del ciclismo giovanile. E questo potrebbe essere il giusto viatico.

Verona ancora una volta leader come organizzazioni di eventi, come già era accaduto l’anno passato, nonostante le difficoltà e le responsabilità. Perché come dice il Presidente Provinciale di Verona Zoccatelli: “A Verona poche chiacchiere…tanti fatti…perché il ciclismo ce l’abbiamo tatuato sul cuore”.