Durante l’ultima edizione dell’”Omloop Het Nieuwsblad”, svoltosi lo scorso marzo in Belgio, il ciclista britannico ha testato un paio di ruote Zipp caratterizzate da un particolare sensore di pressione integrato all’interno del cerchio.

Pare che Tom Pidcock si servirà di questa innovativa feature anche per le prossime attività in Italia, tra cui l’attesissimo Giro d’Italia 2025, che avrà inizio nel mese di maggio. Ma in cosa consistono le cosiddette “smart wheels” introdotte dal ciclista? E perché stanno facendo così tanto scalpore?

Come funzionano le “smart wheels” di Pidcock?

Le ruote Zipp montate dal ciclista Tom Pidcock, come già detto, montano un particolarissimo sensore in grado di monitorare in tempo reale la pressione degli pneumatici. Questo consente di intervenire rapidamente di forature o perdite di pressione, il che può rivelarsi estremamente utile durante le corse su pavè o su altri terreni difficili.

Il sensore, peraltro, basato sulla tecnologia Quarq Tyrewiz, permette di rilevare immediatamente i cambiamenti di temperatura aiutando i ciclisti a cambiare la propria strategia di corsa senza compromettere le performance.

Si tratta, insomma, di un dispositivo che potrebbe rendere le competizioni ancora più efficienti e, non a caso, ha fatto immediatamente scalpore tra professionisti del settore e tra gli appassionati di ciclismo.

Il brevetto SRAM del 2024

Il dispositivo utilizzato dall’eclettico Tom Pidcock durante alcune gare di inizio stagione, in effetti, ha immediatamente attirato l’attenzione di giornalisti e fan. Da almeno un anno, tuttavia, si parlava già di un brevetto depositato da SRAM presso l’Ufficio Brevetti e Marchi degli Stati Uniti che ha introdotto per la prima volta un particolare sensore intelligente integrato nel cerchio delle bici da corsa.

Non è assolutamente un caso, in effetti, che Zipp faccia parte proprio del gruppo SRAM. Dando un’occhiata allo stesso brevetto, registrato il 7 novembre 2024, anche l’alimentazione del sensore risulta essere estremamente interessante. Il dispositivo, infatti, è alimentato da una batteria a moneta che può essere facilmente sostituibile.

Il sensore, tra l’altro, è posizionato sul lato opposto rispetto alla valvola della ruota, il che non è affatto casuale. Questa scelta, infatti, permette di equilibrare meglio i pesi, conferendo alla bicicletta una maggiore aerodinamicità.

Una rivoluzione per il ciclismo internazionale?

Non riesce difficile credere che le cosiddette “smart wheels” potrebbero avere un impatto significativo sul mondo del ciclismo internazionale. Il sensore integrato nelle ruote, infatti, è in grado di fornire dati in tempo reale sulla temperatura dell’asfalto, sulla velocità e sulla resistenza del terreno.

Un ciclista potrebbe sfruttare questa tecnologia per calibrare l’intensità delle proprie pedalate a seconda delle condizioni del percorso. A ciò si aggiunge il fatto che, in futuro, queste ruote intelligenti potranno essere utilizzate per ottenere informazioni dettagliate sui punti di forza o sulle debolezze di un determinato atleta.

Ma l’aspetto più importante da considerare è che questi nuovi sensori potranno avere un impatto notevole sul fattore sicurezza. Questi, infatti, sono in grado di rilevare immediatamente anomalie nelle ruote, e soprattutto in caso di perdite lente o pressione bassa potrebbero certamente evitare infortuni o brutti incidenti in fase di gara.

La tecnologia al servizio delle due ruote

L’adozione delle “smart wheels”, insomma, risponde all’esigenza sempre più sentita di gestire in modo più preciso e tempestivo le condizioni degli pneumatici. Nell’ambito delle gare agonistiche, questa possibilità offre un vantaggio importantissimo, e non solo per la precisione delle performance, ma anche per la sicurezza degli stessi ciclisti.

Le ruote intelligenti, mostrate al mondo dal ciclista Q36.5, hanno effettivamente il potenziale per rivoluzionare il ciclismo internazionale. Questa novità è, infatti, in grado di ottimizzare le strategie di gara, aumentare la sicurezza in strada e spingere il mondo ciclistico verso una nuova era tecnologica.

Basta vedere cosa è successo quando furono introdotti per la prima volta i sensori di potenza, che negli ultimi anni hanno avuto un impatto incredibile sul mondo delle due ruote.