TEL AVIV (ISRAELE) – L’ultima giornata dei Mondiali Pista Juniores di Tel Aviv conferma il talento di Mattia Predomo. Il ragazzo di Bronzolo è la star di questa rassegna. Si mette al collo, dopo gli ori del Keirin e della Velocità, anche l’argento nel KM. Si tratta di un record per l’Italia, che non ha mai potuto schierare un velocista di così cristallina classe in grado di monopolizzare tutte le prove veloci. “Questo ragazzo ha ancora margini di crescita – chiarisce Ivan Quaranta -, ma quello che ha fatto in questa edizione dei mondiali è già degno di passare agli annali.”

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In effetti un programma intenso come questo ha lasciato poco spazio al recupero: il secondo giorno si è svolto il keirin, tra il terzo e il quarto il torneo sprint, oggi il chilometro. Se pensiamo che il primo giorno è stato dedicato al Team Sprint, si ha l’idea dell’impegno fisico e mentale al quale tutti i partecipanti sono stati sottoposti, soprattutto quelli che hanno preso parte a tutte le gare, come il nostro Predomo.

Proprio il Team Sprint resta il rammarico maggiore per questo ragazzo dal sorriso contagioso e dalla grinta non comune: “Quella falsa partenza, che ha pregiudicato tutta la nostra prova, la sento ancora come una ferita” ha detto ieri dopo il secondo titolo mondiale. Invece di pensare alle vittorie è tornato indietro a quell’incidente che ha privato i suoi compagni della possibilità di correre per una medaglia. La dimostrazione di un grande attaccamento alla maglia e soprattutto della profonda amicizia che lo lega agli altri ragazzi della velocità, a cominciare da Stefano Minuta, con il quale in questi mesi ha diviso fatiche e destini.

Dal punto di vista tecnico il bilancio della spedizione azzurra è sicuramente positivo. Si torna a casa con sette medaglie: 4 ori e 3 argenti. Tre in meno dell’edizione passata (al Cairo, quando si vinsero 10 medaglie) che però vide al via un numero inferiore di Paesi e, per quanto riguarda il nostro medagliere, la conquista di ‘solo’ due titoli mondiali.

Gli elementi tecnici evidenti riguardano la crescita del settore velocità, che non si identifica solo con Predomo, e dell’inseguimento, che raccoglie medaglie sia tra uomini che tra le donne con perfetto equilibrio, cosa che non accadeva da tempo. Il ‘quasi’ record del mondo del quartetto maschile, l’esplosione a livello internazionale di Predomo e la conferma di un talento puro come Federica Venturelli meritano l’applauso e l’ammirazione di tutti gli appassionati di ciclismo.

Lo staff tecnico presente qui a Tel Aviv ha lavorato in perfetta armonia, mostrando come i successi del ciclismo italiano, registrati ai recenti Europei di Monaco, non rischiano di restare isolati. Alle spalle dei grandi campioni cresce un folto gruppo di talenti e, soprattutto, un metodo di lavoro che sta ormai diventando lo standard e il riferimento a livello internazionale.

 

Sintesi dell’ultimo giorno di gare

KM – Mattia Predomo non si ferma neanche nel giorno di festa per la religione ebraica. Dopo le fatiche del Team Sprint, Keirin e Velocità, l’azzurro si cimenta anche nel km. Nelle qualifiche stampa il terzo tempo (1’02”968). Si migliora nella finale (1’02”650). Meglio di lui fa solo il ceco Hytych (1’02”531).

ELIMINAZIONE – Matteo Fiorin, già iridato con il quartetto, approda all’Eliminazione con il titolo di campione europeo, conquistato un mese fa in Portogallo. Il 17enne brianzolo si ferma ai piedi del podio, cogliendo un quarto posto che non lo soddisfa. La sensazione è che si sia lasciato sorprendere nello sprint che l’ha visto soccombere quando ormai in gioco c’era la medaglia: ‘non ne avevo più…’.

Vince il titolo mondiale lo sloveno Zak Erzen, davanti al colombiano Jhohan Marin.

KEIRIN FEMMINILE – Progressi anche in questo settore, come tutti quelli della velocità: Gaia Bolognesi approda alla semifinali vincendo i recuperi. Nella finale 7-12° posto chiude al terzo posto. Carola Ratti si ferma alle qualifiche.

MADISON FEMMINILE – Non c’è tanta gloria per la coppia Venturelli-Sanfilippo, che corre costantemente in difesa, cercando di rintuzzare i tanti attacchi delle coppie britannica e giapponese che, costantemente in caccia, si dividono la maggior parte degli sprint. Successo della Gran Bretagna davanti a Giappone e Olanda. Italia ottava.

MADISON MASCHILE – Parte bene la coppia Anniballi – Delle Vedove, mettendosi in mostra nei primi sprint, poi pian piano si spegne e termina al decimo posto, dopo aver concesso due giri al gruppo. Vince la coppia della Repubblica Ceca, davanti all’Ucraina e Germania.