UTRECHT (NED) – Scatterà con la cronosquadre di Utrecht la 77° Vuelta a Espana. Una edizione che potrebbe ricordare molto l’ultimo Giro d’Italia, visto che a contendersi il simbolo del primato potrebbero essere ancora una volta Richard Carapaz, Jai Hindley e Mikel Landa.

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A differenza degli scorsi anni, dominati da Primoz Roglic (nella foto di Gomez Sport sul podio del 2021) e animati da alcuni atleti reduci dal Tour de France, quest’anno le incognite su chi farà classifica aumentano. Le quotazioni di Roglic, infatti, sembrano al ribasso in vista dei problemi fisici avuti dallo sloveno in Francia. Difficile pensare che le strade spagnole regalino una seconda giovinezza a Chris Froome, così come Louis Meintjes (ottavo alla Grande Boucle) potrebbe pagare gli sforzi fatti un mese fa e non essere all’altezza di giocarsi la classifica generale.

Per la generale, quindi, attenzione ai corridori già visti al Giro, senza dimenticare chi in Italia ha fatto da spalla, come Wilco Kelderman.

In chiave azzurra sono 14 gli atleti italiani al via della Vuelta. Anche in questo caso molti li abbiamo salutati proprio al Giro: Vincenzo Nibali, Domenico Pozzovivo, Andrea Vendrame, Davide Cimolai, Davide Villella, Alessandro De Marchi, Dario Cataldo ed Edoardo Affini.

Matteo Fabbro e Fausto Masnada cercheranno invece nel finale di stagione di raddrizzare una stagione sfortunata, mentre sono da tenere d’occhio tre giovani portati in Spagna per fare esperienza: Edoardo Zambanini (21 anni), Andrea Tiberi (21 anni), Filippo Conca (23 anni) e Samuele Battistella (23 anni), quest’ultimo l’unico ad aver già disputato una grande corsa a tappe (il Giro del 2021).

Tra gli altri corridori molto attesi, il nome più importante è quello di Remco Evenepoel, così come saranno da valutare le condizioni del due volte campione del mondo Julian Alaphilippe. In casa Uae, invece, gli occhi sono puntati anche su Juan Ayuso, alla sua prima grande corsa di tre settimane.

Per quanto riguarda il percorso, dopo le prime tre frazioni tra Olanda e Belgio (la cronosquadre e due arrivi presumibilmente adatti ai velocisti), la carovana tornerà in Spagna per le altre 18 frazioni, caratterizzate dagli arrivi in salita (9, di cui sette al termine di tappe di alta montagna).

Arrivo a Madrid domenica 11 settembre.

 

I NUMERI DELLA VUELTA

21 tappe
3280 chilometri (20 in meno del Tour, 130 in meno del Giro)
Primo arrivo in salita alla frazione numero 6
54,3 chilometri a cronometro (23,3 cronosquadre primo giorno; 31 crono individuale alla tappa 10)
9 arrivi in salita
7 tappe di alta montagna (+ 2 frazioni pianeggianti con salita finale)
6 tappe per velocisti
4 tappe vallonate
2 cronometro

 

GLI ITALIANI

Edoardo Affini (Jumbo-Visma)
Samuele Battistella (Astana)
Dario Cataldo (Trek – Segrafredo)
Davide Cimolai (Cofidis)
Filippo Conca (Lotto Soudal)
Alessandro De Marchi (Israel – Premier Tech)
Matteo Fabbro (Bora-hansgrohe)
Fausto Masnada (Quick-Step Alpha Vinyl Team)
Vincenzo Nibali (Astana)
Domenico Pozzovivo (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux)
Antonio Tiberi (Trek – Segrafredo)
Andrea Vendrame (AG2R Citroen Team)
Davide Villella (Cofidis)
Edoardo Zambanini (Bahrain – Victorius)

 

I FAVORITI

Primoz Roglic (Jumbo – Visma; campione uscente)
Jai Hindley (Bora-hansgrohe)
Richard Carapaz (Ineos Grenediers)
Mikel Landa (Bahrain – Victorius)
Joao Almeida (Uae Team Emirates)
Simon Yates (Team BikeExchange – Jayco)
Enric Mas (Movistar)
Louis Meintjes (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux)