CAGLIARI (CA) – Sono le 12.20. Il sole picchia duro sulla ghiaia del parcheggio di Cagliari dove i team si stanno preparando alla cronometro che aprirà il Giro Donne 2022, rendendo tutto ancora più luminoso. Brillano le biciclette, tirate a lucido dai meccanici; brillano le abbronzature dei bagnanti, che fanno capolino dalla battigia, incuriositi dall’insolito spettacolo di bus e atlete.

E luccicano anche gli inconfondibili orecchini a perla e i braccialetti di Matilde Vitillo, la giovane portacolori della BePink quest’anno a segno nella seconda prova della Vuelta a Burgos. Segni distintivi che rendono la piemontese riconoscibilissima nel plotone e che dicono molto di questa giovane speranza del movimento azzurro.

870 amici si sono già iscritti al canale Telegram BICITV.
Per ricevere aggiornamenti in tempo reale sul mondo del ciclismo, unisciti a loro cliccando qui.

«Raccontano di me, delle mie amicizie, delle mie esperienze: questo, per esempio, è un braccialetto doppio che condivido con la mia migliore amica: sul suo c’è incisa la frase “you are my sunshine”, sul mio “my only sunshine”», spiega Matilde, 21 anni compiuti l’8 marzo scorso, che indossa anche tre collanine: una dedicata alla sua amica, una alla sua prozia e una al suo ragazzo, un mezzo cuore condiviso con la dolce metà. «Prima della gara non ho riti scaramantici; anche la playlist che ascolto durante il riscaldamento varia a seconda dell’umore; ma questi cimeli mi ricordano chi sono, mi tranquillizzano, mi fanno sentire meno sola quando le cose non vanno bene o si è da molti giorni lontani da casa».

i braccialetti di Matilde Vitillo

i braccialetti di Matilde Vitillo – photo Amaglio

La stagione di Vitillo e delle sue compagne di squadra, del resto, è iniziata presto: nemmeno il tempo di festeggiare la prima ‘vera’ stagione tra le elite (che le ha portato in dote i debutti in Spagna e in alcune prove internazionali in Belgio) e l’atleta si è aggregata al gruppo azzurro della pista «dove mi hanno lisciato il pelo», conferma Matilde, che anche grazie a quella preparazione (e ai ritiri in Spagna con la BePink) si è presentata in buona forma al Ponente in Rosa, corsa a tappe ligure conclusa con la maglia bianca di miglior giovane.

«In quella corsa abbiamo vinto le tre le tappe, la classifica generale con Nadia Quagliotto e molte maglie. Un’iniezione di fiducia per tutta la squadra, in cui comunque si respirava già un bel clima: essendo un gruppo prevalentemente italiano con atlete più o meno coetanee, è facile legare».

Matilde Vitillo al Ponente in Rosa

Matilde Vitillo al Ponente in Rosa – photo Amaglio

Ciò non significa che manchino i momenti di difficoltà. Uno su tutti? Quello vissuto a metà maggio, dopo un mese passato tra il Nord Europa (dove ha disputato la Ronde de Mouscron, la Freccia Vallone l’EPZ Omloop e la Liegi) e la Spagna, con il GP Ciutad de Eibar, l’Emakumeen, il Navarra’s Women Classics, l’Itzulia e il Durango che aveva fiaccato gambe e testa delle atlete.

«E poi è arrivata la seconda tappa della Vuelta a Burgos. Andiamo in fuga io e Nora Jencusova. Così, più per onorare la strategia che credendo nella possibilità di arrivare fino in fondo. Poi ci troviamo improvvisamente con sei minuti di vantaggio sul gruppo. Il finale è stato frenetico e fatico a riviverlo; i chilometri scorrevano veloci ma allo stesso tempo sembravano infiniti. So solo che Nora è stata incredibile e che io ho dato tutto per cogliere un’opportunità che raramente capita».

Il fatto che nel ciclismo non sembre si possa vincere Matilde lo ha imparato presto, guardando i suoi due fratelli, che l’hanno indirizzata a questo sport.

«Io non ero convintissima, ma loro si divertivano. Così ho iniziato e non ho più smesso. Da loro ho imparato che ciò che conta non è il risultato, ma lo spirito con cui si gareggia: non si deve mai partire battuti; se poi le altre sono più brave, complimenti a loro. Il principale avversario da superare siamo noi stesse».

E da superare ora ci sono i 1008 km del suo secondo Giro Donne che, per stessa ammissione dell’atleta, sarà molto più probante del primo.

«Correremo al massimo delle nostre possibilità, cercando però di goderci anche l’evento: questo sport, per quanto sia incredibilmente duro, mi permette di coltivare la mia passione, quella di viaggiare, scoprire posti nuovi e vivere nuove esperienze».

Nuove esperienze che, chissà, la porteranno a indossare un nuovo braccialetto brillante e degno di essere raccontato. Proprio come lei.

Matilde Vitillo impegnata nella crono del Giro Donne - photo Amaglio

Matilde Vitillo impegnata nella crono del Giro Donne – photo Amaglio

(Servizio e fotografie a cura di Roberto Amaglio)