CREMONA (CR) – Proprio come oggi ma due anni fa l’improvvisa scomparsa di Giancarlo Ceruti. Corrado Lodi, per anni consigliere nazionale in seno alla Federazione Ciclistica Italiana ed attuale componente dell’Organismo di Vigilanza, traccia un ricordo sentito e profondo del dirigente cremasco, con alcuni temi legati all’attualità.

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“La ricorrenza del secondo anniversario della scomparsa dell’ex presidente federale Giancarlo Ceruti stimola la riflessione del suo ricordo attualizzando situazioni e tematiche che lui ha sempre, sia in termini propositivi che in termini di negazione, sia durante il mandato politico sportivo che nel periodo successivo. Oggi alcuni di questi temi sono di grande attualità.

Il ciclismo delle imprese. Negli ultimi anni stiamo assistendo ad imprese eroiche dei campioni del nostro sport. Attacchi da lontano che portano ad imprese spaziali, garanzia di grande spettacolo. Tutto questo impone una riflessione ed un conseguente approfondimento politico, tecnico e scientifico, da parte delle istituzioni deputate, per evitare un ritorno a periodi opachi del nostro sport.

Il velodromo di Crema. In quell’impianto sportivo è iniziata l’attività di volontario che Giancarlo amava. Le piste, gioie e dolori. In impianti non sempre a norma si svolgevano manifestazioni in cui il volontariato sportivo si univa e faceva comunità. Giancarlo, il papà del nostro CT Marco Villa, Angelo Oneta, la famiglia Pedrinazzi si univano per rendere vivo il velodromo cittadino che fortunatamente presto ritornerà alla sua funzione originaria, a disposizione dei giovani ciclisti.

I velodromi coperti. La gestione degli impianti ciclistici presuppone un impegno non secondario del mondo federale, sia centrale che periferico attraverso le società affiliate ed i relativi tesserati. Per fare un parallelismo, è come se un sindaco ambisca ad avere livelli di scolarizzazione significativi nel suo comune senza avere edilizia scolastica adeguata da gestire, con ingenti risorse economiche e finanziarie da destinare a tale comparto. Oggi il PNRR consente un significativo flusso per gli investimenti nell’impiantistica sportiva che ha la necessità di una grande regia federale per l’individuazione strategica dei siti da valorizzare, tendendo conto di quanto già avviato per il relativo completamento, e soprattutto non dimenticando la localizzazione di almeno un impianto per il sud Italia e le isole, per valorizzare il potenziale ciclistico di tali territori. È una occasione storica da non perdere per colmare il divario Nord Sud.

Infine il coinvolgimento del pubblico, dopo il periodo pandemico che ha modificato le nostre abitudini quotidiane, è una variabile che non dobbiamo trascurare e monitorare per rendere partecipi anche le piccole comunità a ritrovare nel nostro sport la sua tradizione popolare e coesiva che lo ha contraddistinto nel corso della storia.
Ricordare Giancarlo oggi è anche questo, superando le criticità e rivolgendo lo sguardo positivo al futuro”.