SOVICO (MB) – Ciclismo giovanile ma anche attenzione al sociale e impegno in iniziative di solidarietà: è questo il messaggio che il Velo Club Sovico vuole lanciare. Partendo da questa convinzione la compagine sovicese, attiva dal 1975, ha accettato di buon grado di impegnarsi attivamente al fianco di Cancro Primo Aiuto Onlus nell’organizzazione della undicesima edizione di “Santiago in rosa Cycling Marathon – primo Trofeo Sauber”, competizione ciclistica solidale che si terrà sabato 9 ottobre sulla pista dell’Autodromo di Monza.

Alla presentazione dell’evento, avvenuta martedì nell’accogliente sala stampa del circuito brianzolo, sono intervenuti Flavio Ferrari, Amministratore Delegato di Cancro Primo Aiuto; il presidente della Provincia di Monza, Luca Santambrogio; il presidente di Federciclismo Lombardia Stefano PedrinazziMarco Sala, presidente dell’Azienda Italsilva che con il brand Sauber sostiene l’iniziativa in qualità di  main-sponsor dell’evento; Alessandra Zinno, Managing Direttor dell’Autodromo Nazionale Monza e componente del direttivo di Cancro Primo Aiuto Onlus; Justin Mattera e Sabrina Schillaci, due delle ambassador della manifestazione, e naturalmente Maurizio Canzi, presidente del Velo Club Sovico.

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Dopo i vari interventi particolarmente apprezzati dalla platea, il patron gialloblù ha illustrato i dettagli della manifestazione che il 9 di ottobre dalle 20 alle 23 coinvolgerà 160 atlete ed atleti suddivisi in quaranta formazioni: «Avremo al via team al femminile, al maschile ma anche quartetti misti. Ogni formazione sarà rappresentata sul circuito da un atleta per squadra a turno, in una sorta di staffetta. La classifica finale sarà data dal numero di chilometri percorsi da ogni squadra nelle tre ore di gara e alla conclusione verranno premiati i primi tre team classificati per le categorie femminile, maschile e mista».

GARA SÌ, MA SOLIDALE – Lo ribadisce più volte il presidente Canzi, quella del 9 ottobre sarà una gara amatoriale ma con intento benefico: «Sarà una gara sotto l’egida della Federciclismo ma soprattutto un evento con il focus sulla solidarietà e sul mondo reale. Questo è il vero intento che ci prefiggiamo assieme al Velo Club Oggiono che collabora nell’organizzazione».

LA BORRACCIA COME TESTIMONE – Particolarmente affascinante e dal sapore epico il modo studiato dagli organizzatori per consentire ai concorrenti di ogni squadra di scambiarsi il testimone. Il chip, che solitamente ogni atleta ha posizionato sul telaio, in questo caso sarà posto in una borraccia e nel momento in cui i concorrenti vorranno darsi il cambio entreranno in pit-lane e transitando da una zona predisposta allo scopo si passeranno la borraccia. Spiega sempre Canzi: «Abbiamo pensato di far rivivere uno dei gesti simbolo del ciclismo, reso mitico da Coppi e Bartali al Tour del 1952: un passaggio di borraccia di cui ancora si parla»

Al termine della presentazione i promotori della manifestazione hanno dato appuntamento a sostenitori, sponsor ed atleti al 9 ottobre per vivere assieme la “Santiago in rosa Cycling Marathon – primo Trofeo Sauber”.

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