ROMA (RM) – Ieri vi avevamo spiegato il pasticcio che rischiava di estromettere l’Italia dai prossimi Giochi Olimpici di Tokyo. Questa mattina, in extremis, perché domani il Cio avrebbe potuto infliggere la pesante sanzione allo sport italiano, è stata trovata una soluzione.

Il decreto legge per l’autonomia del Coni ora è realtà. Ma non è stato affatto semplice. Dopo oltre due anni di stallo, anche questa mattina, fino a pochi minuti dall’inizio del Consiglio dei ministri, è rimasto a rischio per il mancato accordo sui contenuti. Solo un intervento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, poco prima di rassegnare le dimissioni, ha sbloccato la situazione.

Il testo approvato prevede il varo di una pianta organica a disposizione del Coni, una soluzione che è stata preferita al contratto di servizio, spinto da Sport e Salute ma categoricamente bocciato da Malagò, e all’ipotesi di una Coni Spa, giudicata troppo costosa. Si tratta di fatto della soluzione che era scritta nel decreto 1 sulla governance saltato alla fine di novembre per la rottura fra Pd-Italia Viva e 5 Stelle sul tema dell’incompatibilità (la norma che avrebbe impedito la ricandidatura di Giovanni Malagò).




Il decreto prevede due cose importanti e fondamentali per le richieste del Cio: patrimonio immobiliare del Coni di nuovo autonomo amministrativamente; trasferimento del personale dipendente da Sport e Salute mantenendo l’eventuale trattamento economico più favorevole. Due provvedimenti che consentiranno di evitare l’eventualità di una sanzione del Cio nell’esecutivo di domani.

Di dice soddisfatto anche il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora: “Ora l’ultima parola spetta al Parlamento per la legge di conversione. Per la lunga e gloriosa storia sportiva e democratica del nostro Paese era improbabile che l’Italia venisse così duramente sanzionata già domani, ma la decisione di oggi fuga ogni dubbio e risolve il problema dell’indipendenza del Coni lasciato aperto dalla riforma del 2019”.

Con la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale la norma diventerà operativa e bisognerà convertirla in legge entro 60 giorni. Poi ricomincerà la trattativa sui ruoli all’interno del sistema sportivo fra Coni, Sport e salute, Dipartimento del Ministero, Enti e Federazioni.