LOSANNA (SVIZZERA) – La Corte dell’ Arbitrato per lo Sport (CAS) ha emesso la sua sentenza sul caso che riguardava il grande scandalo di frode sportiva tra la Russia e l’Agenzia mondiale antidoping (WADA).

La decisione è che la Russia, con i suoi atleti di tutte le discipline, per due anni saranno fuori dalle competizioni internazionali, comprese le Olimpiadi.

La Russia, che era stata squalificata per quattro anni nella prima sentenza, è colpevole di aver messo in atto un criminale sistema di “doping di stato” che ha coinvolto più di mille atleti tra il 2012 e il 2015. Successivamente, dal 2016 al 2018, l’accusa è di aver manomesso e nascosto le prove e i dati all’interno del sistema informatico del laboratorio di Mosca.




Il CAS ha quindi deciso di limitare la sanzione a due anni, un periodo che in ogni caso comprende sia le Olimpiadi estive del 2021, che le Olimpiadi invernali del 2022. Il CAS ha specificato che gli atleti russi non sanzionati per doping potrebbero comunque usufruire dello status di atleti neutrali, ma al riguardo ancora nulla è stato deciso. Questa decisione naturalmente coinvolge anche i ciclisti in vista dei Giochi di Tokyo. “Affinché la Rusada – l’agenzia russa antidoping – venga reintegrata deve rispettare e osservare integralmente durante il biennio tutte le indicazioni e pagare i contributi previsti”, si legge nella decisione del Tas.