ROMA (RM) – Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha illustrato ieri sera in conferenza stampa le misure per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 contenute nel nuovo decreto che entrerà in vigore a partire dal 18 maggio.

NUOVE RIAPERTURE – Da domani, sarà permessa in tutta Italia la riapertura di gran parte delle attività economiche e commerciali e torneranno ad essere possibili tutti gli spostamenti all’interno della propria regione senza bisogno dell’autocertificazione. Nelle prossime settimane torneranno inoltre ad essere liberi gli spostamenti tra le regioni e anche gli spostamenti verso l’estero.

A DISCREZIONE DELLE REGIONI – Le misure sulle riaperture, ha specificato Conte, potranno essere modificate dalle singole regioni per ampliarle o restringerle: quindi non tutte le attività riapriranno nello stesso momento in tutta Italia. Ad esempio il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha già anticipato che palestre, piscine e musei dovranno aspettare nella sua regione ancora qualche settimana. Le regioni prenderanno decisioni autonomamente tenendo sotto controllo la curva epidemiologica. Le regole per le riaperture cambiano per le diverse attività e sono contenute in un documento proposto dalle regioni e recepito dal governo.

MONITORAGGIO QUOTIDIANO – Il governo riceverà dalle regioni i dati quotidiani sull’andamento dell’epidemia, per poter intervenire eventualmente con provvedimenti specifici per singole aree. «Stiamo affrontando un rischio calcolato, nella consapevolezza che la curva epidemiologica potrà tornare a salire». Non ci possiamo permettere di aspettare il vaccino, ha detto Conte, perché il «tessuto economico» ne sarebbe irreparabilmente danneggiato: «sono consapevole che per alcuni settori riapertura non significherà ripresa economica» ha aggiunto.

PALESTRE, PISCINE E CENTRI SPORTIVI – Dal 25 maggio, nella maggior parte delle regioni, potranno riaprire anche palestre, le piscine e i centri sportivi. Anche per queste attività sono state stabilite regole da rispettare per limitare i contagi: sono in generale più dettagliate rispetto a quelle per le altre attività, dato che si tratta di luoghi dove ci può essere un maggiore contatto fisico. Tra le altre cose, le palestre dovranno riorganizzare gli spazi (anche negli spogliatoi) per garantire sempre la distanza di 1 metro tra le persone e di 2 metri tra le persone che si stanno allenando. Bisognerà inoltre disinfettare gli attrezzi dopo ogni utilizzo e dovrà essere fornito gel disinfettante per le mani. Le piscine dovranno chiudere tribune e spalti, sarà obbligatorio fare una doccia con sapone prima di fare il bagno e ci dovranno essere almeno 7 metri quadrati di superficie per persona sia in vasca che nelle aree di riposo.

EVENTI SPORTIVI – È vietato l’assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura con la presenza di pubblico, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e fieristico, nonché ogni attività convegnistica o congressuale, in luogo pubblico o aperto al pubblico, si svolgono, ove ritenuto possibile sulla base dell’andamento dei dati epidemiologici, con le modalità stabilite con i provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020.

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Ecco cosa c’è di nuovo nel Dpcm 18 maggio

RIAPERTURE

  • dal 18 maggio potranno riaprire i negozi, i servizi di cura alla persona, bar e ristoranti, gli stabilimenti balneari, gli uffici pubblici e i musei a condizione però che le regioni accertino che la curva epidemiologica sia sotto controllo;
  • dal 25 maggio potranno riaprire – sempre previa autorizzazione delle regioni – le palestre, le piscine e i centri sportivi;
  • dal 15 giugno potranno riaprire cinema e teatri, e cominceranno una serie di offerte ricreative per i bambini, ha detto Conte;

SPOSTAMENTI

  • dal 18 maggio ci si potrà muovere liberamente all’interno della propria regione, salvo disposizioni più restrittive per aree specifiche in cui sarà rilevato un maggiore rischio di contagio: «significa uscire di casa senza dover giustificare dove si vuole andare», compresi «al lago o in montagna»;
  • da lunedì si potranno incontrare anche gli amici (e quindi chiunque si voglia), oltre ai famosi “congiunti”;
  • fino al 2 giugno ci si potrà muovere da una regione all’altra solo per motivi di lavoro, salute o assoluta urgenza; dal 3 giugno potrebbe tornare possibile spostarsi liberamente tra regioni diverse: ma dovrà essere valutato e dipenderà dai nuovi dati sull’epidemia, che potrebbero richiedere provvedimenti specifici e più restrittivi per certe aree;
  • dal 3 giugno sarà possibile muoversi da e per l’estero, ma potranno esserci disposizioni specifiche per gli ingressi e le partenze verso certe aree; continuano ovviamente a valere le misure restrittive internazionali e comunitarie, e quindi anche quelle che limitano gli ingressi in paesi esteri dall’Italia;
  • sempre dal 3 giugno si potrà entrare in Italia dall’Unione Europea senza l’obbligo di 14 giorni di quarantena: serve a rilanciare il turismo, ha detto Conte;

ISOLAMENTO E ASSEMBRAMENTI

  • continua a valere l’obbligo di isolamento domiciliare per le persone risultate positive al coronavirus o per i loro contatti stretti, se deciso dalle autorità sanitarie;
  • continuano a essere vietati gli assembramenti in luoghi pubblici; gli eventi con la presenza di pubblico «si svolgono, ove ritenuto possibile sulla base dell’andamento dei dati epidemiologici»;
  • i sindaci possono chiudere aree in cui non è possibile garantire il distanziamento fisico;
  • possono riprendere le funzioni religiose, seguendo i regolamenti appositi approvati dal governo nei giorni scorsi.

 

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