LUGANO (SVIZZERA) – Il sardo della UAE Team Emirates Fabio Aru è stato ospite questo pomeriggio di Casa Sky Sporte ha affrontato diversi argomenti.

In primis ha parlato del suo futuro: “Nelle ultime due stagioni ho fatto fatica, soprattutto dal punto di vista fisico e ho superato tanti problemi. Ci sono voluti mesi, avevo fatto una buona preparazione in vista della Tirreno, delle classiche e del Tour. Non ci voleva questo stop, ma è un problema più grande dello sport. Quando torneremo alle gare, sarò pronto per dimostrare quanto valgo”.

Nelle ultime settimane, Aru è tornato ad allenarsi con Vincenzo Nibali: “È un grosso stimolo per me e so che io lo sono per lui. Ogni tanto simuliamo qualche gara in salita, ci vuole un po’ di competizione anche al di fuori delle gare. Ieri ad esempio ha vinto Nibali, sono arrivato secondo. Io lo rispetto immensamente, lui va davvero forte”.

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Con l’uscita del nuovo calendario UCI WorldTour 2020, totalmente rivoluzionato dall’emergenza sanitaria, cambiano anche programmi e obbiettivi? “Spero che si possa tornare davvero il sella dal 1° di agosto. Il tempo sarà poco, avremo tre mesi di gare, ma è importante ripartire con le dovute precauzioni. Siamo riusciti a tornare in strada per allenarci, ma abbiamo ancora due mesi per prepararci. Con i metodi moderni, arriveremo con una condizione buona e saremo allo stesso livello. Sarà una stagione intensa, ma le squadre sono numerose e abbiamo i numeri. Difficilmente faremo 50 gare a testa”.

Potremo vedere Aru in due Grandi Giri? “Nei programmi di inizio stagione avevo il Tour e i Giochi Olimpici – ha detto il sardo -. Dobbiamo fare il punto con la squadra. Sarà difficile fare due Grandi Giri insieme, forse Tour e Vuelta perché c’è un mese di differenza, ma se vai in Francia non riuscirai sicuramente ad essere al Giro”.

La prima gara di quest’anno di Fabio Aru era stata il Tour Colombia ed è rimasta anche l’ultima dopo l’esplosione della pandemia di Coronavirus ed il conseguente blocco dell’attività. Ai microfoni di Sky ha parlato anche del mito di Marco Pantani che l’ha ispirato da ragazzino.

Aru vuole concentrarsi sui nuovi obiettivi con una sola volontà: “Non ho un obiettivo in particolare, ma quello di tornare a competere con i più forti, a dare emozioni ai miei tifosi e magari tornare a vincere”, ha concluso.